Cara, tu sei là,
lontana,
là,
e non ci pensiamo,
ma tutto và,
tutto passa
svelto,
tutto finisce
e si conclude,
e il domani,
chi lo sa,
non c’è niente
di sicuro;
oggi ci sei,
domani no,
domani,
domani..,
amore mio,
pensaci un
po’;
e il futuro,
e un bambino,
che chiude
gli occhi davanti al muro,
e vede il futuro già;
il futuro
è un astronave
senza pietà,
che và qua e là,
và dove vuole, e non si ferma mai,
neanche
un momentino,
per riflettere,
per respirare,
per pensare un attimo,
ha solo fretta,
e ci porta via,
questo e quello;
il futuro,
è già quà.
Autore: medel s.
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Vai su
Io sto
Seduto nella panca
Così,
e tu non mi
vedi,
come se fossi
niente,
come se fossi
inesistente;
ti volti,
e vai su,
blaterando,
e io rimango,
solo,rimuginando;
amore,
amore,
pensa,
pensaci,
pensaci;
pensa a me
a me,
ma tu vai su,
e non ti frega,
e io
ti ho vista
a malapena.
s.medel
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È sempre un casino,
stare con te,
mille guai che spuntano,
mille complicazioni,
e sola non ci stai mai,
rompiscatole
intorno a te,
e io
io,
non riesco,
a stare solo
con te;
ma tu
ma tu,
fai sempre come
vuoi tu,
non mi ascolti mai,
sul serio,
e io rimango a volte
perplesso,
a volte deluso;
voglio stare
con te,
noi due soli,
parlarti,
starti vicino,
sentirti,
ridere,
scherzare,
mentre mi tocchi
col tuo corpo,
mentre seguo
il tuo profilo,
i tuoi occhi,
cerca di capire,
cerca di capire,
voglio stare solo con te,
senza intrusi,
ficcanasi,
gente che cercano solo
di ottenere cose;
se solo tu ascoltassi,
qualche volta.
Autore: Stefano Medel
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Impossibile,
impossibile ogni cosa
senza te;
e stò qui,
in questa mezza festa,
senza arte né parte,
e tutto mi appare
noioso e sbiadito,
com’è,
senza te;
impossibile,
c’è troppo silenzio,
troppa tristezza,
nella mia vita,
se tu non ci sei,
se tu non
sei con me;
impossibile,
starti lontano,
impossibile,
e con te,
mando al diavolo
il mondo
e le sue mene,
volto le spalle a tutto,
e me ne frego;
impossibile stare
lontano da te.
Autore: Stefano Medel
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Mattina,
non tanto tardi,
fuori fa freddo,
vetri appannati,
solo
i volatili e gli uccelli,
cantano il nuovo giorno,
in un frinire,
e un cantico continuo;
ho solo gli occhi stanchi,
assonnato,
voglia di cappuccino,
di fare ancora un sogno strano,
di scomparire,
volatilizzarmi,
fregarmene,
starmene in casa,
e nulla più;
dal cortile nessun rumore,
la vicina sarà ancora sopita,
non sento il fruscio della
sua ramazza,
che spazza le foglie
e gli sterpi,
non sento niente;
è nuvolo,
o forse no,
staremo a vedere,
cosa succederà,
tutto è possibile.
Autore: stefano medel
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