Conto i passi immersi nel cristallo
nella scia di paguri e granchi
che disegnano sul fondo
il loro mattutino risveglio.
Ombre ancora lunghe
rendono silente la spiaggia
e i miei passi si perdono
nello sciacquio crescente della marea.
Brezza di luce
che riflette mille soli
sulla sabbia d’estate,
ancora lo sciacquio
conta il tempo dei passi giovani
orme leggere come farfalle
che scompaiono alla prossima alba.
Franco Muzzioli
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Occhi atterriti
come spade taglienti
nel chieder la vita
che la natura cancella.
Occhi colmi
delle lacrime di chi soffre
per la triste compassione
di chi solo guarda.
Occhi sbarrati
nel terrore assoluto
che impietoso scuotendo
uccide anima e corpo.
Occhi chiusi
per sempre
sotto avite macerie
nella terra dei padri
nella culla del cuore.
Autore: Franco Muzzioli
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Sole d’inverno
Tutta questa luce
per quattro piante secche
ed un pò di brina.
Il pulviscolo coriandola
tra le sterpaglie scure
col saltellare isterico
di un pettirosso affamato.
Sole d’inverno che racchiude
speranza di tepori bramati
nell’illusione di gatti
che s’appalottano stanchi.
Lascio nel canto
le mie tristezze vane
e mi immergo nell’oro
dell’improbabile ebrezza
di trionfi di primavera.
Autore: francomuzzioli
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Ieri sera all’ospedale di La Spezia si è spento Giovanni Giudici, uno dei maggiori poeti italiani della seconda metà del novecento. Ho avuto il privilegio di essergli amico, abitavamo in due appartamenti attigui alla Serra di Lerici e nelle torride giornate estive si chiacchierava nelle piazzette assolate. Lesse le mie prime poesie e con fraterna sollecitudine mi spronò a continuare.
Era un ligure dalla battuta arguta di una cultura e di una intelligenza rara, combattuto sempre tra una cultura cattolica ed una pulsione marxista.
Troverete nei giornali tutto sulla sua vita di poeta, di scrittore e di giornalista, con affettuosa commozione credo più opportuno poporvi qualche sua poesia.
Quelle che faccio seguire sono prese dal libro “Quanto pensa di campare Giovanni”, non tutte di facile lettura:
Brevi lucignoli
Quale importanza dare
Alla piccola storia individuale?
Brevi lucignoli – una breve area
Scavare a fondo ,dipanare i fili
Brevi istanti tacendo brevi sospiri
E non che non si possa quel poco
Ma riportando a un prima o dopo,a un più in là
Il circoscritto e quel che circoscrive
A immani anime morte
Le modeste tue care anime vive
Ecco che indecifrabile si fa
Il disegno del mondo in matto mutare
E siamo abitatori del tenue polinomio
Preceduto da segno negativo
Dove quando aboliamo
Un muro una parentesi
Il più diventa il meno e questo il più
il no è l’affermtivo
Così mentiscono in questa
Inevitabile algebra i negozi quotidiani
Il far l’amore uccidere e rubare
E adorare gli idioli e sperare
Speranze non nostre e pensieri di schiavi
Pensando che ci dicono liberi
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Casa estrema
Decrepita
Al primo scorgerla – eccola
Un lindore di muri adesso un lusso
Di legni e il sole
Quasi non oso guastarla in parole :
Lei che ho voluta e avuta al maggior costo
Per lei spogliato di tutto
Non decrepito io ma certo all’ultima rampa
Del discendere altro non ne aspetto
Che un lieve ricominciare :
Ti ho fatta bella – gli dico
E tu fammi più vero
Ogni cuore da sè tende al suo petto
Ritornante Thule del pensiero
Nuovi nel nuovo dove ricambiamo
Bisbigli di saluti
Poi che l’esser stranieri
Rende più riconosciuti
Aspettiamo una sobria confidenza
Dei vecchi essendo il privilegio il non durare
Che al passato dà indulgenza
Mai ebbi un abitare
Così librato senza un prima e un poi
Tra il verde in su del vento e il chiaro mare
Abbandonati tutti i vivi morti –
O già futuro mite trafficare
Forme di questa casa
Vuoto di questi corpi
——- Addio caro dottor Giudici !
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Proposto da Franco Muzzioli
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Sfiorarti i capelli
con struggente afflato
di condivise gioie.
Altra parte del cielo
doppio divino
nelle forme e nel gesto.
Nascer da te e ricongiunger
carne ed amore
vita e progetti
tutto in un unico canto.
Festeggiarti un sol giorno?
No, sempre gioia mi porgi
un peana costante
un quotidiano cantico
per te madre, sorella
moglie, amante,
amica donna.
autore.francomuzzioli
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