Ritorno al passato, a qualcosa che credevo dimenticato, una immaginaria macchina del tempo, mi riporta indietro, ad un vecchio mondo. Lampi di qualcosa già vissuto, vecchie diapositive di una vita, proiettate sul cuore, invano cerco di dimenticare. Strana la vita, continua lotta per non affondare, per poi scoprire che non son cambiato, scoprire di non aver capito nulla, che le stagioni si susseguono sempre uguali, è stato tutto solo un sogno, che bisogna accantonare. Così passa il tempo, con i suoi anni, lascia indelebili segnali, sul corpo, nella mente, esperienza, dico, per consolarmi.
Quanti anni, sai, non ricordo, ogni ruga cela un dolore, che il tempo scalfisce appena, ed ho voglia di dimenticare.
Quanti anni, ormai non conto più, resta solo un numero banale, che nulla dice, ciò che il cuore percepisce, consente di andare avanti.
Quanti anni, una vita, spettacolo che cambia, di giorno in giorno, una recita senza repliche, gioie e dolori si alternano sul palcoscenico, simili a farse o a tragedie.
Quanti anni, trascorsi, quanti ancora non so, cosa importa, in fondo, basta anche un solo giorno, da condividere con l’amore.