Ti guardo
mentre attenta , passi con l’ago
quotidiana Penelope.
Quasi mestizia nel tuo gesto
scandito dai rintocchi
di una vita vissuta.
Vorrei portarti oltre
i domestici spazi.
Tornare alle risa gioiose,
agli sguardi fugaci.
Ma il tempo chiama
e rispondere devi.
Perché non poter più contare
le delizie del cuore ?
Perché rimaner nella cella
dei passi perduti ?
Ti prendo la mano,
t’accarezzo i capelli
ed accendo un sorriso
di una intesa emozione.
E’ una luce d’amore
che lo spazio colora.
Autore:Francomuzzioli,
Contributo di
, 11 dicembre 2009 07:01.
Francomuzzioli, molto melanconiche queste tue ultime poesie. Osservazioni sulla noia della vita, tristezza nel vedere i gesti quotidiani di giornate quotidiane.Un barlume di speranza in quest’ultima , negli ultimi versi.Molti di noi si riconosceranno in queste sensazioni. I complimenti sono inutili