Poesie di Eldy

Oggi c’è stata la fine del mondo !

Oggi c’è stata la fine del mondo
per 15.000 bambini morti di fame e malattie.
Oggi c’è stata la fine del mondo
per 400 Kmq di foreste abbattute, per un benessere effimero.
Oggi c’è stata la fine del mondo
per 75 ettari di prati cementificati e solo in Italia.
Oggi c’è stata la fine del mondo
per 955.000.000 di tonnelate di ghiacciai che si sono sciolti.
Oggi c’è stata la fine del mondo
per centinaia di persone morte nelle tante guerre del pianeta.
Solo in questo giorno , in modo lento , inesoranbile e tremendo
c’è stata la fine del mondo , che ha un nome solo….uomo.

Autore:Franco Muzzioli

Questa poesia è stata scritta da paolacon.eldy, il 22 dicembre 2012 at 02:16, nella categoria: francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui



Futuro!

 

Futuro !

Cariatidi storiche
si avvicendano tetre
al timone ormai stanco
che ci porta all’oblio.
Speranze avvilite
dei nostri germogli
d’esser parte fattiva
di un giusto domani.
L’entusiasmo si spegne
e rimane la rabbia
che si urla violenta
nelle strade confuse.
Ormai solo timori
la miseria che preme
e le lacrime crude
di chi teme la fame.
E di colpe si veste
un passato ancor nostro
di baratti e di sogni
di un confuso edonismo
che con cruda realtà
ci presenta il suo conto.
Ci rimane un riscatto
che rischiara di luce
è la giovane voglia
di guardare al futuro.
Autore: Franco Muzzioli

Questa poesia è stata scritta da paolacon.eldy, il 21 novembre 2012 at 22:24, nella categoria: francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui



Caduto fuori dal tempo…

 

caduto fuori del tempo...

Franco Muzzioli ci suggerisce un romanzo-poesia …..che ritiene possa essere argomento per “Eldy-Poesie”.

Vorrei segnalare il libro “caduto fuori dal tempo” di David Grossman , autore israeliano che ha scritto tra gli altri anche il notissimo “ad un cerbiatto assomiglia il mio amore”.
Il figlio di Grossman è ..”caduto fuori dal tempo”, giovane soldato israeliano morto nelle guerre del Sinai, è lui che è uscito dalla vita quindi dal tempo.
Il “romanzo” è una poesia lunga 183 pagine , Grossman e sua moglie si confrontano disperatamente, sono un uomo ed una donna esiliati nella terra del dolore, parlano di quel “laggiù” dove è stato confinato il loro figlio e dove vorrebbero andare.
Lui dice disperatamente:
” E’ solo che il cuore
mi si spezza
tesoro mio
al pensiero che io
che abbia potuto
trovare
per tutto questo
parole”:
come se si sentisse colpevole di poterne parlare .
E’ un “romanzo ” da leggere come una poesia , un romanzo da recitare a noi stessi , immedesimandoci nella loro volontà di sottrarre la memoria alla tenebra e riconsegnarla alla vita.

Aggiungo altri due punti , molto toccanti del romanzo-poesia:

“No, non è più possibile così, non è più possibile che noi, che il sole, gli orologi, i negozi, la luna, le coppie, che gli alberi nei viali rinverdiscano, che il sangue nelle vene, la primavera e l’autunno, la gente, semplicemente, che ci sia banalità nel mondo… che i figli degli altri, la loro luce e il loro calore…”.
e ancora.. “E’ morto in agosto, e quando quel mese finisce io immancabilmente penso: come posso passare a settembre mentre lui rimane in agosto?”

 

tempo di andare /s' accartoccia sul ramo/ un'altra foglia

 

Questa poesia è stata scritta da paolacon.eldy, il 7 novembre 2012 at 17:10, nella categoria: francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui



In trincea

 

In trincea

Come nel Carso
gli aviti eroi
cadevan morti
nel vitale slancio,
così soccombe
per ferale fato
chi somma anni
per longeva vita.
E’ variato l’approccio
d’eternità si pensa,
ci si guarda felici
di giovinezza attori,
poi attoniti al primo,
al secondo, al terzo,
che dallo sguardo cade,
ci rendiam conto
che in trincea viviamo.
Autore: francomuzzioli

 

 

Questa poesia è stata scritta da paolacon.eldy, il 10 ottobre 2012 at 17:59, nella categoria: francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui



Nozze d’oro

Nozze d’oro

Rembrandt la sposa

Come salendo
per impervia erta
si ferma il passo
per la nuova cima
spazia l’occhio
l’orizzonte nuovo
forse l’ultimo
per timore e fatica.
Così arrivavi
a traguardi impensati
di atavici sguardi
e si era al termine
di esistenza vissuta.
Ma è cambiato il raffronto
monti nuovi io scorgo
ancor lesto
è il mio e il tuo passo
se la meta è lontana
la mia mano è qui pronta.
E’ soltanto una data
che orgogliosi ci coglie,
il cammino si anela
e ancor lungo s’appressi
vieni , andiamo
la speranza sia guida
e l’amore sia il volto.
Autore: Franco Muzzioli

 

Il tiepido abbraccio Gustav Klimt

Questa poesia è stata scritta da paolacon.eldy, il 14 settembre 2012 at 19:58, nella categoria: francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui



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