Poesie di Eldy

Vola gabbiano

Vola gabbiano

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Spiaggia deserta,al tramonto di un giorno qualsiasi..nei colori rosati del cielo, gabbiani si inseguono disegnado strane traiettorie.. . Il mare, riflesso di luci strane, luccichii argentei, silenzio intorno a me,che seduto su una duna osservo punti lontani, imprecisi.. .Viaggio con la mente inseguendo antiche ombre,immagini ,parole,visi  si sovrappongono. Luce di un falò, risate e una chitarra che suona..sotto una luna,piccola e bugiarda.. vista da qui. Chi eravamo noi, sogni in libertà, libri aperti sfogliati dal vento, lo stesso che accarezzava i tuoi capelli, il tuo viso, il tuo sorriso. Quale fu il mio cammino..strade inesistenti, tracciate nello spazio, non lo ricordo più, troppi i passi, su strade polverose,sotto cieli diversi, in città distanti, fra il vivere e il morire, troppa gente caduta intorno a me. Senza rumori ne clamori,, stritolati in una guerra eterna..angeli in divisa, volati lontano.. . Oggi qui, è un tempo nuovo..un vecchio guerriero, seduto si riposa..guarda più in là, la dove il cielo è il mare si uniscono in un eterno abbraccio. Penso che adesso tu sei qui accanto a me, come quella sera intorno ad un falò, sotto una coperta di stelle.. . Sorrido..un gabbiano mi è venuto accanto, lascia impronte sulle sabbia, gli tendo la mano..vola via.. .Vola gabbiano.. vola in alto dove gli uomini non sanno osare.. .

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Autore: francesco7.pv

di paolacon.eldy, il 19 aprile 2010 09:12. - Commenti



NON TI HO CONOSCIUTO Poesia scritta da robertadegliangeli

Ho camminato con te,
vissuto con te,
non ho incontrato la tua anima.
Solo parole.
Non sempre belle,
molto gioco non capito,
“Poco”!  “Molto”!
Mai compreso,
peccato sai, non ho capito.
Autore:robbi

di admin, il 18 aprile 2010 11:24. - Commenti



Giornata di pioggia.

pioggia

Sono seduta davanti alla finestra
Guardo fuori
Piove.
In una giornata uggiosa fredda
Divento triste.
Cerco qualcosa da fare
Ma la volontà me lo impedisce.
Mi lascio cullare da questi sentimenti
Questa tristezza si impadronisce di me
Mi pervade.
Seduta ,
La mente assente,
Vorrei galoppare con la fantasia,
Rincorrere ricordi sereni
Ma, una mente stanca un po’ delusa,
si abbandona a se stessa.
La pioggia continua a cadere
Picchiettando sui vetri appannati
I pensieri sono lontani
Grigi come le nuvole nel cielo.
La giornata scorre così lenta
Fino all’imbrunire.
Sperando che l’indomani col sole
Tutto risplenda
Anche l’umore.
autore:maurizia 04.17.10

di admin, il 17 aprile 2010 20:35. - Commenti



LA PACE

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 Come è bello vedere un mare calmo,
le sue onde che mi trasportano,
lasciando una scia luminosa,
i pesci che mi seguono sono colorati,
argenti, blu rossi, sono loro che
mi seguono e danno al mio cammino
la forza di reagire alle onde alte,
che stanno arrivando da lontano,
vogliono prendermi ciò che di più bello ho,
l’amore della mia vita, il sogno
che mi tiene aggrappato a ciò che amo.
Il mare è calmo nella mia mente,
mi lascio cullare dal suo movimento
mi lascio dondolare dalle note
racchiuse in quella radio che
mi da il sorriso, la felicità,
la speranza che un suono
arrivi a chi il cuore duro ha,
meglio non sentire ciò che si ama?
O dimenticare il suono della sua voce,
del suo respiro, l’onda mi trasporta
dove lei sta, mi fa sentire il suono
della radio e la sua voce supera
la musica. Mi chiama da lontano,
mentre mi allontano da lei, per adesso,
mi sembra che lei non mi prenderà.
Lei la signora “M”che non si pronuncia.
Autore:lorenzo3.an

di admin, il 16:07. - Commenti



A MIA MADRE

Seduta davanti alla finestra
ti godi la penombra,
la luce ormai ti è nemica.
Fuori è primavera:dovunque suoni, rumori, vociare
di bambini che giocano in giardino.
La vita scorre intorno a te e mostra
arcobaleno di smaglianti colori.
Con le tue membra ormai stanche attraversi
senza emozioni lunghe giornate tutte uguali.
I tuoi pensieri volano come farfalle notturne
alla ricerca di un passato che non ritorna.
La tenera allegria che riempiva la nostra casa, era per me
abbraccio di tralci di orchidee, spumeggiante,
profumata mimosa.
Osservo il tuo sguardo.
I tuoi occhi verdi in cui un tempo mi specchiavo,
annunciavano tenerezze al mio ritorno.
Ora mi raccontano paure che non vorrei vedere,
dolori che non vorrei provare.
Cosa è mai la vita?
Come meteore che attraversano un cielo nero,
siamo immersi nel mistero
e ad esso ci dobbiamo abbandonare.
Parabole di domande inespresse o inascoltate
che tracciano la nostra esistenza.
Cosa ci salva se non la capacità di donare,
il bisogno di comprendere, di consolare?
Lascia dunque che il mio amore occupi
lo spazio delle tue malinconie.
Lasciati amare anche adesso, così come sei.
Sono io che ho bisogno di te, ancora.
 
autore:silvana ponte

di admin, il 15:13. - Commenti



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