Misurati, compiti nelle abitudini radicati plagiati da usi e costumi guardiamo, il tempo che passa. Fantasie, energie miseramente sprecate giacciono sotto un’acre e fumosa cenere di soffocanti abitudini. Non udiamo le tenui avisaglie nel cuore celate. Prigionieri abituali neanche il dolore ci scuote neppure un bellissimo tramonto ormai più non ci affascina. Abitudini violenti artigli di una vita mal vissuta.
Portami via con te, lontano dal dolore, dal grigiore della solitudine, dai fantasmi dei ricordi. Portami via con te, lontano dalle buie notti, da una vita che non sa più tentarmi. Portami via con te, lontano da tristi sentimenti, insane tentazioni, figlie dell’aridità. Portami via con te, conducimi per mano nella vita tua, cura le ferite col tuo amore
Vecchi calcinacci, ormai coprono le silenziose pareti. Eppure quante amarezze han vissuto quei logori muri quanti somessi brusii complici cicaleccii han riempito le tue stanze. grida festose, trilli gioiosi hanno rallegrato e riscaldato il tuo cuore di pietra. Duro ed immobile vecchio e cadente ma nel tuo seno racchiudi i ricordi più teneri del nido d’amore.
S’arrischia nel sole stirandosi lieve occhieggia col rosa ed esplode nel rosso. Ad un raggio deciso si apre gloriosa rifugge i pudori e luce diventa tra il verde scandito di fasti leggeri. E’ lei la signora che vita sottile s’appresta donando effimera gioia. Un tocco , poi cade tra aliti tenui di zefiri allegri or ch’è primavera.
Vorrei essere una libellula Per volare leggiadra nell’aria Vorrei essere una farfalla Per danzare fra aliti di vento. Vorrei essere un girasole Per riempire spazi infiniti. Vorrei essere un’ onda Per farmi sentire nel silenzio della notte. Vorrei essere una nuvola Per galoppare nella fantasia. Vorrei essere una goccia di profumo Per non farmi dimenticare. Vorrei, vorrei…