Com’è strano il cielo in questo giorno di settembre…
Nuvole grigie e rosa, in quest’alba si rincorrono,
si allargano, si riuniscono.
Il mio pensiero vola, con loro.
Frammenti di ricordi, pezzetti di carta soffiati dal vento,
spezzoni di film, brani di vecchie canzoni
si affacciano alla mia mente…
(Sapore di sale… le mille bolle blu… guarda che luna…)
Com’era bella, la nostra estate!
Il nostro essere così uniti,
bastavano poche cose, per renderci felici.
I nostri bimbi… le corse sul bagnasciuga, i castelli di sabbia,
la ricerca delle vongole e poi la festa di una bella spaghettata!
Com’era bella, la nostra estate!
I picnic con un mondo di amici, il mio goffo rincorrere il pallone,
il tuo prendermi in giro.-(“mamma è negata!”). e sorridevi…
Poche le tue parole: bastava un tuo gesto a renderle inutili,
eri il mio “Orso”, eri parte di me.
Com’era bella, la nostra estate.
La nostra gioventù, com’era bella…allora…
Questa poesia è stata scritta da armida.ve. Lascia un tuo commento qui
Lentamente svanisce
tra solitarie parole
gettate nel vento
di giornate ormai morte.
Coriandoli di saggezza
svolazzavano attorno
e si coglievan sereni
le esperienze degli altri.
Come nebbia autunnale
d’un oblio non cercato
or sparisce il cammino
per tant’anni percorso.
Forse è stata illusoria
la costante allegrezza
dei pensieri comuni.
Vanno parole e amici
oltre il fuoco dell’occhio
e sfumano inani
nel biancore del vuoto.
Questa poesia è stata scritta da francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui
Solitudine dettata, solitudine dovuta, solitudine voluta
Solitudine è la tua compagna.
Vivi in un regno chiuso a estranei
Un regno che ti circonda di pace e silenzio.
Beato silenzio che da tranquillità alla tua mente così esausta
Mente alla ricerca di nessuno
Mente che vuole ritrovare se stessa.
Questa poesia è stata scritta da maurizia.vi. Lascia un tuo commento qui
Antonino ci manda questa poesia con la speranza che faccia riflettere chi la legge.
E intanto se ne vanno,
e noi ipocriti quì a parlare,
una falsa etica ci guida.
Intanto vanno via,
e noi indifferenti,
chiudiamo gli occhi,
per non vedere,
tappiamo le orecchie,
per non sentire,
le loro urla.
Gente senza domani,
bambini mai cresciuti,
vanno incontro alla morte,
vanno incontro alla pace,
mai avuta.
Unica via d’uscita,
dalla disperazione.
Un’arma resta sempre tale,
chimica o convenzionale,
ma l’ipocrisia umana
non ha confini,
tutto serve a giustificare,
falsi ideali a mascherare,
bassi interessi.
Intanto continueranno
ad andar via,
e noi quì sempre a parlare.
Questa poesia è stata scritta da antonino8.pa. Lascia un tuo commento qui
GIORNO QUALUNQUE
La notte si dipana
sulle spalle dei sogni
penetra negli anfratti
distratti
segue bisogni
fatui di lana
fruscìo
di frulli innocui
Scollina
lentamente
striscia radente
incontro alla mattina
abbaglio di lame
sospiro di vento
vivace concerto
nella fresca brina
Il mezzodì lesto
drago
molesto
si attorciglia vago
tra i tentacoli
amari sanguinanti
di vani spettacoli
deliranti
Ecco è sera
sparisce primavera
ombre e colonne
precipita insonne
pesantemente
insolente
a sbeffeggiar la mente
per il niente.
Questa poesia è stata scritta da Luciano Disconzi. Lascia un tuo commento qui