Vivere, non sempre
sembra aver senso,
importante non disturbare,
non dare fastidio.
Ti hanno relegato
in questo angolo,
usandoti a convenienza,
un momentaneo bisogno,
per poi rimetterti a posto,
come un qualsiasi utensile.
Rinchiuso tra le sbarre
di questa prigione,
fatta di malvagità,
dove nessuno ti ascolta,
o si accorge di te.
Nessuno riesce a vedere
le tante ferite
inflitte dall’indifferenza,
di chi volutamente cieco,
preferisce il proprio egoismo.
Stendere la mano,
stringerne un’altra,
dare nuovo senso a questa vita,
e ritrovare tra le dita,
solo una fredda monetina,
come se il denaro,
potesse comprare
l’amore mai avuto.
Tornare indietro
nel tempo per capire,
che in fondo nulla
è poi cambiato,
tutti i desideri,
speranze, sogni,infranti
contro il muro dell’amara verità,
ridotte in cocci tutte le illusioni.
No, non so quale,
sia stato il senso della vita,
per te che adesso,
finalmente sereno,
trovi l’amore tra le braccia,
della dolce signora,
che ti fa compagnia.
autore:antonino8.pa
Contributo di
, 22 ottobre 2010 13:57.
accidenti,ti poni e ci poni sempre ad un bivio, come se per tutta la vita non facessimo altro che decidere quale strada prendere, e, tormentarcise quella intrapresa è giusta.
Ciò che scrivo è semplicemente dettato da sensazioni,
stati d’animo percepiti al momento,
del tutto personali e che quindi nulla
hanno a che fare con ciò che
altre persone possono sentire.
Non sono assiomi nè regole da dover seguire.
Ci sono diverse tematiche che si possono
condividere o meno, affrontarle parlandone
o ignorarle dipende solo da una nostra
scelta. Tutto quì, in fondo resta sempre
la libertà di poter esprimere il proprio
pensiero, senza però toccare la sensibilià altrui.
Hai colto con grande sensibilità un aspetto della realtà circostante che ci capita di rimuovere: coloro che sono rimasti indietro, gli invisibili che incontriamo agli angoli delle strade.
Noi e loro: due mondi paralleli, inconciliabili!.
La vita è uno scrigno di opportunità per tutti ma poi, ognuno deve fare i conti con innumerevoli variabili. La fragilità, ad esempio. Può accadere che sogni e progettti vadano in frantumi e con essi l’intera esistenza.
Quelli che non ce la fanno sono tuttavia esseri umani come noi, eppure restiamo indifferenti poichè nella società in cui noi siamo perfettamente integrati, si è più rispettati per ciò che si produce che per quello che si è.
Noi che siamo inseriti nell’ingranaggio e viviamo tra gli agi, ci sentiamo impotenti.
Eppure quanti di noi sono capaci di interagire con gli sguardi miti o inquietanti dei “barboni”?
Quanti di noi provano il desiderio di regalare, oltre una monetina che per noi non vale nulla, un caffè caldo, un sorriso, un attimo di calore umano?
Proseguiamo semplicemente il nostro viaggio svoltando l’angolo…Noi, persone normodotate, dobbiamo correre… e la coscienza tace…
Antonino, bravissimo come sempre…
ciao be noto una contraddizione netta che l’autore esprime senza dare alito e spazi per poter riflettere visto il problema cosi delicato di vissuti veramente che fanno roflettere.Forse è una sua componente di non mettersi in gioco ,pechè forse ha paura ,oppure nutre sentimenti opposti,tipo non accettare se stesso condizioni di quotidianità ecc.Io penso che un rapporto si costruisce su base forti,con consapevolezza,senza sfuggire Antonino come hai fatto stasera,devi capire che un rapporto di amocizia come tu stesso sostieni va costruita se no è una forma di rifiuto da parte tua perchè è lagato ad un l’atra persona a livello sentimentale.Mi spiace Antonino la scena di questa sera qui hai tradito te stesso e lei rifletti ciao
Caro cicco, sinceramente penso che tu abbia le idee un pò confuse, penso
che dovresti fermarti un attimo a riflettere prima di sparare sentenze.
E’ bello parlare giusto per sentire il suono delle parole.