Poesie di Eldy

LA VITA

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Straordinaria la vita con le sue alternanze.
Trascina nel profondo abisso del dolore lasciando disperazione, sconforto, facendo a volte perdere le motivazioni che consentono di superare ostacoli ritenuti insormontabili.
Fa volare nell’immenso cielo della felicità regalando l’amore.
Tutto ruota intorno ad esso.
L’amore per i genitori; la memoria che accompagna nel percorso dell’esistenza.
L’amore per i figli; proiezione nel futuro delle speranze di cambiamento.
L’amore per le persone, gli affetti vicini.
L’amore per una donna, una compagna di viaggio.
Occhi nei quali perdersi, labbra alle quali bere, come ad una fonte, per dissetarsi, un corpo che in modo discreto sa dare turbamenti.
Si davvero straordinaria la vita.
Quando penso di conoscermi, di conoscerla, ecco che si manifesta con nuove sfaccettature, per stupirmi.
Così resto, meravigliato, a guardare come un bambino che assiste allo spettacolo di un mago che fa i suoi giochi di prestigio.

Questa poesia è stata scritta da admin, il 25 maggio 2010 at 05:19, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



La stagione dell’amore

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Il sole incominciava a nascondersi tra le maglie strette di quelle nuvole che, minacciose, si facevano avanti nel cielo, oramai non più chiaro e limpido. Di tanto in tanto, esso compariva ed in quei momenti sentivi quanto era ancora forte il suo calore. I raggi  luminosi cercavano di farsi largo tra la morsa di nuvole, proiettando sulle spumeggianti onde, di quel mare scuro, delle immagine fantastiche, di immane bellezza. Sembrava che i due contendenti stessero lottando per la supremazia e che, da li a poco, uno dei due dovesse capitolare Però, erano le ultime scaramucce, era chiaro, l’estate stava finendo e le nuvole avrebbero avuto il sopravvento.
Ottobre era alle porte e la data della sua partenza s’avvicina. Dentro di me, per tanto tempo, ho cercato di tenere nascosto questo pensiero che mi stringeva il cuore e mi procurava tanto dolore. Tante volte ho alzato lo sguardo al cielo, tra una preghiera e l’altra cercando un segno, un qualcosa che mi desse fiducia, che mi desse la forza di non pensare, di allontanare da me questi pensieri.  Era unico, era grande questo sentimento, non volevo credere, non volevo pensare che sarebbe dovuto finire col sopraggiungere dell’inverno. Anche in lei, si vedeva trasparire una nota di tristezza, il suo viso, pur abbronzato, dai lineamenti delicati, lasciava chiaramente trasparire quanto stesse male, pur cercando, con quel suo carattere allegro e apparentemente spensierato, tra sorrisi baci e discorsi privi di senso, di nascondere ciò che aveva dentro .
I giorni a seguire non furono dei migliori, in spiaggia non si poteva andare per le cattive condizioni del tempo, non ci rimasero altro che le solite passeggiate sulla via marina. Invasi da una cupa tristezza guardavamo quel mare con grande nostalgia, sembravamo due passeggeri in procinto di salpare verso l’ignoto, scappando da qualcosa che tanta gioia aveva dato e adesso procurava tanto dolore. Le onde spumeggianti s’infrangevano sugli scogli  L’orizzonte ci comparve tra quei flash di sole, che riuscì ad  aprire un varco tra quelle nuvole, come una linea immaginaria che si fondeva tra cielo e mare << è li che vorrei essere in questo momento!!!!>> gridammo tutte e due, in quel preciso istante abbiamo avuto lo stesso pensiero, fu una gioia immensa sapere quanto eravamo in sintonia. In quel momento sapevamo tutte e due di voler stare insieme, di voler dividere la nostra vita, d’affrontare un futuro, seppur incerto e pieno di complicazioni, ma insieme, noi due da soli.
Pensieri che rimasero dentro noi martellando continuamente la mente, pieni di tristezza e di tanta malinconia, per ciò che fortemente volevamo, ma che, purtroppo, tutte e due sapevamo di non poter avere. Si, ci eravamo illusi, ci eravamo lasciati intrappolare tra quest’affetto così grande, pur sapendo che per noi non ci sarebbe stato futuro. Il desiderio era grande, l’amore era intenso, vivo e universale, ma la realtà era cruda, amara, una realtà che abbiamo soffocato tra quel caldo estivo, tra quelle splendide giornate d’estate che c’imbavagliarono e ci trasportarono su un pianeta di fate e di magie, dove non pensavamo  ad altro che a vivere e gioire tra le braccia dell’amore …….
autore:domè &……..

Questa poesia è stata scritta da admin, il 22 maggio 2010 at 15:05, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



A Giovanni.

strage

Comodo relegare la memoria alle commemorazioni. Un ricordo a comando, una tantum per mettere a posto la coscienza.
Per me che ho avuto la fortuna di conoscerti, di lavorare al tuo fianco è difficile da accettare.
Mi passano per la mente l’espressione dei tuoi occhi, il tuo sorriso, la forza che sapevi dare a chi ti era vicino, il coraggio che infondevi a chi, come te, lottava contro tutte le avversità di questo lavoro così difficile ma al contempo così bello.
Ricordo di corse in auto, sotto la pioggia o con il sole cocente, con l’ansia stampata nei volti di chi dava tutto sè stesso nel tentativo di portare a termine una battaglia.
Grazie Giovanni per averci ridato la nostra dignità, per avere riscattato la nostra terra.
Sarai sempre con me nel quotidiano ricordo, nelle piccole cose di ogni giorno.
Grazie Giovanni.

Questa poesia è stata scritta da admin, il 21 maggio 2010 at 15:00, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



Un grazie di cuore da Francesco pv

I vostri commenti, ai miei scritti,sempre e sempre mi rallegrano il cuore, un cuore felice di donare ,anche se a grandi linee un qualcosa che tutti abbiamo provato, chi prima, chi dopo nella vita. Sono momenti vissuti che ci hanno lasciato qualcosa da ricordare, qualcosa da tenere gelosamente custodita nel cuore, emozioni dolci e amare, cose che da tempo non proviamo più.. e che col frastuono della vita quotidiana si perdono fra i meantri della mente, una realtà che spesso non accettiamo ma che è parte del nostro vivere. Grazie di cuore e con il cuore a tutti voi che leggendomi mi spronate, anche quando il cuore non ha voglia di dettare, a scrivere cose vissute.. fra una lacrima e un sorriso..tra un silenzio e una speranza… , grazie mi è doveroso diverlo, davvero col cuore e dal cuore. Un grande abbraccio e che la serenità della vita sia sempre nel vostro cuore . Ciao Francesco.

Questa poesia è stata scritta da admin, il 19 maggio 2010 at 19:22, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



Edoardo Sanguineti

La ballata delle donne ,

di Edoardo Sanguineti

martedì 18 maggio 2010

E’ MORTO EDOARDO SANGUINETI, L’ULTIMO POETA

e
“La poesia non è una cosa morta, ma vive una vita clandestina”
Edoardo Sanguineti
Oggi si è spento, all’età di 79 anni, Edoardo Sanguineti. Autore teatrale, critico letterario, saggista, professore universitario, studioso di Dante, scrittore dell’avanguardia e poeta, teorico più famoso del Gruppo ’63, deputato indipendente del PCI, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di gran merito della Repubblica Italiana, membro fondatore della “Accadémie Européenne de poésie” (Lussemburgo) e membro consulente del “Poetry International” (Rotterdam).
Nato a Genova nel 1930, si fa fatica a ripercorrere le numerose attività culturali e di impegno civile che hanno riempito la sua esistenza. Si trasferisce, bambino, a Torino dove entra in contatto con un mondo culturale in fermento. Nel 1951, appena ventenne, inizia a scrivere l’opera che chiamerà “Laborintus”. E’ di questo anno la sua dichiarazione di poetica ‘I santi anarchici’,
Edis maria, vuole ricordarlo
con  questa bellissima ballata
 
Ballata delle donne
Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia.
Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.
Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.
Perché la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.
Femmina penso, se penso l’umano
la mia compagna, ti prendo per mano.
Autore:Edoardo Sanguineti
francesco muzzoli,
invece, ci propone:
» Siamo tutti politici (e animali)
Siamo tutti politici (e animali)
Siamo tutti politici (e animali):
premesso questo, posso dirti che
odio i politici odiosi: (e ti risparmio anche soltanto un parco abbozzo di
[catalogo
esemplificativo e ragionato): (puoi sceglierti da te cognomi e nomi, e sparare
nel mucchio): (e sceglierti i perché, caso per caso)
ma, per semplificare,
ti aggiungo che, se è vero che, per me (come dico e ridico) è politica tutto,
a questo mondo, non è poi tutto, invece, la politica: (e questo mi definisce,
sempre per me, i politici odiosi, e il mio perché:
amo, così, quella grande
[politica
che è viva nei gesti della vita quotidiana, nelle parole quotidiane (come ciao,
pane, fica, grazie mille): (come quelle che ti trovi graffite dentro i cessi,
spraiate sopra i muri, tra uno slogan e un altro, abbasso, viva):
(e poi,
lo so che non si dice, ma, alla fine, mi sono odiosi e uomini e animali): 
 

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 11:32, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



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