Qualcuno un giorno morì in croce, a causa dell’uomo così feroce
Predicava gioia, pentimento, perdono e amore sentimenti rari e ricchi di valore
Cose strane, belle e grandiose, impossibili da pensare nel mondo che aveva creato
Ma Egli sapeva che nelle menti silenziose qualcuno a tutto questo non avrebbe rinunciato
E per loro diede la propria vita lasciando incurata ogni sua ferita
Ma conosceva qualcuno che l’avrebbe udito, le persone che con cuore sapevano amare
Solo Lui uomo morto per amore poteva e può gridare con dolore il male che ha provato
per il mio “piccolo angelo” appena nato
Io ti ringrazio, grande Uomo sconosciuto, mai ti ho incontrato ma sempre ti ho creduto
Perché con gli occhi che mi hai dato, posso dire ciò che è stato
con il pensiero che grazie a Te mi trovo, mai più mi perdo in nessun rovo
Dedico tutto al mio cuore, per il quale tu sei morto provando così tanto dolore
E sono qui, da tutti persa ma da Te mai dimenticata e come sempre amata
Tu conosci l’amore e la pena che io ho provata
e sai anche dell’infinito dolore che con contrasto mi si è manifestato
Di tutto questo io ti ringrazio
lasciandomi libera da ogni strazio, nel mondo della scelta migliore
per conservare dentro di me per sempre il suo piccolo cuore
e come faccio ora a pentirmi dell’amore, se Tu per noi sei morto e poi risorto
riaccendendo le speranze, le vite ed i bagliori, di strade che si erano perse tra i timori
Ora, in questo momento così difficile, proteggo il mio cuore da qualcosa di invincibile
Per l’amore te ne sei andato e poi l’hai ritrovato quando sei tornato
Grazie Dio per averci voluto
ma ti prego, accogli tra le tue braccia il mio “piccolo angelo” e cullala Tu per me
ti lascio addormentato nella mia anima dove Tu raccogli ogni mia lacrima
Raccogli per me anche la felicità di questo figlio che così tanto amo
e non abbandonarlo mai a nessun inganno della vita
Se la sua gioia dipenderà da me
io per lui e per Te ci sarò
altrimenti me ne andrò…
Autore: Carlotta.an
Contributo di
, 10 maggio 2010 18:38.
La continuità e la durata non sono garantite a nulla, neppure al dolore. E questo deve essere vero, pretendo che sia vero, almeno per te, Carlotta.
E’ come scalare una parete di ghiaccio irta di difficoltà al limite delle capacità umane. Non puoi concederti di guardare indietro o rischi di perdere l’equilibrio. Troppo facile scivolare e quando questo accade, perchè accade ma hai una buona imbragatura, ganci e chiodi che ti tengono ben salda alla parete, basta lasciar andare la zavorra che con il suo peso ti limita nel proseguire e affidarsi a chi è al tuo fianco e ai compagni di cordata, perchè sono loro che ti consentiranno di giungere alla vetta…
Grazie Munny
Sai Carlotta ognuno di noi ha la sua montagna da scalare, chi più chi meno irta e scivolosa, bisogna imparare come dici tu a lasciare andare, man mano che si prosegue, le varie zavorre che appesantiscono il cammino, ma credo anche che bisogna guardare bene i compagni di cordata, conoscerli prima di giudicare e solo dopo affidarsi a chi ti dimostra di voler camminare al tuo fianco e averne completa fiducia, solo cosi …si arriva alla vetta. Con l’affetto di sempre, Giulia
Scalare una parete di ghiaccio senza aver prima valutato attentamente l’affidabilità dei propri compagni di cordata, sarebbe da incoscienti.
Tuttavia, nulla ci garantisce mai certezza assoluta e può anche accadere che durante il percorso, qualcuno mostri di non essere affidabile… allora è necessario fermarsi a sganciare i moschettoni che lo tengono legato al resto dei compagni, per la salvaguardia di tutta la cordata ed il raggiungimento della vetta in tutta sicurezza.
Grazie Giulia, farò tesoro del tuo suggerimento per la prossima scalata. Con l’affetto di sempre
Carlotta
Molto bella e toccante lady complimenti ciao. Nembo