Cosa hai fatto, al mio vecchio cuore, cosa hai fatto alla mia mente, non so, tu mi catturi, mi attiri, come una libellula alla luce; mi hai stregato, preso, avvinto; non so stare, lontano, solo tu, mi vedi, capisci, mi sei vicina a volte; che hai fatto, hai preso le carte della mia vita, e le hai gettate per aria, scompigliandole tutte, hai cambiato, e mi hai salvato, dalla mia solitudine, dal mio sconforto, dal silenzio di chi è solo, e non sà che fare; che mi hai fatto, hai fatto…
Occhi che non vedono Occhi senza luce Tutto nero intorno Nero come la notte buia Buia e sconosciuta Ti immergi in un mondo nero,nero come le tenebre Questo mondo è la tua vita L’udito ti fa da guida, ascolti, intercetti suoni , vibrazioni che prima non udivi il tatto è sicurezza senti quello che ti è vicino lo tocchi,lo individui e ti senti sicuro l’olfatto così acuto ti fa riconoscere le cose l’odore delle persone , il profumo dei fiori e con il gusto assapori i cibi,li gusti,li riconosci. Occhi che non vedono Occhi senza luce ma… …Vivi ….con difficoltà ma vivi.
Un questa stanza, pareti bianche, spazio angusto; sedia vicino alla finestra; chiudo gli occhi, per volare via, per fuggire via; verso spazi liberi, e mondi strani, tutti miei; volo via sopra gli anni miei, sopra il tempo reo, che semino indietro, e ritorno ai vecchi tempi, ai miei nonni, al paese,come era una volta, all’innocenza e pacatezza dell’infanzia, ritorno al tempo mio, e lascio, il brutto, lo schifo e il male, del presente, e del reale, con le sue sozzure, le parole stantie, e inutili, della gente; vado via, a modo mio, inseguendo le ali della fantasia, e del ricordo . Autore: Stefano Medel
E’ sera Ondeggiano lievi le cime degli alberi contro il cielo grigio, lassù dove rondini nere scrivono messaggi misteriosi che subito l’aria cancella. Forse sospinto dal dolore umano il vento ha portato via le nuvole inquiete che gettavano ombre mobili sul pomeriggio. E forse per capricciose vertigini formatosi negli abissi di mari lontani domani, incolume, avrà un risveglio. Ma ora…….non c’è più vento, è sera ! Composta da : Ugo Paolelli Proposta da Giuseppe Fiore alias Trastevere.
La fontana è sparita, era lì, da sempre. era lì, nessuno la vedeva più ma era lì. era di tutti la fontana, tutti potevano dissetarsi alla fontana, tutti!
non aveva padroni la fontana, era di tutti e non era di nessuno. ricchi, poveri, passanti, tutti si dissetavano alla fontana.
era acqua che scendeva dal cielo quella che usciva dalla fontana, era l’acqua del mare e che saliva al cielo quella che usciva dalla fontana.
Da sempre la fontana era lì.
chi l’ha tolta? perchè l’hanno tolta? perchè qualcuno ha tolto la nostra fontana?
Hanno messo una fontana nuova, bella, luccicante. l’acqua non sgorga come nella nostra fontana, non sgorga l’acqua liberamente come sempre ha fatto, da sempre! c’è un signore a fianco alla fontana: