Poesie di Eldy

IL VIAGGIO

Ho ancora negli occhi le corsie dell’autostrada, in gola il  fumo per l’ennesima sigaretta fumata,
ho guidato per ore, finalmente ci sono.
Ecco la mia vecchia casa immersa nel buio della notte, circondata  dell’erba ghiacciata tutto intorno, quante emozioni, dopo anni di assenza.
Prendo la chiave della porta nel solito posto, la vecchia crepa nel muro, apro,
un odore di chiuso m’investe, non ci abita più nessuno qui da tanto tempo,
entro non c’è corrente, accendo la torcia tascabile, guardo intorno tutto è come lo lasciai.
Apro la finestra che da sul giardino sul retro, intravedo qualche stella,
cerco la mia speciale, eccola..è sempre li col suo brillio eterno.
Sul vecchio tavolo, al centro della stanza, capeggia un piccolo mazzo di fiori freschi,  sotto c’è un biglietto, è per me, continuo a guardare, sul muro il vecchio scaffale ancora coi miei libri di scuola e  gli enormi  rotoli dei fogli da disegno, più in la, appesa ad un chiodo, la foto di mio mio padre, sembra osservarmi, quasi sorridere, più in là, la vecchia cucina e il lavello, la credenza coi suoi cassetti pendenti e nell’angolo il mio vecchio lettino ancora col materasso di spugna.
Io sono nato qui, questo era il mio piccolo e immenso mondo, una stanza tutto in uno, solo il bagno è esterno.
Fa un freddo cane, il riscaldamento qui, nelle fredde giornate d’inverno, era solo il braciere..
Mi siedo, leggo il biglietto scritto per me, è di mia sorella, povera vecchia da quanto tempo non ci vediamo:
Caro fratello, ho fatto tutto quello che mi hai detto per telefono, come sai io vivo con Lella,
dice che non posso stare più da sola, ormai sono vecchia e i miei ottantadue anni si sentono,
ho sempre la bronchite e le cataratte che non mi fanno vedere bene.
Ti aspetto sempre perché vorrei tenerti un po con me,
tu me lo prometti sempre, ma non vieni mai, mi hai detto che riparti subito, che non fai in tempo a venirmi a salutare, sei sempre di corsa, avrai i tuoi buoni motivi!
Nella credenza c’è il caffè, è la marca che ti piace, la moka è al solito posto..
Lella ti ha rifatto il letto, mettiti le coperte che è umido, ricordati di chiudere la bombola del gas e non fumare sempre che ti fa male..ti voglio bene! bada sempre a te, ti abbraccio .
Un nodo di pianto quasi non mi fa respirare, mi alzo preparo il caffè e l’aria s’inonda del suo profumo, lo sorseggio è nero bollente sa di antico.
Guardo l’orologio, sono le tre di notte, mi tolgo il giaccone, poi l’ascellare, li metto sulla sedia che fa da comodino accanto al letto, sento le lenzuola profumate di bucato, mi stendo, è freddo,
tanto che sa di bagnato.
Sono molto stanco che non riesco a chiudere occhio, con la pila osservo la foto di mio padre, classe 1888, se ne andò in una calda sera di luglio del 1967.,proprio qui,
in questa stanza, su questo letto, mia madre lo seguì alcuni mesi dopo,
ricordo quei giorni come se fosse ieri,
Ricordo la loro mancanza e i miei disperati giorni di solitudine in cui continuavo a cercarli
ero solo un ragazzo di dieci anni.
Una notte in sogno vidi mia madre,.mi disse di non soffrire troppo per la sua mancanza lei sarebbe stata sempre accanto a me anche se non la vedevo
Ricordo le parole di mio padre,un giorno sotto l’ombra di un grande pioppo guardando l’acqua del ruscello che passava proprio dietro casa. Disse:( la vita è come l’acqua di questo ruscello, scivola via e non torna mai indietro) io non capivo, guardavo l’acqua scorrere, ma non capivo e lui, con una carezza mi sussurrò, (un giorno da grande capirai)
Continuo a non chiudere occhio, mi alzo è troppo freddo qui, rifaccio il caffè, guardo l’orologio sono le quattro del mattino, decido di lavarmi il viso, l’acqua è ghiacciata, la sento gelarmi il viso, ma poi sorrido è l’acqua di casa mia
Fuori le stelle brillano ancora, la mia stella è sempre li,.. l’osservo come facevo da bambino,
mi siedo e scrivo due righe a mia sorella-
 Grazie di tutto, mi dispiace di non avere tempo,  anch’io ti voglio tanto bene e ti abbraccio forte forte, lo so che hai la bronchite, e Lella ha ragione, non puoi stare da sola,
sei caduta già due volte,perciò, fai la brava, lo so che ti manca casa e i tuoi gatti,
ma con tua figlia stai bene e non ti manca nulla.
Io riparto fra pochi minuti , ho pensato, visto che fra pochi giorni è Natale, di lasciarti un piccolo pensiero. Questo è un assegno da un milione, cinquecento mila lire sono per te,
l’altra metà dalla a Lella, suo marito è senza lavoro, gli faranno comodo, ti lascio le foto dei miei ragazzi, mi sono ricordato, sono cresciuti ma li riconoscerai, ti voglio bene!
non litigare com’è tuo solito con Lella, ti abbraccio e ti prometto che prima o poi verrò a stare qualche giorno con te. un bacio tuo fratello.
Riguardo l’orologio, quasi le cinque , è ora di andare, rimetto l’ascellare e il giubbotto,
riprendo la ventiquattrore, chiudo la bombola del gas, quasi lo scordavo,
chiudo la finestra, ma prima do un ultimo sguardo alla mia stella speciale,
sono sulla porta, ancora un sguardo intorno, osservo di nuovo la foto di mio padre, adesso si, mi sorride., alzo la mano a mo di saluto, ho negli qualcosa che brilla e nella mente, nascosta fra mille pensieri  quella frase. LA VITA è COME L’ACQUA DEL FIUME SCORRE VIA E NON RITONA INDIETRO  so che non tornerò mai più qui, ma venirci adesso non è stato inutile.
Rimetto la chiave al suo solito posto, nella crepa sul muro, chiudo il cancello, solo il rumore del motore rompe il silenzio, riparto,
torno a casa come sempre alla fine di un lavoro.
Autore:francesco7.pv:

Contributo di admin, 30 novembre 2009 12:01.

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