Ciao cari amici. Eccomi, sono tornata e voglio farvi partecipi di un pezzetto della mia vacanza, una bellissima esperienza che ho vissuto in questo meraviglioso borgo medievale, arroccato su una collina dove il tempo sembra essersi fermato secoli fa.
Lo chiamano “il paese che muore”, brutto soprannome per un posto che ricorda le favole ed è stato eletto tra i Borghi più belli d’Italia. Si trova nell’alto Lazio, al confine con l’Umbria, all’interno della meravigliosa Valle dei Calanchi, in provincia di Viterbo. Civita di Bagnoregio conta solo 11 abitanti a causa della condizione di precarietà strutturale che ha svuotato il paese.
Per arrivare a Civita devo lasciare l’auto nel Comune di Bagnoregio per poi proseguire a piedi per il lungo ponte che conduce fino al centro del “Paese che Muore”. E mentre attraverso il ponte ammiro lo spettacolare paesaggio di questa zona dell’alto Lazio, un panorama fatto di valli e calanchi scavati da millenni di erosione dell’acqua. Arrivo fino alla Porta Santa Maria che oggi è l’unico accesso al borgo, passo sotto di essa ammirando le splendide decorazioni di leoni che schiacciano alcune figure umane: sono il simbolo degli abitanti di Bagnoregio che schiacciano i tiranni.
Devo precisare che l’aspetto attuale del borgo risale alla fine del Medioevo e da allora è rimasto quasi intatto, donando a questo posto l’aura affascinante di un luogo dove il tempo si è fermato. La storia di questa piccola realtà affonda le sue radici in epoca etrusca, quando un popolo misterioso aveva colonizzato molte aree del Centro Italia, per poi diventare una vivace civitas in età romana.
Appena entrata nel paese resto incantata dal suo aspetto senza tempo, con le strutture medievali abbracciate agli stretti vicoli che si inerpicano sul colle come un labirinto. Il centro storico è di per sé un’attrazione, ma per vedere il meglio di questa località vado a visitare i palazzi nobiliari dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni costruiti dalle importanti famiglie del viterbese nel corso del Rinascimento.
Mi sposto sulla piazza principale di Civita, piazza San Donato, dove si trova la chiesa del centro abitato, costruita sul sito di un antichissimo tempio etrusco. La chiesa è un magnifico esempio di architettura cinquecentesca viterbese e al suo interno si può ammirare uno splendido crocifisso in legno realizzato in area fiamminga alla fine del XVI secolo.
Senza seguire un preciso itinerario, vale la pena “perdersi” tra le viuzze ed esplorare gli anfratti più segreti per ammirare gli scorci più suggestivi lasciando che la bellezza stessa di questo luogo mi guidi alla scoperta. Uno dei punti più spettacolari del centro di Civita è il Belvedere, una piazzetta affacciata direttamente sullo strapiombo dei calanchi a Nord del paese, da dove si può ammirare una meravigliosa vista su tutta l’omonima Valle.
Cari amici avrei ancora tanto da dire e raccontarvi perché questo incredibile borgo mi ha ammaliato ma m’è venuto un certo appetito e allora io e i miei amici cerchiamo un posticino tra le ottime trattorie e osterie del centro dove poter gustare i prodotti tipici umbro-laziali, che bontà.
Francesca
Contributo di
, 30 luglio 2020 20:21.
Ci sono stato un paio di volte a Civita e l’emozione è sempre stata tanta, l’ultima volta arrivai al tramonto , le pietre erano rosate e il monte di un arancio/verde intenso. Mi ha sempre stupito quel palazzo diroccato da una delle tante frane , quinta aperta sul dirupo con le finestre ormai occhi di cielo
Eh si caro Franco, lassù tra quel silenzio interrotto dai monti, quelle mura antiche che parlano di storia e raccontano oltre 400 anni di passaggi e tradizioni, l’emozione e la suggestione vanno a mille! Per chi le ha provate non servono altre parole.
Eh si francy solo te puoi andare in quei borghi.Medioevali Civita di Bognaregno ,il paese che muore.un meraviglioso Borgo del Lazio dove il tempo sembra fermato secoli fa. sono certa che lassu’ regna solo il silenzio,quelle mura antichissime parlano di storia raccontando oltre 400 anni di tradizioni, e suggestione, ti capisco bisogna solo provare non servono altre parole, ma serve tanta passione, L’accesso al Borgo Medio avviene attraverso un ponte di 300 metri che conduce alla porta di S. Maria sospeso su un fragile lembo di tufo. Il suggestivo borgo di Civita nel Viterbese e destinato a sgretolarsi su cui sorge l’erosione della valle che lo circonda sono sopra due fiumi e luoghi frequenti terremoti,cosi scrisse ad opera degli agenti Atmosferici,il saggista Bonaventura.quello che e rimastoo un ciuffo di case e di mura in rovina, nere sul tufo, erette come sul vuoto respirando ormai l’atmosfera della fine.Bello questo tua escursione francy di questo borgo, ma la paura va a mille.Un saluto e grazie francy.
Francesca brava mi hai fatto fare un breve sogno ,di quello che potevano essere i tempi passati,grazie.
Una meravigliosa avventura visitare Civita: quei panorami, quei colori, quei silenzi. Da rimanerne rapiti, appagati. Da desiderare di ritornarci, non una, ma cento, mille volte. Grazie, Francesca di averci fatto rivivere emozioni mai dimenticate.