RAMI DI PESCO
Ferma al quadrivio, mentre piove e spiove
Sotto l’aspro alternar delle ventate
Schioccanti come fruste sulle facce
Di chi va, di chi viene, una vecchietta
Vende rami di pèsco. O Primavera
Per pochi soldi! O riso, o tremolìo
Di stelle rosee su bagnate pietre!
Scompare agli occhi miei la strada urbana
Con fango e folla e strider di convogli
Sulle rotaie, e saettar nemico
D’automobili in corsa. Ecco, e in un campo
Mi trovo: è verde, di frumento a pena
Sorto dal suolo: pioppi e gelsi intorno
Con la promessa delle fronde al sommo
Dei rami avvolti in una nebbia d’oro:
e pèschi: oh, lievi, oh, gracili, d’un rosa
che non è della terra: ch’è di tuniche
d’angeli, scesi a benedire i primi
germogli, e pronti, a un alito di brezza,
a rivolar da nube a nube in cielo.
Ada Negri
Contributo di
, 11 gennaio 2010 05:41.