E’ arrivata una mattina, pioveva in quella fredda giornata d’Aprile. Era fradicia, da poterla strizzare. Apro il balcone ancora assonnata.
La guardo.
Mi guarda.
– Ciao.
– Miao.
– Hai fame, vero?
– Miao, miao.
– Io sto bevendo il caffè, a te posso dare un pò di latte.
Un miagolio di ringraziamento. Una ciotola col latte, al riparo del mio balcone, per sfamarla momentaneamente, poi le fusa da gattina educata.
Chissà da dove viene, mi chiedevo. Forse ha deciso di cambiare padrone o forse è stata abbandonata. Aveva un bel pelo lucido, chiazzato rosso e marrone. Un musetto simpatico e vispo.
Con un paio di altri condòmini decidemmo di adottarla, considerato che non aveva la minima idea di andarsene e ci aveva eletti ufficialmente suoi “padroni”. Un paio di noi si era incaricato di darle regolarmente il cibo che, a turno, acquistavamo.
Dopo pochi giorni scoprimmo la bella novità: aspettava i micini. Nacquero in una notte fredda. Le avevamo allestito una cuccia foderata con tanti maglioni di lana per tenerli, il più possibile, al caldo.
Quando è arrivato il tempo di farceli conoscere era bello vederli trotterellare dietro a lei, tutti e quattro in fila, miagolando per far sapere al mondo che esistevano.
Ieri ho aperto il balcone, lei era lì sotto, mi guardava e miagolava, miagolava.
Piangeva.
Era sola.
La cattiveria umana non ha limiti.
I gattini davano fastidio al condominio. Ma chi è il condominio per privare una mamma dei propri figli?
Vorrei veder loro….
Ho tanta rabbia.
E lei mi guarda e miagola. Mi guarda e mi chiede: “dove sono? rivoglio i miei figlioletti”.
No gattina pezzata, non posso ridarteli io. La malvagità dell’uomo è infinita, l’hai capito vero? Te li hanno portati via. E ti hanno spezzato il cuore.
Quanta cattiveria!
Non resisto, non posso continuare a guardare i tuoi occhi che implorano.
Che barbarie inutile.
Penso e mi chiedo: “cosa insegneranno ai loro figli, ai loro nipoti?”.
Crudeltà…..
Francesca
Contributo di
, 22 agosto 2022 16:12.
Bene Francesca, mi offri l’occasione di raccontare una mia storia.
Stabilire un rapporto di reciproca comprensione tra una bestiola e l’essere umano è molto più semplice di quanto possa immaginarsi, forse loro capiscono anche il nostro linguaggio o interpretano il tono della voce oppure hanno la capacità di leggerci nel pensiero.
Ho avuto diverse esperienze sia con i cani che con i gatti e posso confermarlo.
Ho avuto una gattina nera e minuta, affezionatissima. Era incinta e quando le sono arrivate le doglie, si lamentava ed è venuta a strisciarsi sui miei piedi. L’ho presa e sistemata nella sua culla e mentre le carezzavo il pancino, pluf, pluf, pluf, uno dietro l’altro, ha partorito tre micetti. Solo allora si è calmata, le ho dato tutta l’assistenza del caso e le ho portato un po’ di latte appena tiepido, ha bevuto qualche sorso ma la sua attenzione era tutta per i suoi piccoli, li leccava e li accomodava accanto a sé per tenerli vicino in senso di protezione. Dal suo sguardo dolce traspariva tutta la sua felicità e sembrava che mi ringraziasse.
La parte relativa alla cattiveria umana, non merita alcun commento, si condanna da sola. Un saluto.
Il tuo racconto è molto bello, ma come è cattiva certa gente. Se non volevano associarsi nel dare da mangiare alla micia potevano farne a meno, ma non sottrarle i gattini.La gattina non disturbava, alle volte la cattiveria supera i limiti. Un abbraccio Francesca e dai una carezza da parte mia alla micia.
Molto intensa la tua poesia Francy, comincia bene ma purtroppo, finisce male, ma anche gli animali fanno parte della vita.
Molto toccante il tuo racconto Giuseppe, vedo che anche tu ami gli animali. Quanto possono donarci in fatto di sentimenti e quanto ancora possono insegnarci. Complimenti anche a te per il tuo gesto d’amore e generosità.
Grazie e ciao.
Cara Gabriella, hai proprio ragione, tanta gente è malvagia senza motivo, per fortuna non tutta. Ricambio l’abbraccio di vero cuore. Ciao e grazie.
Grazie Carlina, se imparassimo ad amare gli animali come loro amano noi, forse ci sarebbero meno brutture e violenza.
Ciao e grazie. Abbraccio.