Poesie di Eldy

A cosa stai pensando

aquilone

 

A cosa stai pensando, quante volte te lo sei sentito chiedere, nel grigiore di tutti i giorni, mentre seduta dietro una scrivania armeggi con delle pratiche, o mentre stai stirando la biancheria. Io , a niente rispondi, eppure nel tuo spirito, c’è un tumulto di pensieri, di domande e risposte, di volti cristallizzati.. sempre presenti, ma persi nelle pieghe della vita chissà quando, chissà dove.. . A cosa stai pensando, me lo chiede quella solita vocina..dentro di me..mentre osservo dai vetri della finestra, un paesaggio lontano sotto un cielo quasi bianco di neve, a cosa stai pensando, quella vocina insistente si fa sentire.. non posso ammetterlo ne confessarlo.. ma sto pensando a te..che sei al di là dello schermo , che forse mi leggerai, penso a te..che non hai un volto ben definito..ai tuoi occhi dove non posso specchiare i miei.. penso a te ai tuoi smash..a quale treno prenderai, o su quale treno stai viaggiando.. . Penso a te..ad un silenzio inutile..a me prigioniero di una vita..segnata da eventi..che vorrei cancellare.. . Penso che sia inutile..stare qui a pensare..a volare con un aquilone dietro un vento che non c’è.
autore: alfa.cb:

Questa poesia è stata scritta da admin, il 5 febbraio 2010 at 06:16, nella categoria: alfa.cb. Lascia un tuo commento qui



Innamorarsi

bacio 

Che cos’è un bacio, se non un punto rosa, all’inizio o alla fine di storia.. me lo scrivesti tu..col pennarello sul mio banco , non lo sapevo io, che scrivevo sui banchi innamorato, le frasi copiate dai baci perugina.. . Non ero bravo in italiano..ne in matematica..ne in storia dell’arte.. . Venivo a scuola per disegnare, dipingere,volavo lontano da ogni prospettiva, tu eri li a tre banchi oltre il mio..vedevo i tuoi capelli.. le tue spalle..qualche volta ti giravi e i nostri sguardi si incrociavano.. . C’era silenzio fra noi..non osavo confessarti ciò che provavo, tu eri una stella, la più sfavillante che io avessi mai visto..io ragazzo di strada.., con le nazionali senza filtro in tasca..mi atteggiavo … Parlavo di musica..di canzoni, del mio complesso..di come suonavo la batteria , erano gli anni dei grandi gruppi musicali, sognavo..di diventare un grande artista, ed un grande musicista.., sognavo te..bella e dolce.. nei tuoi quindici anni.. . Ti seguivo all’uscita da scuola, cercavo il coraggio, mi ripetevo parole da dirti..ma non riuscivo mai .. . Fosti tu una mattina, ad avvicinarti..in quel piccolo bar adiacente alla scuola. Perché mi segui sempre, perché te ne stai per ore, in strada sotto la finestra di casa mia.. Ti guardai senza aver il coraggio di dire una parola.., mi prendesti la mano.. . Io lo so perché..ma devi dirmelo tu.. . Cosa, risposi.. . Che sei innamorato di me.. Ci demmo il primo bacio , nella penombra di un portone..col cuore che batteva forte in gola..ne seguirono altri, e altri..per giorni ,per mesi.. . Poi a scuola , la tua sedia vuota, un giorno.. due ..tre,venivo sotto casa tua , ma le finestre erano chiuse, di te nessuna traccia.., a scuola nessuno sapeva dirmi niente ,neanche le tue amiche.. Poi quel mattino..un fascio di rose bianche sul tuo banco, tutti coi volti tirati,mi guardavano.. anche la prof.. Cosa è successo.., fu la prof..a rompere il silenzio.. . Una malattia..una devastante malattia..ci ha portato via una dolce creatura..una vostra compagna..,so che tu eri molto legato a lei..mi dispiace tanto..fatti coraggio , i tuoi amici e tutti noi prof, ti saremo vicino..è stato fatto tutto il possibile..ma la leucemia non perdona.. oggi la salma rientrerà da NAPOLI,domani ci saranno i funerali..so che parteciperete tutti..quindi l’assenza sarà giustificata.. . Il mio sguardo pieno di lacrime, si posò sul banco..le tua frase era ancora la… Che cos’è un bacio, se non un punto rosa all’inizio o alla fine di una storia..

 

Questa poesia è stata scritta da admin, il 4 febbraio 2010 at 15:49, nella categoria: alfa.cb. Lascia un tuo commento qui



il monaco- parte seconda-

                                                                          
Non riesco a capire tanto astio, sono passati gli anni..qui noi facevamo quello che ritenevamo giusto per tutti. La voce di padre Berardo mi giunse ,mentre seduto sul bordo della grande fontana, in giardino osservavo enormi pesci rossi, nuotare. Padre..non posso ne voglio giudicarla, lei con quel sai è l’addetto ai lavori, e meglio di me sa a chi deve dare conto del suo operato.. le confesso che quando ho ricevuto questo incarico, volevo..rifiutarlo..ma è toccato a me.. . Credevo venendo qui, dopo tanti anni, di essere immune,ma entrando qui dentro tutto mi è ritornato alla mente..ogni minimo particolare.. padre sui muri del cortile graffiati nell’intonaco ci sono ancora i nomi di tanti ragazzi..li ho riletti poco fa..ed ho rivisto i loro volti di allora. Sa il ricordo più bello che ho di questo luogo.. un signore , tecnico della SIP.. . Ero seduto esattamente in quell’angolo laggiù, non potevo giocare a pallone con gli altri ragazzi, perché mi si erano rotte le scarpe, l’unico paio che avevo.. , ero disperato.. e mi vergognavo.. vidi quel signore sulla scala che stava lavorando.. aveva dei fili in mano.., fili del telefono, gli chiesi se mi  dava un  piccolo pezzo  di filo.. quel signore mi sorrise, devi fare lo scupidù per caso.., no signore..devo aggiustarmi le scarpe..mi si è scollata la suola.. è l’unico paio che ho.. . Quel signore mi diede il filo, tutti i fili che volevo..mi osservava mentre con un chiodo.. bucavo la suola e la tomaia, facevo passare il filo nei buchi..era un modo un po rozzo, ma era quello che pur non sapendo fare facevo. Quel signore mi si avvicinò..dimmi mi disse.. ma nessuno ti compra un paio di scarpe nuove..queste non si possono aggiustare.. . Non ho nessuno che me le compra..i miei parenti..non vengono a trovarmi tanto spesso.. mi devo arrangiare da solo..e..devo stare attento se no le busco pure da padre Raimondo.. . Domani, mi disse , quel signore ,ritorno ancora qui a lavorare, vedrò cosa posso fare..ho un figlio della tua stessa età..sai, che numero indossi, non lo so risposi.. .Aspetta che guardo io.. . Il giorno dopo.. quel signore,mi portò un paio di scarpe nuove appena comprate..ecco mi disse queste sono tue.. senti ti farebbe piacere se domenica..ti vengo a prendere..e vieni a pranzo a casa mia.. . Gli sorrisi.. Chiederò il permesso ..al direttore.. . dirò a mia moglie di prepararti una bella torta , sai è molto brava..ti piace la torta.. .Quel permesso gli fu negato..padre Raimondo disse che non era un mio parente.. per cui non poteva .. Però quel signore venne a trovarmi il sabato pomeriggio, con sua moglie e suo figlio..sua moglie mi portò in dono un barattolo di cioccolata e dei biscotti.. Era uno sconosciuto..padre..Berardo..uno sconosciuto si era preso cura di me. Capisce padre Berardo.. . Noi tutti siamo uomini, anche se con indosso un saio, siamo uomini soggetti a sbagliare.., adesso sei un uomo anche tu.. e puoi capire.. , specialmente la carità cristiana verso il prossimo. Di quale cristianesimo parla padre..,lei sa qual’è la verità..e non è certo quella che ci obbligavate ad imparare, non è quella del rosario o della via crucis..ci spaventavate.. con la storia dell’inferno..del purgatorio.. si rende conto di quante menzogne ci avete messo in testa.. Tu non credi allora..ti sei allontanato da DIO. No padre.. la mia chiesa è dentro di me..mi sono allontanato solo dalle menzogne che per secoli.. la cosiddetta chiesa , per bocca di persone come lei ci ha propinato.. . Gesù non ha mai detto di voler fondare una religione, una chiesa che portasse il suo nome, mai ha detto di dover morire per sanare con il suo sangue il peccato di Adamo ed Eva. Non ha mai detto di essere nato da una vergine che lo aveva concepito per intervento divino, mai ha detto di essere unica e indistinta sostanza con suo padre, ne di essere DIO in persona ne un’entità immateriale denominata Spirito. Gesù non ha mai dato peso o un particolare valore al battesimo, non ha istituito nessuna gerarchia ecclesiastica finché fu in vita, mai ha parlato di precetti, norme, cariche, vestimenti, ordini di successioni, liturgie , formule, mai ha pensato di creare una sterminata falange di santi. Gesù non ha mai pensato di rendere obbligatori un comportamento o una verità certificati per decreto. Soprattutto, nulla era più lontano da lui da un guazzabuglio di leggi, un’ organizzazione monarchica, uno stato sovrano, dotato di territorio, moneta , esercito.. ecc ecc..  La chiesa un’invenzione ingegnosa, certo nella convinzione di fare il bene degli uomini, ma anche gli interessi politici, gli arbitrii gli inganni, spinti fino a spargimento di sangue.. Non parli con me ..padre , ha perso in partenza la partita.. .Vada padre a rileggersi la storia dei concili..sono solo un ammasso di leggi fatte da uomini.. non da DIO o Gesù cristo.. . E’ il diavolo che parla per tua bocca..No padre..è solo la ragionevolezza di persone..che hanno aperto gli occhi.. ed intravedono la verità.
autore:alfa.cb:

Questa poesia è stata scritta da admin, il 3 febbraio 2010 at 12:54, nella categoria: alfa.cb. Lascia un tuo commento qui



MENTE E CUORE..

casa-diroccata……………….                                                                                         Mi mancherai e ti mancherò, andrò lontano per vie sconosciute, incrocerò nuovi sguardi, e in quegli occhi cercherò i tuoi, sentirò le tue parole, e ti vedrò mentre mi aiuti ad indossare il mio paltò..  Abbi cura di te..non metterti guai, e mangia che sei tutto ossa.. . Fra la nebbia e il grigio fumo della ferrovia ingoiavo anche quell’addio.., mentre guardavo l’orologio fermo a un tempo di tre anni fa. La casa sarà vuota senza di te,e non è vero che fai solo baccano con la batteria.. . Adesso va..sali sul treno, sei un uomo ormai..va incontro alla tua vita..e non tornare, qui non c’è niente per te, solo miseria e delusione..va e che il buon Dio ti accompagni. .e così l’ultimo abbraccio .Dai vetri vedevo case e alberi passare in fretta, per poi svanire..pensavo a quelle parole.. non tornare mai..ma il cuore gridava , è la tua terra..li sei nato, li hai tutto il tuo mondo, un mondo fatto di niente..di pietre bianche e ricordi amari.. che fai.. .Il treno andava veloce, la guerra era iniziata..una guerra tra mente e cuore..una guerra che lascia i segni.. . Son passati gli anni, ci penso sempre a quel giorno, non sono più tornato,ci sono ancora pietre bianche..e niente più, riflesso nei vetri della finestra..guardo la neve cadere.. mentre una voce sussurra nel cuore..  Cosa cerchi ancora, non l’hai capito.. .La tua terra è quella dove un giorno riposerai.
autore :alfa.cb:

Questa poesia è stata scritta da admin, il 29 gennaio 2010 at 11:22, nella categoria: alfa.cb. Lascia un tuo commento qui




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