quanto vi amo siete lanciati nella vita, nel mondo, e, state vivendo con la sofferenza nel cuore conosco le vostre fragilità e anche la vostra forza. capisco il vostro pianto e anche quella gioia che potreste esprimere…… quanta fatica tesori per affermarsi e uscire da quelle catene. il senso dell’umor quella gioia che non potete esprimere…. la vita è dura fino alla fine ho concorso a farvi soffrire non essendo stata all’altezza. ma vi amo tanto,
autore:mary49
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Baciami in bocca vento di scirocco
e sgrana questo cuore ormai maturo
ché nel crepuscolo senza colori
non parla ma si sente il mio silenzio.
In questi giorni di calze di lana,
lontano dall’odore del sambuco,
ronzano versi che non ho mai scritto
e sulle fratte spoglie dell’inverno
belano le parole inascoltate.
Mai più ringhiere fredde sulla fronte
e il ferro caldo sopra le camicie,
mai più poesie vestite d’abitudine
e sillabe contate ad una ad una,
il vento solo mi sarà da voce.
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proposta da renza & Mario
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Caro papà mio, ho ricordo di te,
con gli occhi di bimba
che inconsapevole,
ti guardava per l’ultima volta,
ora donna,
penso con grande nostalgia,
oggi festa del papà
scrivo queste poche righe,
ricordo di TE
autore: robbi
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Vorrei farti un regalo, ma non so dove sei adesso…
smatasso il filo dei miei ricordi
un sorriso un pò amaro
un brivido mi pervade
Mi ricordo….
la radio andava in sottofondo
e noi tutt’intorno alla “conca”
ci riscaldavamo di fuoco e di vita
ipnotizzati ascoltavamo come fiabe
le tue storie di guerra, di prigionìa,
d’Africa,d’India
Sento…
odore di castagne arrostite
e di biscotti alla cannella
Ti rivedo…
bello nella tua alta uniforme
di uomo dello Stato
una scelta quasi obbligata
ma sempre onorata…
il tuo sogno nel cassetto
rimaneva un altro
Mi commuovo…
al ricordo di quando scegliesti la terra
l’amavi e mi hai insegnato a farlo
conoscevi ogni vite, ogni albero
Sorrido…
e mi rivedo lì nel palmento
a piedi scalzi a pigiare grappoli
odore di mosto, vinacce e risate
o quando salivi sull’albero altissimo
con le scale legate
e giù con la corda scendevano
panieri di ciliegie
Ripenso…
a quando con mano esperta
mi insegnasti a potare la vigna
a lavorare la zolla con la vanga
o a quando assaggiavamo il primo vino
facendo scommesse sul suo grado
Non volevo limiti alla conoscenza
nè tu me ne davi
Risento…
le risate di gioia quando andavamo
per funghi, svegliavo il bosco
sulla radura aspettando l’alba
il cielo da blu notte
si tingeva di viola, di rosa
e dei nostri discorsi
quanto ci piaceva parlare a noi due
Ti ringrazio…
per tutte le cose che mi hai insegnato
la libertà, l’onestà,il rispetto,
la fatica,l’uguaglianza, la giustizia
la lotta,la pace, l’arte dei sogni,
la semplicità
Ti voglio bene…
per tutte le cose che mi hai dato
l’amore, la tenerezza, la forza,
la protezione, la fiducia,la pazienza
la condivisione, la saggezza
Ti penso…
non era facile gestirmi
erano anni di cambiamento
ma amavi sopra ogni cosa
la tua figlia ribelle e le sue idee
vorrei….
che tu fossi in qualche angolo di mondo
a coltivare viti e vita
credo…
di sentire spesso la tua carezza
e non è vento.
autore:Semplice
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