Capitolo 1*
Pomeriggio assolato, cammino per il viale fiancheggiato da alberi, l’erbetta è verde, l’aria è fresca.
Mi siedo su una panchina, il sole filtra fra i rami facendo ombre e luci.
I miei capelli biondo oro luccicano sotto i raggi del sole.
Mi siedo, guardo in giro, bambini che giocano correndo e ridono gioiosi.
Io aspetto, aspetto il mio lui che, come al solito non arriva.
Passano cinque, dieci minuti, guardo in fondo al viale ma non c’è, non arriva ancora.
Comincio a spazientirmi,”uffa! è sempre il solito che si fa attendere”, questa volta penso, altri due minuti e poi me ne vado.
“Manuela!,Manuela!!”Sento una voce dietro di me.
Una voce che conosco bene, una voce calda sensuale.
È lui che mi chiama, è lui che corre verso di me senza fiato per recuperare il tempo perduto.
“Nicola ciao!” gli dico, un po’ irritata per il suo ritardo. Ma lui sa come farsi perdonare, un sorriso, una strizzatina d’occhio ed il sorriso spunta sul mio volto.
Mi alzo, poi prendendoci per mano come ragazzini un po’ adulti, ci incamminiamo lungo il viale per una romantica passeggiata nel parco.
Lo guardo negli occhi, marroni e profondi, lui mi guarda nei miei, verde smeraldo e ci perdiamo in uno sguardo.
Passeggiamo a lungo, silenziosi e tranquilli, mano nella mano e ci sembra ti toccare il paradiso tanto è grande il nostro amore.
Un chiosco, “lo vuoi un gelato Manuela?”
“Si! Grazie, nocciola e fiordilatte”, prende due gelati, lui cioccolato e panna, i suoi gusti preferiti e assaporandoli lentamente giunge la sera.
Ci dobbiamo lasciare, devo tornare a casa, a malincuore ma devo tornare.
“Nicola, quando ci vediamo di nuovo??”
“Non so amore mio, lo sai che ho problemi, ci sentiamo dai, ti chiamo”
Un po’ rattristata come al solito abbasso gli occhi, lui mi solleva il mento e lo sguardo si incrocia, le bocche si cercano e si uniscono in un bacio lungo e appassionato, un bacio che sappiamo solo noi.
(continua…)
autore:Maurizia
Contributo di
, 1 giugno 2010 14:13.
Carissima Maurizia, sono contento e nello stesso tempo felice di costatare la tua capacità di spaziare tra poesia e prosa con tale disinvoltura , Devo riconoscere che ancora ci troviamo davanti ad un tiepido tentativo.Comunque, già da adesso, lascia intravedere il potenziale delle tue capacità , Pur se, la trama è un po scontata (almeno fino adesso ) il modo ci comporre, credo, sia alquanto originale .Credo di avertelo detto già da tanto tempo che il tuo scrivere è orientato più verso la prosa. Per cui, il mio modesto parere è quello di indirizzarti verso essa, pur, non tralasciando,naturalmente,la poesia, cercando,ancor più, di curare questo tuo modo di saper narrare ,che a parer mio è piacevole, scorrevole, semplice e naturale. Ti faccio i miei complimenti aspettando con curiosità il seguito
Maurizia, vedo che hai scritto la tua prima prosa. Questo genere di scritto è più difficile di una poesia; infatti nel secondo caso ci si può giostrare ( se si è alle prime armi) un po’ sul ricordo di altre poesie, un po’ sui sentimenti e un po’, anche sulla licenza poetica. Nella prosa tutto sta nella capacità di trovare un soggetto tanto interessante da colpire il lettore e da trattenerlo. POsso darti un consiglio? Continua a scrivere senza scoraggiarti,come hanno fatto altri in eldy e che abbiamo sempre incoraggiato
IN DUE
…ogni volta, sorvegliamo la libertà mentale
e la rivediamo al sicuro tra le pareti di una strada,
indebolita da varie confessioni…
Succede
Che per la strada
Sbandiamo un po’
Con l’obliqua libertà
Una libertà
Che vuole prendersi
La parte di noi sbarazzina
La furia di noi e il ragazzino innocente.
E sono solo sul suolo
Come un uomo imbavagliato
Che lascia dei suoi occhi
Il contorno dell’età.
La libertà a volte
È così pesante
Che resistiamo in quella incoscienza
Amica libertà
E libertà di essere nemici.
Tutti riempiamo bagagli di noi
E impiliamo una sull’altra esperienze.
Testardaggini
Come la prima volta
Che gravitiamo liberi
Perché di tempo ce n’è
Per fermarsi al perdono
Asceso.
E poi
La gente fuggiasca e via
Così all’improvviso
Andata di segnaposto
A ricominciare i vent’anni
E poi
Succede
Che abbiamo saputo mendicare di noi
Uno schianto al cuore
Nel bivio più imbrigliato.
E sono solo un uomo
Rapito dalla libertà
E dall’interrogatorio…
Come se fossimo in due.
©
di Maurizio Spagna
Da “Il cuore degli Angeli”
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L’ideatore creativo,
paroliere, scrittore e poeta al leggìo-