Vorrei poter gridare,
tutto l’amore che ho nel cuore,
ma non lo posso fare,
lo devo soffocare,
qui dentro nel mio petto e tenermelo ben stretto :
Quando ha tè penso,
sento il cuore sussultare,
sembra abbia voglia di scappare e correre da tè,
tu non saprai mai quanto ti amai
e ancora t’amo,
questo segreto lo terrò chiuso nel mio cuore,
poi butterò la chiave,
così nessuno mai l’aprirà
Autore:Giovanna.vc
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Acida Terra,
zolla calcarea,
dura, crepata,
interstizi inumiditi da lacrime.
Morti chiamati
al risorgere,
al ritorno dei Sensi.
Vivi sepolti,
gettati in tombali fosse
del “non ricordo”,
debellandone i toni ed i modi.
Vapori caldi
la Zolla emana,
parole-respiri
dalle urne dei Vivi.
Vergognati Tu!
Che piangi
le fredde nebbie
dei morti,
attendendo solida consistenza,
l’ombra dei cipressi
non ti riscalderà.
Vergognati Tu!
Che ridi,
accaldato,
sui sepolcri di ghiacci
scolpiti, cesellati,
per i Vivi,
“non troverai
frescura ai tuoi bollori”.
Egoista Tu!
Sui morti e sui vivi.
Prepotenze
di esuberanti desideri,
scopi, fini ,sogni ,chimere,
aspettative.
Crudele Tu!
che,
con pietriccio di cava
misto a cenere di Morti
che bagni con lacrime d’ira,
di rabbia, di odio, di rancori ed astio,
imperterrito annienti
persino le tracce
delle orme dei Vivi.
Vergognati Tu!
Donna!
delle tue impudiche astuzie,
né Dea, né Regina, né Santa,
né meriti, né onori, né pace,
né figli d’amore, né amore dell’ amore,
né ombra, né luce
sarai, otterrai, creerai, convincerai,
trascinerai.
Sei parte, disparte, di cosa di chi ?
Ingordo Tu!
Uomo!
Di vizi, di vezzi, di strusci,
di tocchi, di fughe,
di “vischiosi umori”nutrito,
aspersorio di “seme”
di impianto fallito.
…e Tu Figlio!
Preziosa miniera,
di grezzi smeraldi
che dirti ?
Di bocca, di occhi,
di mente, di cuore
Tu Sei,
prendi la sabbia,
la più fine, dolce, morbida, delicata,
soffia su essa,
e carezzerà i Tuoi simili.
…io “non sono”
ma fui e sarò
semplicemente un
“Suono”.
Autore:Castrovinci Costanza Lajla,15.03.2006 ore 18,00
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Ignoto Amico.
E’ dei tuoi lamenti
che conservo il ricordo
riposti in un remoto
angolo dell’evanescente
memoria.
E’ dei tuoi lamenti,
e della vita ridotta a un rantolo
che conservo il ricordo
quando con lo sguardo volto
all’ignoto
con un estremo sussulto
ti sei allontanato per sempre
Autore: Trastevere
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Quante parole, quali parole,
troppe parole, dette, taciute, sottintese.
Parole che volteggiano nell’aria,
che cercano una meta,
che sia il cuore oppur la mente,
poco importa.
Parole sussurrate che portano amore,
urlate per manifestare odio,
indifferenti, per chiudere un legame.
Usate a volte come mortale arma,
in una inutile battaglia,
fatta di pregiudizi vani,
che nulla hanno a che fare
con l’essenza della vita.
Parole, solo parole,
fantasmi senza corpo,
messi a difesa di un castello
dove per paura,
verrà rinchiusa l’anima,
al riparo da timori ancestrali.
Autore:antonino8.pa
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Quando un’africana alba nascente saluta la luna
Quando un africano cielo si colora d’arancio
Quando africani cinguettii spiccano il volo
Quando il Baobab ha un frutto maturo
Quando l’africano fiume è in piena
Quando l’oceano lascia i suoi doni in riva
Quando conchiglie africane risuonano canti antichi
Quando flessuose africane donne regalano la vita dal loro ventre
Quando confortevoli spalle africane di uomini arano la terra
Quando due occhi di bimbo africano scrutano tra il fogliame
Allora conoscerai il calore dell’umanità
Autore:Costanza Castrovinci lajla 18.08.2008 ore 19,34)
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