I POVERI
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La provvidenza di cui la società moderna dispone, e come le quali ogni giorno di più viene incontro a ogni categoria di persone e a ogni difficoltà di vita, ha reso meno tragico, se pur resti sempre molto grave, il problema.
Se noi pensiamo al povero, la nostra mente corre sempre verso il misero che ti chiede l’elemosina sulla porta della chiesa o che ti bisbiglia”ho fame!”nella strada solitario…Ma il vero povero, quello che più difficilmente si riesce ad aiutare,è quello dalla vita piena di dignità, quello che si misura il boccone ogni giorno, che non chiede l’elemosina, ma che tira a vanti con una pensione irrisoria o magari senza nemmeno quella! Povera è la vecchiaia cui un figlio egoista dà le briciole del suo discreto benessere, poveri sono quelli che piangono in silenzio, che non protestano, non imprecano contro nessuno; quelli che ancora hanno la forza di sorridere, che fidano nella preghiera, grati del poco aiuto, del poco lavoro, vergognarsi di essersi ridotti cosi, essi che, generalmente, hanno conosciuto tempi migliori.
E’ molto difficile aiutare questi poveri senza ferirli nella loro estrema dignità: evitando perciò dei debitori di gratitudine, minimizzando al massimo il poco che, noi fortunati, possiamo fare per i nostri simili.
E non chiediamo mai al povero la riconoscenza,né pensiamo che egli dovrebbe averne!E’ cosi pesante ricevere,e cosi bello dare!
Ricevere presuppone il fallimento; dare presuppone il successo .
Questo ci basti per essere grati a Dio: essere fra quelli che possano dare, e non tra quelli che debbano ricevere.
Penso che anche una rapporto di amicizia ci dovremmo porre come ricevere e dare, perché ci aiuta a capire l’altro, e porsi con umiltà .
Vi ringrazio anticipatamente per una buona lettura inviandovi un forte e cordiale saluto ciao
cicco53
Contributo di
, 5 giugno 2010 06:53.
e’ un grande spaccato della nostra vita contemporanea, non dico mi hai fatto piangere ma la strada era quella
La tua riflessione sulla povertà fa affiorare in me l’amarezza, ma anche una certezza.
Sottolinei il silenzio di tanti cuori stanche per gli anni vissuti magari operosamente, che si ritrovano sovraccarichi di bisogni essenziali non sodddisfatti se non attraverso la carità che ricevono quotidianamente, ma anche pervasi da solitudine, emarginazione, senso di abbandono. Persone che tuttavia non sono anime perse: non hanno più la speranza di un riscatto, ma sono ricchi di pudore e dignità.
Coloro che, come te, spendono ogni giorno le loro migliori risorse per tentare di alleviare almeno in parte la sofferenza, dimostrano concretamente che donare anche un solo attimo di serenità e gioia mettendo in campo la propria sensibilità, è l’unica via percorribile per sentirsi partecipi attraverso la condivisione e quindi…VIVI ! !
Anch’io sono intimamente e profondamente convinta che la generosità d’animo e l’amore per gli altri è ciò che ci riscatta e ci salva.Grazie Cicco!!!
Solo da un cuore bello come il tuo possono venire alla fine del tuo scritto, parole incoraggianti nel sapere quanto riceviamo nel dare grazie caro cicco