LUNA VAGABONDA
Notte fonda di piena estate.
Spettral natura dall’astro
argenteo rischiarata
e da voli ovattati degli
abitator del buio animata.
Tetri arbusti a tratti illuminati
da volteggianti, graziose,
lucciole scintillanti.
Teneri sospiri al ciel rivolti
da cuori innamorati,
sulle panchine in estasi.
Son questi quadri ameni
del notturno ambiente
dalla luna evidenziati.
Passa Selene a rischiarare
il mare e, sul luccicare
della tremula onda,
gioca, ridente e bella,
la luna vagabonda.
29/9/2015
Rodolfo Danese
Questa poesia è stata scritta da Rodolfo Danese. Lascia un tuo commento qui
HO DIPINTO UNA TELA
Socchiudo gli occhi
ed immagino d’imbrattar
la tela sul cavalletto stesa.
In alto, a destra, veloce
il pennel dipinge il sole,
da nubi impertinenti,
velato leggermente.
I policromi stracci nuvolosi
perfora e coi suoi rai
il borgo antico abbaglia.
Giocano a nascondino
i bimbi e, veloci, nelle
viuzze strette, a tratti
illuminate, si rincorrono.
Sui gradini delle soglie
siedono gli anziani
e, conversando con animi
distesi, con nostalgia
ricordano i tempi andati.
Scorre rapido il pennello.
D’azzurro di giallo striato
il cielo adorna con nubi
passeggere di color cangiante.
S’anima ancor la scena
di voli leggiadri e
cinguettii festosi.
L’animo mio s’acquieta,
in dolce e rilassante
ammirazione, per l’arte
della splendida pittura,
che si mostra, a chi cercar
la vuole, anche ad occhi
chiusi, ma con mente
aperta e desiderosa
d’immaginar il “BELLO”
12/07/2015
Rodolfo Danese
Questa poesia è stata scritta da Rodolfo Danese. Lascia un tuo commento qui
INCERTEZZA
Danzano sulle corde
scordate di una
vecchia chitarra
le note di un amore
incerto.
Il suon si sente ma
non si percepisce
della melodia
il fremito
Sarà che il cor
non s’abbandona
nell’oblìo ?
Sarà che l’alma
colma non si sente
d’attenzioni?
Nell’amletico dubbio
l’IO s’arrovella
ed anela alfin
uscir dall’incertezza.
Rodolfo Danese
Questa poesia è stata scritta da Rodolfo Danese. Lascia un tuo commento qui
IL VENTO DELL’OBLIO
Zeffiro, venticel gentile,
aura impalpabile,
che delicatamente accarezzi
le bianche gote di colei
che mi ha preso l’anima,
ritorna, ritorna a me
sollecito e discreto.
Invadi le mie nari aride.
Inebriami del suo profumo
e lasciami cullar da dolci
effluvi, che affondino
dolcemente l’esser mio
nell’incantesimo dell’oblìo.
3 giugno 2015
Rodolfo Danese
Questa poesia è stata scritta da Rodolfo Danese. Lascia un tuo commento qui
Questa poesia è stata scritta da Rodolfo Danese. Lascia un tuo commento qui