Poesie di Eldy

VOCI DELLA NOTTE

fiore_glitterato 

Il mondo ha una vita segreta, ignota a molti, e che si rivela nel grande mistero della notte.
L’anima che non comprende il significato nascosto del mondo, non sa vedere, nel silenzio della notte, nulla che vada di là dalla sensazione della materia. Nella notte cessa il rumore della vita quotidiana, cessano
Le convenzionalità retoriche della esistenza diurna, e si schiude tutto, un tesoro di bellezza spirituale.
Nel cielo purissimo palpitano le stelle, e parlano di un linguaggio tenue fatto di misticismo e di luce.
Quali esseri palpitano in quel mondo, in quei mondi sospesi nell’immensità dell’abisso? Vi sono amori e dolori? Vi sono ansie, che nella
solitudine notturna si acuiscono e diventano come pene ineffabile.
Vi sono creature che fissano lo sguardo nella vuota immensità? Il mare tranquillo specchia la luce delle stelle
Quale vita fervida e ignota sotto il mistico specchio delle acque! Esseri strani, dalle forme ignote, vagano, e vanno ;
Sono sguardi fissi nella luminosità delle stelle, palpiti reconditi, tutto un fiorire di istinti e di fecondità negli
abissi marini, tra le penombre dei rami abbarbicati ai macigni colossali, nel mistero degli antri profondi, nelle
oscurità dei labirinti colossali.
E il mare lambisce la sponda, e le piccole onde succhiano la ghiaia, con uno sciacquio continuo. Quante cose mormora
all’anima questa piccola onda che va e viene, senza posa, e corrode lo scoglio, e spinge di continuo.
La foresta mormora un suo poema eterno, nella luce lunare con le sue penombre di rami oscillanti al vento leggero.
Un poema immenso di vita si agita e pulsa nel mistero degli alberi secolari.
Belve che escono dai loro nascondigli al richiamo possente dell’istinto, per la fame e per l’amore;
piccole vendette compiute nel segreto; amplessi e sterminati lotte d’amore e lotte di ferocia.
E nel giardino, che fiorire di vita, da che il tramonto ha sfogliato le sue ghirlande di luce e di ombra! Insetti e animali che dormano
E tacciano il giorno, escano dai nidi, dai fossi, dai nascondigli,sotto un macigno, o da presso a una  radice; è un ronzio lento,
un fruscio, uno stridere:ombre impercettibile, figure microscopiche s’aggirano per i muri, lungo la terra umida, per i tronchi degli
alberi, e queste voci notturne si seguano, s’incontrano, si rispondano, e parlano di tante cose sottili, di piccoli amori
o di piccole tristezze, di ansie e di attese.
E per i monti, quante voci di uccelli solitari, che lanciano nell’ombra, con un ritmo misurato il loro lamento!
Per i monti è un fruscio di ali starnazzanti e sono occhi sbarrati nell’oscurità, becchi che si schiudano in cerca di cibo, invocazioni anelanti
alla notte, e conti di gioia alla luna.
autore:Cicco

Contributo di admin, 8 luglio 2010 19:22.

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