Quando ho un po’ di tempo libero, e la giornata lo permette, mi prendo la bicicletta, la mia vecchia bicicletta curata e custodita da tanto tempo, e mi avventuro verso la campagna circostante. Vado in giro, tra quei viali , quei sentieri che si articolano e si sviluppano intorno alle risaie. Trasportata dai ricordi di un tempo. Già prima ancora che il mio viaggio abbia inizio, la mia mente vaga alla ricerca di quei luoghi, di quei posti particolari, dove, insieme alle mie compagne di giochi, di allora, ho trascorso la pagine più belle e le più indimenticabili della mia spensierata gioventù. Essa, con calcolata freddezza sviluppa, come se fossero delle chiare e nitide diapositive, i ricordi più belli, gli episodi più rappresentativi, i momenti migliori di una gioventù ormai andata. Creando l’illusione che stessi nuovamente rivivendo, alla stesso modo, alla stessa maniera, gli stessi momenti di quel periodo così bello e spensierato. Infatti, queste immagini si susseguono ad un ritmo incalzante, si mescolano e si confondono con questa natura circostante che, dentro me, continua a fare da contorno, trasmettendomi delle intense e meravigliose sensazioni di piacere,che mi accompagnano per tutto il mio viaggio. So,perfettamente. che tutto ciò è frutto della mia immaginazione. So, perfettamente, che di quel tempo è rimasto ben poca cosa. So, già da tanto tempo, che il paesaggio tutt’attorno è stato trasformato dalla mano dell’uomo. Gli alberi , i rovi, le siepi , i fiori e tutto ciò che cresceva libero, lungo quei sentieri di campagna, non c’è più . Essi hanno fatto posto alle larghe carreggiate, per far circolare gli automezzi industriali che servono alle risaii. Di tutto ci hanno spogliati, ci hanno resi orfani di quanto la natura, nel suo naturale sviluppo, ci aveva regalato. Ma, le sensazioni, le emozioni che mi avvolgono quando percorro questi viali, quelli no, quelli non potrà mai rubarmeli nessuno, quelli sono solo miei , e tali resteranno per sempre. E quando ho voglia di riviverli e le condizioni del tempo lo permettono, non mi lascio scappare l’occasione. Allora, mi prendo la mia vecchi bicicletta e mi allontano dalla città dei veleni, del caos che opprime e fa morire, e m’incammino su per quei viali che portano al mio paese natio , Rivivendo e godendo, dentro me, di quei magici momenti che tutto questo sa regalarmi. Sentendomi, finalmente, soddisfatta e appagata per essere stata…. abbastanza fortunata……..
Autore:giovanna.vc
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E noi, tutti
affacciati ad aspettare,
per veder passare
ancora un’altra bara,
occhi arrossati
da lacrime di circostanza,
per quella che ormai
sembra esser consuetudine.
E noi, tutti
uniti per commemorare,
chi oggi ha dato se stesso,
in cambio di un ideale.
Denaro, speranza di
una vita migliore ?
Oppure un interesse
di Stato troppo grande,
difficile da capire ?
E noi, tutti
stretti intorno per celebrare,
quello che ormai
è un altro ricordo,
un triste fiore
da poggiare sul
freddo marmo di una tomba.
Autore:antonino8.pa
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Nel mio cuore scorreva un ruscello
con verdi prati e fioriti alberi
ero deliziato da una musica soave,
ero sereno , felice , appagato .
Ora mi hai lasciato .
Il ruscello è diventato un fiume
che straripa e distrugge tutto .
Il mio cuore piange e si dispera.
Un futuro senza te è tristezza e angoscia.
Per anni ho volato nel cielo infinito
raggiante e felice.
Ora la felicità è finita.
Ti ho accusato ingiustamente
per gelosia.
Non abbandonarmi , ti amo!
Torna da me…perdonami.
Morirò senza te!!!!
Autore:Fernando
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Cos’è che succede,
cos’è questa strana malattia,
che prende la mente,
che annienta l’anima,
frantumando il cuore,
svuotando l’essere umano,
da ogni positivo sentimento.
Cos’è che spinge,
a questa continua,
sanguinaria lotta,
tra Caino ed Abele,
figli contro genitori,
sposi contro spose,
uomini contro uomini.
Arrogarsi il diritto
di fare da giudice,
giuria e boia,
decidere, quale supremo dio,
chi merita la vita e chi no.
Così, ci si assolve da quei
comportamenti che portano,
a tutti quegli atti messi
in opera per annientare
vite umane, considerate,
semplici numeri,
giustificando tutto ciò
con folli motivazioni,
parto di una mente malata.
Può l’amore essere il
giusto antidoto a tutto ciò ?
Vorrei tanto che lo fosse,
ma il corso della vita,
sembra andare,
in altra direzione,
e poco spazio sembra
lasci all’ottimismo,
vorrei che così fosse,
per i nostri figli,
per quanti verranno dopo.
Autore:Antonino8.pa
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.
Il gatto e la volpe,
compare e comare,
sempre pronti.
a turlupinare
l’ingenuo del caso,
che nel camminare,
la loro strada,
si trova a incrociare.
Il gatto e la volpe,
hanno fatto progressi,
adesso non cercan
poveri fessi,
da raggirare, turlupinare,
ma prendersi gioco del poveretto
ingenuo mortale,
creduto inferiore per intelletto.
Il gatto, più che mai tronfio,
si mette in posa per farsi ammirare,
davanti, di lato, e anche di dietro,
ma non ha molto, ahimè, da mostrare.
Il fisico, infatti, poco l’aiuta,
col lardominale assai tremolante,
un poco molliccio in effetti appare,
uno spettacolo poco esaltante.
Anche il cervello non l’aiua mica,
per dimensioni, sembra di una formica,
e anche a funzioni, c’è poco da dire,
nessuna speranza, di progredire.
Ma niente mai, lo potrà ostacolare,
anzi le oche lo vanno a cercare,
e come gallo, tra le pollastre,
il suo chicchirichì potrà cantare.
La volpe, invece, più minutina,
somiglia più ad una gallina,
genio del male, si fa per dire,
brilla per la sua parlantina,
Parla, parla, fino ad ubriacare,
parole, parole, senza sostanza,
ti riempie la testa, fino a stonare,
mostrando solo grande ignoranza,
tenuta nascosta sapientemente,
da un paravento di pseudocultura,
e sebbene il suo nome è volpe,
l’astuzia certo non è il suo forte.
Il gatto e la volte,
compare e comare,
due strani compari,
che vi auguro non incontrare.
Vivono allegri, d’amore e d’accordo,
e malgrado appartengano ad una fola,
son personaggi purtroppo attuali,
pronti a colpire per fare male.
Autore:Antonino8.pa
(Come disse il poeta : “Un pò per celia e un pò per non morire)
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