Poesie di Eldy

Introspezione

matrix

Saltare oltre il pensiero
con risonanze strane
per l’avvolgersi lento
di domande mal poste.
Sarà che mi tormento
per dimensioni banali,
sarà che mi dispero
per felicità non godute
che tutto avviene
nello spazio ristretto
di speculari concetti.
I quesiti rimbalzano
nei meandri mentali
e mi accascio dolente
nelle ataviche nebbie
di insoluti dilemmi
autore:francomuzzioli

Questa poesia è stata scritta da admin, il 24 giugno 2010 at 06:29, nella categoria: francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui



IL TORRENTE

01-20 

Un letto di sassi ,sassi bianchi rotondi
Un corso d’acqua scorre,sgorga sul letto
Dopo un temporale, impetuoso ,rumoroso
Ma calmo e chiaro,trasparente nelle giornate limpide.
Un ponticello lo attraversa ,
una coppietta si ferma a guardare.
Gli anatroccoli sguazzano felici nell’acqua fresca.
La coppietta si sofferma,si guarda,si tiene per mano e
Guardando questo scorrere lento e tranquillo
Questo gorgoglio che sembra musica
Si abbraccia presa da questa atmosfera.
Qualche ramoscello danza nell’aria ,
le foglie ballano al vento,
gli uccellini cinguettano e saltellano sui rami rincorrendosi.
i capelli di lei svolazzano e lui
li accarezza sfiorandole il viso.
Che musica,che armonia nel guardare la natura.
Panorami incantevoli come,
come incantevole è l’amore.

autore:maurizia

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 05:54, nella categoria: maurizia.vi. Lascia un tuo commento qui



A Livi

due-cuori 

Ho Livi
che del mio amor
non vivi.
La mia amicizia
come una
sorgente d’acqua
e la rugiada del
mattino,
io vivo serenamente
che ti giunga e lo
conservi.
Aprirò sempre per te
le mie braccia,
accogliendoti
come un’eruzione
vulcanica .

Autore: Miki

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 05:48, nella categoria: miki. Lascia un tuo commento qui



Sogno di una notte d’estate

due-lune-front-cover

Cera una volta una ragazza,
che ogni notte guardava la luna.
In quell’occhio del cielo da riflessi
d’argento le pareva di intravedere
il profilo di un giovane sconosciuto..
… o forse era solo il riverbo
misterioso di un sogno….
Nell’altra parte del mondo
c’era un giovane che ogni
notte guardava la luna.
Su quel pallido schermo
gli pareva di vedere
il profilo dolce e seducente
di una ragazza .
Il giovane era un provetto
Arciere.
Cosi una notte incocciò
la sua freccia più resistente
e veloce sull’arco, lo tese
con tutte le sue forze
e mirò al volto placido
della luna.
La freccia dura come l’acciaio
e veloce come un lampo,
colpì la luna e ne staccò
un frammento…..
Cadendo il frammento
si staccò in due parti.
Una cadde in grembo alla ragazza,
l’altra ai piedi del giovane arciere.
Tutti e due si legarono al collo,
come un gioiello il frammento
della luna……
Si incontrarono poi???
— forse —
Ma noi esseri umani siamo come loro,
ed erriamo per il mondo portando
ciascuno con se la metà del suo
—– SOGNO —–
Autore: Miki

Questa poesia è stata scritta da admin, il 23 giugno 2010 at 15:46, nella categoria: miki. Lascia un tuo commento qui



ciao piccino

Come sei bello piccino!
Ma che belle guanciotte hai?
Come sei cresciuto! Sei già un giovanotto!!
Ehhhh! dimmi ! dimmi!
A chi vuoi più bene? alla mamma o al papa?

Ma che c…. di domande mi stai facendo?
Cosa sei sadica? Mi stai chiedendo  di scegliere tra mio padre e mia madre? Ma tu pensi davvero che io possa fare preferenze tra loro.
Tu pensi davvero che io sia in grado di dire a te se mia madre è migliore o peggiore di mio padre?
Perchè dovrei scegliere? Secondo te ci sono diversità? Tu nella tua infanzia hai notato differenze tra i tuoi gentori? Uno dei due si comportava meglio dell’altro? Ma credi davvero che allora tu potessi capire le differenze! Se differenze ci fossero state!
Ma ti rendi conto dell’assurdità della tua domanda?
Mi stai instillando il dubbio, il terribile dubbio che uno dei due miei genitori non mi voglia bene!
Stai insinuando ! Ti rendi conto?
Mi costringi a guardarmi dentro e pensare. A tenere una contabilità di quante volte mio padre e mia madre mi hanno sgridato, a quante volte l’uno o l’altra mi hanno negato qualcosa.
A quante volte l’uno o l’altra mi hanno sorriso!
Capisci?
Come posso io fare il confronto tra la delicatezza della mamma nel farmi il bagno e la gioia di giocare al pallone con papa? Ritieni che ci siano differenze? L’amore con cui mia madre mi porgeva il seno a confronto del ditone di papa che mi prendeva tutta la mano?
Mi sorge il dubbio che TU abbia avuto una infanzia difficile e che ora tu stia cercando una rivincita.
No cara, ti sbagli di grosso.
Io amo i miei genitori allo stesso modo, non faccio differenze. Alla mia nascita hanno contribuiito in eguale  misura e con lo stesso amore: perciò in futuro, evita di fare domande stupide ai bambini!!!imagesca21tsmi

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 00:09, nella categoria: alfred. Lascia un tuo commento qui



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