A SPASSO TRA BORGHI MEDIEVALI TOSCANI
Nelle scorse settimane mi sono concessa una vacanza in Toscana, ma non col solito sistema della visita alle città d’arte delle quali la regione è piena, ma seguendo un itinerario tra storia, natura, arte e sapori. Bellezze storiche e paesaggistiche di luoghi unici, incontaminati, dove la storia millenaria delle radici etrusche si unisce alla bellezza dei borghi medievali, del paesaggio e di un ambiente ricco di boschi, corsi d’acqua, uliveti. E allora cosa c’è di meglio di un Tour tra i Borghi Medievali piccolissimi, quei luoghi dove quasi nessuno va, vuoti di persone ma pieni di atmosfere magiche, misteriose, perle che custodiscono piccoli tesori dell’arte, trattorie dove gustare la cucina di una volta, botteghe dove riscoprire gli antichi mestieri. Ve ne racconto alcuni.
MURLO: detto anche il “Paese che non c’è”. . Terra di confine tra la Val di Merse e la zona delle Crete della Val d’Arbia ; in magnifica posizione si affaccia verso la valle dell’ Ombrone e il colle di Montalcino. Piccolo e affascinante, isolato e antichissimo borgo medievale le cui origini sono legate alla civiltà etrusca, posto su un colle che domina il torrente Crevole, cinto da mura del XII secolo: la costruzione recente di una fila di case non ha toccato il nucleo originario. Camminando tra gli stretti vicoli sento l’onnipresenza del Medioevo anche nelle chiese e nei palazzi. Il castello di Murlo è citato nel 1189 (ma la sua costruzione è sicuramente precedente forse addirittura risalente ai primi anni dopo il 1000) nel documento con cui Papa Clemente III lo assegna al Vescovo Bono. Purtroppo fu distrutto (come molti altri nella zona) dagli Imperiali di Carlo V nel 1554, ma, incredibilmente, il suo particolare statuto di fuedo vescovile sopravvisse alla caduta della repubblica senese.
Oggi di Murlo rimangono il Palazzone (era l’antica sede vescovile) e la porta di Ponente.
CHIUSDINO: altro meraviglioso borgo sempre situato nella Valle di Merse ma tra le colline Metallifere. La sua origine va collocata durante la dominazione longobarda in Toscana fra il fra il 568 ed il 569.
Il paese conserva ancora l’aspetto medievale e alcune sezioni delle doppie mura della città ed è anche possibile trovare case medievali tra cui la presunta casa di San Galgano (Galgano Guidotti) dove si ritiene che il santo sia nato intorno al 1150.
E allora, come non andare a visitare la famosa Abbazia di San Galgano nella quale è possibile ammirare il bassorilievo raffigurante San Galgano che conficca la spada nella roccia?
E allora partiamo, destinazione San Galgano, la leggendaria Abbazia cistercense dedicata a San Galgano e l’Eremo di Montesiepi.
L’Abbazia “senza tetto” è uno dei primi, più imponenti esempi dell’architettura romanica e gotico-cistercense in Italia ed insieme all’Eremo di Montesiepi costituisce il più importante complesso religioso-monumentale del territorio senese.
Proseguo nel mio girovagare e mi trovo a
ROCCASTRADA: e qui siamo nel grossetano.
La pittoresca Roccastrada sorge su una base di roccia magmatica e gode di una posizione invidiabile: da una parte un bellissimo e ampio panorama sulla pianura circostante e dall’altra svetta il Monte Amiata. La sola porta di accesso al borgo, che ha conservato le originarie fattezze di epoca medievale, anche se oggetto di pesanti interventi di restauro che ne limitano la leggibilità, è detta Porta del Madonnino ed è situata nella porzione sud-occidentale, tra vicolo Basso e la Piazzetta dell’Incrociata.
Importante è il suo centro storico, che conserva la chiesa di San Niccolò del ‘200.
Ma dopo tanta Storia e Arte m’è venuta fame. E allora c’è solo l’imbarazzo della scelta, tra ristoranti tipici e trattorie caratteristiche che offrono il meglio della cucina toscana. Tanti sono i piatti da gustare: dagli affettati come il capocollo, il lardo e lonza, la pancetta e la finocchiona ottenuti da una lavorazione particolare della cinta senese (razza suina antichissima allevata allo stato brado) fino al Pecorino di Pienza (o delle Crete Senesi), accompagnato con miele o confettura di fichi. Dalle bruschette servite con la fettunta fatta con pane casereccio e olio extra vergine di oliva, ai crostini e crostoni di ogni tipo, i neri con fegato di pollo o coniglio, capperi, alici e cipolla e i bianchi con formaggio e tartufo bianco.
Ricordo bene il sapore di queste bontà… da assaggiare assolutamente!
E alla fine come non assaggiare il piatto per eccellenza? I Pici con i ragù di cinghiale, o cacio e pepe oppure ai funghi.
Mi fermo qua, alla prossima cari amici, buona domenica e buon appetito a tutti!
Francesca
Contributo di
, 26 settembre 2020 11:21.
La finalina dei “pici al cinghiale ” è deliziosa(aggiungerei il suggerimento di Guglielmo di abbinarli ad una Vernaccia). Ho percorso quelle strade ed è stato molto bello rivederle e riviverle , metterei anche Monteriggioni che vale una visita, tipico nucleo medievale fermo nel tempo.
Hai ragione Franco, ci sarebbe Monteriggioni e tanti altri ancora da annoverare trani meravigliosi Borghi della Toscana, ma non c’è molto spazio qui. Parlane tu, se vuoi, faremo a tappe. Grazie e abbraccio.
Bellissimo il tuo servizio, Francesca.Mi sono permesso di accompagnarti, nonché di essere un tuo compagno di tavola finale.Ti ringrazio con affetto.
Sentivo un accompagnatore speciale. Mi ha fatto piacere la tua compagnia, grazie Lorenzo e buona domenica.
Bellissimo il tuo servizio francy A spasso tra i borghi Toscani piu’ belli d’Italia, Un itinerario tra Storia ,Nnatura , Arte, e Sapori.PIevi che custodisce piccoli Tesori dell’Arte Trattorie, dove gustare la cucina, di una volta, Botteghe dove riscoprire gli antichi mestieri.insomma chi ami i borghi trovono di tutto. Un saluto e buona domenica a te Francy. io non gli conosco, i borghi ,toscani sono sincera. Ciao
Ciao Giannina, grazie per il tuo apprezzamento. Un giorno dovrai conoscerli personalmente anche tu i borghi medievali toscani, credimi meritano davvero! Un abbraccio.
Mi meto nell’angolino con la faccia rivolta verso il muro in segno di scusa verso Francesca. Mi era sfuggito il tuo ricco lavoro. Complimenti vivissimi. Non li conosco neanche io che sono toscano i Gioielli che hai descritto. Brava, Brava e Brava. Hai una bella “machina fotografica” che arriva in profondità e spalanca il sipario su bellezze poco conosciute. Il materiale raccolto, è degno di una stampa che raccoglie il tutto:pensaci. Descrizioni e foto , con un formato che possa contenere le profondità di quanto descrivi. PENSACI. Ho percorso volentieri . “Per le vie del borgo ec ecc”. Complimenti. Ho fatto bene a mettermi nell’angolo a meditare.
Ma non scherzare Giulio, esci subito dall’angolo. Troppi complimenti immeritati, suvvia, quello che tra i due merita applausi sei solo Tu! Grazie, stritoloso come sempre.
Donna Francesca . un so’ canta’. sennò farei una sfiorinata sull’onda dello stornello fiorentino. Io, non sono per “indorare” le persone. Di solito sono aspro e duro. “E che voi sperà, son figlio d’un cavatore” , Però il tu’ lavoro m’è garbato. La prosima volta, ti consiglio la Garfagnana e naturalmente l’Alta Versilia.
Consiglio accettato Giulio, ho provveduto a segnalarlo nel mio taccuino sotto la voce luoghi da visitare assolutamente. Grazie ancora. Buona giornata.