Ma non lo so…………
Come non lo sai? se sono quindici giorni che te lo dico!
Ma che quindici giorni, me lo hai detto ieri a pranzo!
E invece no. Vedi che non ti ricordi mai niente di quello che ti dico, è che quando ti parlo non mi stai mai a sentire, vorrei sapere dove hai la testa, sempre,
Ma parli proprio tu che è dall’inizio dell’estate che ti ho chiesto se mi cuci la tasca dei calzoni: siamo a fine agosto ed è sempre li cosi. Ho già perso tre fazzoletti.
Si vabbè hai sempre ragione tu.
Ma non ho sempre ragione io. E’ che magari la pensi una cosa e poi sei convinta di avermela detta.
Ecco, ora mi dici pure che sono scema. Almeno quando tiri fuori queste tue stupidate abbi l’avvertenza di non farlo in presenza di altre persone come fai sempre.
Io? Ma se sei proprio tu che non perdi occasione di ridicolizzarmi davanti agli altri:
e sei sempre stanco!!!, e sei sempre li a bere!!!, ma non vedi come sei ingrassato!!!, guarda questo , guarda quello…….mi sembri tua madre!
Aaahhh!!!, figurati se non ci infilavi un po’ mia madre, quella santa donna!
Quella vipera………!
Semmai vipera era tua madre, e un covo di serpenti tutta la tua famiglia.
Certo che tu indietro non ci rimani, vero? Devi sempre essere un gradino più alta!
Non sono io a essere più alta , sei tu che sei un essere inferiore; l’avessi saputo prima di sposarti……..
Ma guarda che se non ti sposavo io saresti ancora zitella e forse suora di clausura che sarebbe stato un bene per tutta l’umanità.
Ecco vedi come sai essere cattivo, ora mi fai piangere, devo uscire a comperare e con questi occhi se ne accorgeranno tutti.
E va bene dai! Rifatti un po’ l’intonaco.
E’ che quando mi parli in un certo modo mi sembra cheeee!…..
Che cosa? Ma se sei tu che ogni volta che ti rivolgi a me sembra che parli con il cane!
Ma non è vero, io sono cosi con tutti. Fuori, gli amici, sul lavoro, da tutti sono considerato una persona gentile, allegra, di compagnia.
E io no? Esco vado a fare la spesa e mi conoscono tutti. Tutti mi salutano e tutti mi vogliono bene.
Con te, invece, …….. ogni volta che parlo…………..
Guarda che semmai sei tu che non mi lasci aprire bocca cheeeeeee……… subito….
no non è vero, ti sbagli, non hai capito, ma c’eri anche tu quando l’abbiamo detto, sei sempre il solito.
Ma lo sai che a volte sono davvero un po’ distratto. Non lo faccio di proposito, è che magari in quel momento quei discorsi non mi interessano ed allora mi isolo.
Si lo so. E’ vero. Anche a me più di una persona mi ha fatto notare che qualche volta faccio un discorso cominciandolo da metà. Ma non lo faccio mica di proposito!
E’ che magari quando mi dici certe cose mi sembra che tu voglia………….
Ma anche a me capita di essere convinto che tu mi volessi dire una cosa ed invece poi scopro che non era cosi.
E’ che forse sei un po’ presuntuosa
Io presuntuosa? Figurati!
Si presuntuosa perché pretendi di sapere in anticipo quello che penso e parti come se quello che pensi tu lo avessi detto o fatto davvero io.
Io? E tu invece? Non mi lasci mai muovere in libertà, in casa, fuori, quando siamo con gli amici. Mi punti lo sguardo addosso e non mi molli più. Mi sento sempre sotto controllo. Persino quando siamo al ristorante guardi come mangio e quello che mangio. Non lasci che gusti di cuore qualunque cosa.!
Ma cosa dici? Ma se tu mi rimproveri sempre che non mi accorgo quando cambi un vestito o la pettinatura! Mi rimproveri sempre di non interessarmi a te e ora mi vieni a dire che ti controllo! Vedi come sei? Incoerente.!!!
E’ che dovrei dire io allora? Quando siedi a tavola odori il piatto, i bicchieri, ripassi le posate con il tovagliolo. Tocchi il pane per verificare se è di giornata. Fai le smorfie se trovi le posate dall’altra parte……senza contare poi le briciole in terra.
Che dici? Ma se ho sempre mangiato di tutto e in tutte le condizioni. Vedi che parli perché hai la lingua in bocca! Ma senti un po’: quando andiamo in giro chi è che fa tante scene per trovare un albergo o un ristorante per fermarci; questo no perché è troppo piccolo, questo non mi piace, qui mi sembra sporco, quello la non ti piace il cuoco, e avanti………….
OHHHH insomma la vuoi smettere questa mattina ? Sei sceso dal letto con il piede sbagliato? Hai deciso di farmi cominciare la giornata bisticciando?
Vai piuttosto a comperare tu che questa mattina non ho voglia di uscire!
Prendi due etti di gongorzola……………
Ma lo sai che a me non piace………………….
E allora ? piace a me! E poi l’hai sempre mangiato; o forse ti piace solo quando c’è
la……….la tu simpatica.?
Ma smettila dai, e dimmi cosa devo comperare.
Sei uova. …ma vorresti dirmi che non è vero?
Che cosa?
Che non ti piace mangiare il gongorzola con quella là!
Vai avanti per cortesia che incomincio a friggere.
Ecco si friggi, friggi, e compera un litro di olio.
Di oliva?
Vedi che sei scemo? Ma quando mai abbiamo usato l’olio di oliva ( io , perché tu non hai mai cucinato di certo) per friggere?
Ma che ne so io! Vedi questa è la dimostrazione di quello che ti dicevo prima:
io non so niente e non vedo mai niente, mi va bene tutto!
Anche quelle che mangiano gongorzola???
VAI AVANTI!
Dal fruttiven…
No lo sai che da quello non ci vado!
Ecco, vedi , questa è un’altra delle tue manie. Sono anni che comperiamo frutta e verdure da lui……..
E sono anni che ti rifila roba marcia e sono anni che ti ruba.
MA INSOMMA LA VUOI SMETTERE QUESTA MATTINA!
SEI PIU’ INSOPPORTABILE DEL SOLITO.
Sono qui che non sto bene, e tu invece di preoccuparti stai li a fare critiche a tutto quello che dico e faccio .Vorrei vedere se tu avessi sposato quella la, quella del gongorzola, se la avresti trattata così. Non mi vuoi più bene, o forse non me ne hai mai voluto!
Ecco dai, ora fai un po’ di sceneggiata; è già parecchio che non se ne vedeva. Per di più è morto il tuo maestro Merola.
Sei un cinico, ecco cosa sei, anche sui morti trovi da ridere.
Tu non sei da ridere: tu fai piangere.
Bene, ricordati che queste cose io me le scrivo qui sulla fronte e quando i bambini saranno grandi abbastanza gliele dirò tutte, cosicché sapranno chi e come era suo padre e come mi trattava.
Già che scrivi.! …mettici in bella vista il prezzo di quel catorcio che hai voluto due anni fa a Natale e che non hai mai usato!.
SEI!!!!…………SEI!!!………….SEI!!!…………. ma non so neppure più io come definirti…. sei un mostro. Sei un mostro mostruoso. Sei………….orripilante.
Mammamia questa mattina: l’hai sentita alla radio questa parola?
No scemo, io leggo. Non come te che ti interessi solamente allo sport.
Eeeecco finalmente che esce il “ FUSILLIS”
Il?????????????
Il “fusillis” IL motivo di tutto. Quello per cui si scatenano la mogli. Quello per cui
secondo alcuni ricercatori le famiglie sono in crisi e addirittura
non fanno più figli.
Veramente i tuoi motivi sono ben altri!
Cosa vorresti dire che non sono come a trent’anni.
Beh! se è per quello non lo eri neppure quando ne avevi venti.!!!
Tu invece hai “ navigato” sempre fin da piccola incominciando in famiglia con la Mammà.
La vuoi smettere di metterci di mezzo sempre mia madre.
Guarda che se è per quello è tua madre che si è sempre messa in mezzo e in mezzo
lo pren…………..
Cosaaaaaaa?
Niente.
AH!
Allora senti, prendi le uova . un po’ di pane, l’olio, un po’ d’insalatina fresca……..
Come te?
Stupido!
E passa un po’ dal giornalaio e prendimi quella rivista che compro tutti i mesi, lui lo sa perché me la tiene sempre
Come si chiama?
Il giornalaio???
No il giornale!!!
LA COPPIA FELICE.
Questa poesia è stata scritta da alfred. Lascia un tuo commento qui
Passarono velocemente le ore quel pomeriggio assieme.
lei era dolcissima.
Era esattamente come l’avevo conosciuta in chat.
Siamo stati per tanto tempo in silenzio e ci guardavano sorridenti,
sapevamo tutto di noi, ci eravamo confidati, ci eravamo raccontati,
sera dopo sera, ora dopo ora, eravamo vecchi amici, sapevamo tutto.
Mentre seduti al tavolino della veranda sul mare gustavamo un gelato
enorme, le nostre mani si toccarono per caso, si sfiorarono.
Quello fu l’inizio. Da quel momento le nostre mani non si lasciarono piu.
Si stringevano, si accarezzavano, le dita si incrociavano in giochi voluttuosi
per tornare ad accarezzarsi, unirsi con i palmi , unirsi con i dorsi,
strette che per descriverle non basterebbero libri.
E gli occhi si fissavano gli uni negli altri. Per ore.
Il cielo che prima era azzurro, divenne rosa, poi rosso e infine il sole
scomparve laggiù dove il mondo finisce, era l’imbrunire.
Il sogno stava per finire e chissà se si sarebbe ripetuto.
Ti accompagno?
No, ti ringrazio, preferisco lasciarti cosi, col ricordo di questo tramonto.
Ti accompagno all’autobus? Staremo ancora due minuti insieme.
Mano nella mano come due scolaretti ci avviamo alla fermata .
Ancora una volta i nostri occhi si fissano intensamente.
L’autobus si ferma con la porta posteriore aperta davanti a noi.
Mi porge la borsetta e si tira su la gonna sopra le ginocchia,
si aggrappa al corrimano e alza la gamba ma l’autobus è distante e il gradino è alto.
Ti aiuto?
No, ce la faccio da sola, grazie.
Scende dal marciapiedi per avvicinarsi al gradino che è diventato più alto.
Prova con l’altra gamba , la mano con la quale si teneva al corrimano
ora cerca di sollevare la gamba.
Aspetta che ti aiuto!
Poso la borsetta sullo scalino e le abbraccio la gamba. Finalmente lo scalino è raggiunto.
Lei prova ad issarsi. Inutilmente.
Ti aiuto aspetta. Grazie si, risponde.
Da dietro mi rendo di quanto grande fosse quel sedere.
Le mie mani affondano in tutta quella abbondanza senza reticenze e pudori
spingo con tutte le mie forze, spingo, spingo. Due mani pietose dall’interno accorrono in nostro aiuto.
Un sibilo, la porta si chiude, una nuvola nera mi investe: quando riapro gli occhi è gia lontana.
Mi pare di vedere una mano salutare dal finestrino, faccio ciao anche io.
Forse è l’addio ad un sogno.
Questa poesia è stata scritta da alfred. Lascia un tuo commento qui
è bello la mattina , fatta colazione,
sedersi un po al pc, aspettar la connessione,
cercar fra le altre icone, Maria che confusione!
l’immagginetta verde, col lungo suo nasone,
fai clic e aspetti un poco col cuore trepidante
secondi interminabili che corra l’elefante,
che corra ad annunciare in chat il tuo arrivo,
sai già che tu entrando ritroverai il sorriso,
ritroverai amici lasciati il giorno prima
scorri i nomi a destra, il tuo è lassù in cima,
cerchi affannosamente quella col nik strano,
non è a teatro e pensi, provo al bar , e piano
quasi furtivamente pigi, la scritta torna indietro,
scorri veloce i nomi , quello non è sul vetro
del monitor imperterrito che dice verità
quella che tu aspettavi fin’ora non ci stà .
non credo sia in piazza, la non ci va mai,
è inutile che provi , non ce la troverai .
ma il cuore batte forte e … forse c’è dell’altro.
vado a provare in piazza , ci faccio solo un salto,
vado su torna indietro e pigio sulla piazza,
è il primo nik che vedo… ride come una pazza.
mi sento come un bimbo a cui hanno rubato,
dopo una leccata, il suo cono gelato.
entro di prepotenza e grido il mio buongiorno
convinto che tutti vedano e che mi siano d’attorno,
un timido saluto, da un nik che non conosco,
aspetto ancora un po, se non mi vede esco.
quello che altri scrivono distrattamente leggo
se non mi vede ora per lei sara il peggio
starò almeno un mese senza che tu mi veda,
distruggerò il computer per questa tua offesa.
e mentre a questo penso per fargliela pagare,
tre volte il nik mio in mezzo agli altri appare.
un nuovo nik mi chiama, un nome sconosciuto
è me che sta cercando, non sono ancora uscito,
rispondo alla chiamata, ha in nik accattivante,
le chiedo qualche cosa, con lei sono galante,
mi sto scordando che, non era lei il motivo,
mi sto scordando che, finora ci pativo.
sto riversando ora un fiume di parole
vecchie di cento volte dette a chi le vuole.
e non mi sono accorto, che è uscita dalla stanza,
scrollo le spalle e dico, non mi farai mancanza.
la chat è anche questo: devi essere scaltro
appena muore un re subito si fa un altro.
Questa poesia è stata scritta da alfred. Lascia un tuo commento qui
chi sei? dove sei?
chi c’è dietro quello schermo?
altri schermi, piatti. vecchi , nuovi ,
dita frenetiche che battono su tasti sconosciuti,
parole che volano nei fili,
pensieri,
capi canuti che si fingono neri,
illusioni ,
età dimenticate,
solitudini abbandonate,
amicizie trovate,
sorrisi finti,
invidie vere,
sentimenti spinti da cosa?
perchè si nascondono,
perchè si confidano ?
amori veri,
amori per gioco,
delusioni,
amicizie appena nate
amicizie gia finite,
promesse non mantenute
parole date
chi sei ?
da dove ?
perchè?
ore interminabili su tasti sconosciuti.
Questa poesia è stata scritta da alfred. Lascia un tuo commento qui
No non stasera.
Questa sera non posso,
ho messo il naso finto e le scarpe grosse,
ho imbiancato il viso come sempre
e disegnato un sorriso enorme,
come tutte le sere,
un clown non può essere triste,
il clown regala sorrisi,
non ha un’anima il clown,
Bimbo questa sera ti chiedo scusa,
quelle sul mio volto sono lacrime vere.
Non mi chiedere di farti ridere,
non questa sera,
Domani,
quando il mio angioletto sarà lassù.
Domani .
Questa poesia è stata scritta da alfred. Lascia un tuo commento qui