Un rombo continuo, un trattore sputa fuoco,
ricordate la vecchia battitura del grano?
decine di persone si affannano intorno,
diversi dal covone lancian le manne,
chi sulla battitrice veloce le taglia,
chi prepara il pagliaio tondo tondo,
uomini giovani e vecchi insaccano il grano,
e forman cosi i mucchi di sacchi,
qualcuno intorno al trattore fa il pieno.
perché’ il motor non si deve fermare,
e qualcuno si sdraia dopo la fatica.
Arriva, arriva il fattore,
da lontan col suo camioncino
la meta’ del raccolto e’ sua,
lui la prende, e’ la nostra fatica
poi sorride e se ne va via.
Fra tanta gente il vino scorre tranquillo,
qualcuno intona un canto d’amore,
altri lo seguono e bevon felici,
noi ragazzi e ragazze allegri,
per noi e’ una festa,
passavamo con fiaschi e bicchieri
a dissetar quei lavoratori.
e le donne, nascoste nella grande cucina
si affannano con i pentoloni,
che fanno il giro dei casolari
perché le famiglie a quel tempo
eran povere e senza risorse.
i tegami eran grandi e capienti,
oggi basterebbero per una settimana intera
per sfamare tutta famiglia.
mezzogiorno, si ferma il lavoro,
e tutti sparsi a sedere nell’aia,
si riposano e ricevono il pranzo.
quanti animali pagan con la vita,
polli anatre oche, piccioni sono destinati
a quel pranzo felice e contento.
poi il lavor riprende di corsa
perché a sera si deve finire.
noi ragazzi corriamo per l’aia
spensierati eppur consapevoli
rincorrendo amiche e cugine
perché a quella eta tutto e’ piu bello
ed ora che e’ lontano il ricordo
resta solamente un bel ricordo.
La sera scende su tutti
ma resta un’ultima cosa da fare
dopo cena con i ritardatari
si intonano inni e canzoni
e anche a me tocca la parte
di cantare le vecchie canzoni.
autore:sorgigio
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Leonardo.ce: Vorrei essere ne buono e ne cattivo,solo alcune cose da dirvi;amare il prossimo,come amare se stessi. in <ELDY>ho trovato tutto dalla felicita’ alle discussione,eppure siamo adulti e vaccinati. Tutti abbiamo un cuore,cerchiamo di farlo funzionare;giorno per giorno. Solo una cosa chiedo in voi,quello di amarci l’uno con l’altro,senza rancore e ne litigi. Oggi chiedo in persona proprio<SINCERO e CORDIALE> ,di bruciare alcune discussione e scritto e,ritornare come il SIGNORE disse <Siamo tutti fratelli e sorelle>.A tutto il pianeta terra ,cerchiamo di stringere la mano in segno di affetto e sincerità’.Ultime parole per non fare un capitolo,cerchiamo di non strappare ,questa <BELLA>e <MERAVIGLIOSA amicizia. Io vi dico che è un segno del<SIGNORE> Questo è il mio giudizio del mio giorno di compleanno . GRAZIE DI VERO CUORE ,IO CREDO IN VOI. UN FAVORE A PERSONE CHE SANNO PUBBLICARE ,CERCATE DI PUBBLICARLA IN MODO CHE TUTTI LA LEGGONO CIAOOOOOOOOOO E UN KISS
autore:leonardo:ce
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Là dove nasce l’amore…………….
Il monte inbiacato..di neve, sulla strada sterrata fra pozzanghere e fango, passo dopo passo, un uomo avanzava con fatica. La corriera lo aveva lasciato nella piazza del paese, si era fermato nel piccolo bar in cerca di ristoro, dopo una notte insonne trascorsa a viaggiare. Li nessuno lo aveva riconosciuto, percorreva le strade, sempre quelle, antiche, che conosceva a menadito. Si ricordò di una scorciatoia, la prese e si trovò su quella strada sterrata che stava percorrendo, passando di là, avrebbe risparmiato un paio di kilometri.. . Il fiato si mischiava col fumo della ventesima sigaretta, era solo coi suoi pensieri..ricordava tutto di quei luoghi.., delle cascine sparse nei dintorni, dei campi di grano.., di cocomeri ..del vecchio fiume, dove da ragazzo andava a nuotare per sfuggire alla calura estiva. Si ricordò pure di quella volta che qualcuno gli rubò i vestiti e rimase per ore in acqua .. quel posto era bellimo..ma strane leggende lo circondavano, si diceva che ogni anno, il fiume, in quel preciso luogo, prendeva un’anima.., lo raccontavano i vecchi del paese ..lui non ci aveva mai creduto..eppure in tanti erano annegati. Passo dopo passo, l’uomo continuava il suo cammino..e i ricordi si affolavano sempre di più, come aghi pungenti nella sua mente. Il cielo si era fatto livido, carico di pioggia..l’uomo l’osservava ..non temeva i temporali, ne aveva attraversati tanti nel corso della sua vita..quelli che davvero mettevano paura, quelli della solitudine, di una disperazione sorda ad ogni grido d’aiuto.. . Un lampo squarciò l’aria..il tuono fece tremare la terra..l’acqua arrivò puntuale, a secchiate.. . L’uomo continuò ad avanzare, bagnato fradicio..incurante della pioggia del freddo pungente che lo avvolgeva.. . La casa era li..mezza diroccata, si vedeva un filo di fumo svolazzare dal camino, l’uomo sorrise. Bussò alla porta..una vecchia signora.. gli aprì l’uscio..lo guardò..non lo riconobbe subito, erano passati gli anni , tanti anni. Poi mormorò qualcosa.. . Tu, sei proprio tu.. . L’uomo fece un cenno col capo, l’abbracciò..insieme entrarono in casa.. . Una casa di campagna, col camino affumicato, con le travi in legno per soffitto.. . Sei tutto bagnato disse la donna, perchè non hai avvisato.. mandavo qualcuno a prenderti.. , quando sei arrivato..come stai..un milione di domande tutte in una.. . L’uomo sorrise.. poi si guardò intorno.. . Ti preparo un caffè ti va.. . Si rispose l’uomo..mentre alzatosi aveva preso in mano una cornice,con dentro una foto.. . Ricobbe il suo viso e quello di una ragazza, sorridevano sereni.. ricordò il giorno in cui la fecero. La vecchia donna lo guardò.. . Ti ha aspettato sino alla fine, non ha mai voluto saperne di sistemarsi, in tanti gli facevano la corte, ma lei aspettava solo e sempre te.. . Ogni giorno aspettava il postino, ogni giorno la sentivo piangere nella sua stanzetta.. , mamma non ti preoccupare mi diceva, prima o poi verrà, ritornerà me lo ha promesso.. cosi diceva.. ogni volta. L’uomo ascoltava e piangeva, lacrime infuocate solcavano il suo viso.. . Negli ultimi anni si ammalò, prosegui la donna, tu gli avevi scritto una lettera , la leggeva in continuazione..ma non ha mai voluto rispondere, non voleva che tu sapessi della sua malattia..pregava per te..pregava che tutti gli angeli ti fossero sempre vicino… . L’uomo non riusciva a respirare.. il pianto gli serrava la gola.. . Mamma , lui verrà..e tu lo abbraccerai..e in quel momento io sarò con voi..queste le sue ultime parole.. . L’uomo chiuso nella sua divisa, come un bambino si buttò fra le braccia della donna, l’abbracciò e pianse insieme a lei.. . Fuori la pioggia non lasciava tregua.., l’uomo s’incamminò lungo il sentiero..il suo sguardo era perso verso l’orizzone lontano..la pioggia gli baganava il viso..la sua mano in tasca stringeva qualcosa.. era la foto..di quel giorno..
là dove era nato l’amore…
Autore: vf.vi
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Il significato etimologico dell’amore, subisce nel tempo continue varianti..tutte suscettibili da situazioni, che nel mondo contemporaneo, alla fine intersecandosi, fanno di questo sentimento un non sentimento, ma un’emozione che cerca di aggrapparsi ed adattarsi al suo equivalente logico…Siccome la logica non può’ adattarsi all’amore, esso diventa un amore impossibile e sofferto:l’accettazione di un amore con la “a” minuscola lo spoglia dalla sua grande immensità’, sfatando un mito letterario ormai povero, e lasciando ad esso la libertà’ di decidere quando diventare grande..e, quando incontrerà’ soggetti complici e non matematici, anche queste varianti saranno impenetrabili
autore:luigi4lc7.lc:
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Elaborato da Domenico x SCoiattolina, Una bellissima poesia di Manuela Brina ( Concessa gentilmente da Scoiattolina, per continuare a ricordare. )
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