Incommensurabile anima che vola senza ali
trasportata dal vento che trascina
ogni sorta di pensiero
e lo lascia cadere nella valle sperduta del ricordo
dove tante sono le situazioni abbandonate
a destini contrastanti, talvolta abili ingannatori
e spesso semplici narratori
di storie che raccontano vicende senza trama,
di fatti accaduti e mai esistiti,
di qualcosa che ora è morto, ma mai è nato.
Eppure ci hanno fatto vivere su una morte programmata
dalla paura di provare il dolore per cose che
condizionano l’esistenza.
Passato, presente, futuro.
A voi trovare la forza
per rompere le catene che ci legano
al passato delle prigioni abbandonate.
Provate ad amare il vostro animo
e forse capirete chi vi ama.
Autore: Carlotta.an
Contributo di
, 26 marzo 2010 13:08.
bella poesia che porta con se antiche sofferenze e delusioni..un monito verso chi mostra incertezze nei propri sentimenti, e non sa se ingannare o essere ingannato… ma la verita’ e’ sempre li…..brava carlotta
Brava Carlotta sia x la poesia che x il quadro che, se ho ben capito in chat, è anch’esso opera tua. Davvero brava, non sapevo che tu dipingessi!!!!!
Grazie a voi…
Inutile soffermarmi nella poesie peraltro bellissima. La cosa che più ‘ mi ha colpito è la tua capacità pittorica ,questa è un bellissima scoperta per me ,complimenti, sei brava sul serio. Sei riuscita a saper accoppiare cosi’ bene i colori in questo quadro, usi dei colori poco forti che ti colpiscono per la loro delicatezza, facendo risaltare quelle figure geometriche con tutto l’insieme ,brava sono contento di averti scoperta artista a 360 gradi .a presto .con altro di uguale levatura .
Carlotta, i tuoi versi ci portano, con tocchi leggeri, ad un cammino a ritroso nella nostra vita passata. Ci accorgiamo , quindi, che i nostri affanni e la nostra ” paura di vivere ” spesso hanno bloccato il nostro istinto e ci hanno condizionato. Ben venga allora, nel momento presente ,lo sganciarsi da tutti i vincoli e vivere finalmente come il nostro animo vuole!Molto bella, veramente. Posso farti una piccola , piccola, piccola critica? Sei intelligente e capirai che è un mio parere personale.Il titolo un po’ banale e usato già spesso in altri contesti e situazioni.
è*
Domenico, quello che vedi vuole essere oggi un omaggio alla mia Maestra, Premio Italia a Firenze, uno dei più prestigiosi riconoscimenti per un’artista oltre ai tanti altri che ha ricevuto,un talento unico e che voglio così ricordare a tre anni dalla sua scomparsa. Una Donna straordinaria che per me è stata amica,confidente, “maestra di vita”.. potrei scrivere fiumi di parole su quello che è riuscita a tirar fuori dai miei silenzi lasciandoni semplicemente libera di riempire una tela con quello che mi passava per la testa. Alla fine, quello che Lei leggeva era sempre sconcertante per me, ma profondamente vero ed è stato fondamentale per il mio percorso. E ancora oggi lo sono i suoi insegnamenti, il ricordo dei pomeriggi passati a dipingere tra una risata e l’altra per il “mitico 414”, i nostri caffè…sempre troppi, momenti unici. Poi il buio.
Ma Lei è nelle sue tele, negli occhi tristi di suo marito quando parliamo di Lei e nel cuore delle sue amiche allieve e nel mio…
Grazie Gon! ci manchi tanto…
Edis… “la paura di vivere” è il retaggio del nostro percorso e dei condizionamenti che ci hanno inculcato. Quando la vita all’improvviso ti sferra il classico “pugno nello stomaco” che ti scaraventa con violenza inaudita in un baratro, hai davanti a te due strade: continuare a crogiolarti nel lamento del “mio Dio come sono sfortunato” e dell’auto-commiserazione, molto più facile e molto meno doloroso perchè magari è proprio quello che ti hanno passato, quindi ne conosci fin troppo i meccanismi perchè ormai sono parte di te; o decidi di trovare dentro di te il coraggio e la forza per metterti in discussione sganciandoti dai condizionamenti e iniziando “tu” a capire quello che sei e quello che vuoi e riesci piano piano a risalire. Non tutti sono disposti a farlo e allora si continua ad addossare ad altri la “colpa” dei propri fallimenti. E’ uno stato mentale negativo che porta solo a far del male a se stessi e agli altri.
Per essere riconosciuti è necessario prima riconoscere se stessi.
Per i motivi sopra esposti, non avrei mai potuto cambiare il titolo Edis, ma rispetto il tuo pensiero e ti ringrazio a prescindere.
Luigi…hai colto appieno quello che voleva essere non tanto un monito, quanto una preghiera rivolta a quelle persone che vivono la quotidianià con un unico obbiettivo…far del male, solo per il gusto di farlo.
“Provate ad amare il vostro animo
e forse capirete chi vi ama”
…la verità è sempre li…
Grazie a te
Carlotta, ora il titolo è giustificato ed è quindi molto attinente allo scritto e, anzi, lo anticipa e lo conclude.