Quante volte guardandoci negli occhi
abbiamo temuto che cio accadesse.
Quante volte stringendoci nel buio
il gelo ci invadeva pensando al nostro destino
Quante volte ,quando partivi volevo gridare il tuo nome
per fermarti, ma la paura mi bloccava il respiro
Quante volte tu mi hai guardato e supplicato
con la tenerezza del tuo sguardo
di non chiederti il perché .
era il tuo sogno,era la tua vita, là dovevi andare,
dovevi portare la pace che tutti sognano,
tu ,eri la mano che stringeva quella degli uomini
che credono come te che tutto ciò possa succedere
Addio amore mio, addio sogno perduto
ti porterò sempre nel cuore e il dolore sara mitigato,
solo, dallo sguardo del frutto del nostro immenso amore,
a cui trasmetterò i valori ,
in cui hai creduto, combattuto e morto.
autore:boba
di admin, il 18 settembre 2009 05:08. - Commenti
avvolgeva la notte i miei occhi,
mi sigillava il piombo la bocca
col cuore e la mente irrigiditi
giacevo in fondo alla tomba.
Non sono proprio capace di dire,
quanto a lungo ho, lì dormito;
mi sono svegliato e ho udito
che bussavano alla mia tomba.
“Non vuoi alzarti, o mio Enzo?
sta iniziando il giorno eterno,
i morti sono già risuscitati.
comincia l’eterna felicità.”
Amore mio, alzarmi non posso,
perchè sono per sempre accecato;
a forza di spargere lacrime
gli occhi mi si sono asciugati.
“Ti bacerò o mio Enzo,
e caccerò dagli occhi la notte;
gli Angeli devi contemplare
e anche lo splendore celeste.”
Amore mio, non posso alzarmi,
perchè, vedi, sanguina ancora
la piaga che mi apristi nel cuore
con le tue mordaci parole.
“Poserò dolcemente o mio Enzo,
la mia mano sul tuo cuore;
essa così più non sanguinerà,
sarà lenito ogni dolore.”
Amore mio, alzarmi non posso,
perché sanguina anche la testa;
un proiettile vi è conficcato
quando tu mi dicesti, io parto.
“Con i miei riccioli o Enzo,
chiuderò la piaga della testa,
arresterò il flusso del sangue
e guarirò così la tua testa.”
La preghiera era dolce e amorosa,
e resistere non le potei;
riuscii dunque a sollervarni
e andai dalla mia diletta.
Si riaprirono allora le ferite,
schizzò fuori con selvaggia potenza
da testa e petto un fiume di sangue,
quando all’improvviso…mi svegliai,
ma lei non era con me.
Autore:ducky
di admin, il 17 settembre 2009 21:20. - Commenti
Che il mattino ti possa svegliare lo spirito,
Che il meriggio possa rendere omaggio alle tue fatiche,
Con le ombre del tramonto,
Che la notte possa prenderti in grembo,
E cullarti con i pensieri e il silenzio delle mie notti,
Che il mattino, il tramonto e la notte
Possano accompagnare, con una tenue musica
Il sonno che ti pervade a poco a poco,
Lasciandoti in preda ai tuoi sogni,
Sorgenti delle tue irriducibili speranze.
Autore: ducky
di admin, il 20:20. - Commenti
Quel poco che resta
Gli occhi atterriti
come spade taglienti
nel chieder la vita
che la follia cancella.
Gli occhi colmi
delle lacrime di chi soffre
per la misera compassione
di chi solo guarda.
Gli occhi severi
verso chi offende
con cinica idea
l’offerta delle altrui mani.
Gli occhi chiusi
per sempre,in terre lontane
illogico scacco
a quel poco che resta di umanità.
Autore:francomuzzioli
di admin, il 14:42. - Commenti
Luce dolce filtra discreta
Lama lieve sulla curva dei fianchi
Lampo di desiderio nel guardarla
Leggera piuma sui candidi lini
Lento scopro le membra ambrate
Lascio scorrere felici le mani
L’ho amata nel silenzio dell’alba
L’ho amata tra le coltri scomposte
L’ho amata e l’amerò sempre.
Autore:francomuzzioli
di admin, il 11:00. - Commenti