TRAPASSO
Intravedo di là l’irriflesso
senz’ombre e senza paura
bianche trine
di pelle impalpabile.
Non più ostacoli
oltre un velo d’ombra
luminoso
suoni bianchi
e folate di nebbia
sensibile al tatto
evanescente.
Sto di qua
ma con una mano tepidamente
foro la parete dello spazio.
Ora posso andare,
posso venire,
posso essere,
posso non essere.
Non godo più nel tempo,
fluttuo senza gravità.
L’altra mano
si aggrappa sensualmente
e tocca le fibre della vita.
Torno a non essere più
Respiro a tratti
Addio
Eccomi
9 giugno 2013
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Scivola lenta
attenta
s’aggrappa al buio
ventre
e attende
qualche vocìo
rotolio
di rantoli
e speranze.
È già finito il dì
Si stacca al vuoto
frulla
in volo
nel nulla.
9 MARZO 2013
Luciano Disconzi
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GIORNO QUALUNQUE
La notte si dipana
sulle spalle dei sogni
penetra negli anfratti
distratti
segue bisogni
fatui di lana
fruscìo
di frulli innocui
Scollina
lentamente
striscia radente
incontro alla mattina
abbaglio di lame
sospiro di vento
vivace concerto
nella fresca brina
Il mezzodì lesto
drago
molesto
si attorciglia vago
tra i tentacoli
amari sanguinanti
di vani spettacoli
deliranti
Ecco è sera
sparisce primavera
ombre e colonne
precipita insonne
pesantemente
insolente
a sbeffeggiar la mente
per il niente.
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Intravedo di là l’irriflesso
senz’ombre e senza paura
bianche trine
di pelle impalpabile.
Non più ostacoli
oltre un velo d’ombra
luminoso
suoni bianchi
e folate di nebbia sensibile al tatto
ed evanescente nel contorno
Sto di qua
ma con una mano tepidamente
foro la parete dello spazio.
Ora posso andare,
posso venire,
posso essere
posso non essere.
Non godo più nel tempo,
fluttuo senza gravità.
L’altra mano
si aggrappa sensualmente
e tocca le fibre della vita.
Torno a non essere più
Respiro a tratti
Eccomi
Addio
9 giugno 2013
Luciano Disconzi
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El me gato
l’è on gato da surzi
l’è pieno de pulzi
El me gato
el ga on ocio sbregà
e la schena spelà
L’altro giorno
volevo coparlo
massarlo negarlo
Lo ciamo
ma el scapa distante
ch’el pare on furfante
Seto parché?
la me bela bisteca…
adio! el se la leca
Togo on baston:
su, pian, lentamente
l’è là el delinquente
Sbasso el baston…
tre, quatro gatei
che i pare putei!
El me gato
el me la ga fata:
el gera na gata!
IL MIO GATTO
Il mio gatto
è un gatto da topi,
è pieno di pulci.
Il mio gatto
ha un occhio cieco
e la schiena spellata.
L’altro giorno
volevo ammazzarlo, annegarlo.
Lo chiamo, fugge lontano
sembra un furfante.
Sai perchè?
La mia bella bistecca…
addio! Se l’è mangiata lui.
Prendo un bastone,
pian piano, lentamente,
eccolo, il delinquente.
Abbasso il bastone….
tre, quattro gattini,
che sembrano bambini!
Il mio gatto
me l’ha fatta:
era una gatta!
Luciano Disconzi
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