Artemisia Gentileschi – Giuditta e Oloferne (1611-1612 -Museo di Capodimonte (NA)
Oggi voglio parlarvi di uno dei quadri più celebri di Artemisia Gentileschi. Dovete sapere che Artemisia è stata una delle più grandi pittrici del Seicento ed una delle donne più importanti della storia dell’arte moderna italica. La sua grinta e determinazione le hanno permesso di ritagliarsi un posto importante nel mondo degli artisti del suo tempo, dominato unicamente da uomini, i quali la disdegnavano. Per darvi un’idea del suo immenso talento, cercherò di spiegarvi, come posso, uno dei suoi capolavori assoluti: Giuditta che decapita Oloferne.
Secondo gli studiosi, la decapitazione di Oloferne potrebbe contenere alcuni riferimenti alla violenza sessuale subita da Artemisia da parte del pittore Agostino Tassi, che un anno prima della realizzazione di questa tela, la stuprò.
La Giuditta che decapita Oloferne di Artemisia è diventata quasi un simbolo dell’arte violenta del Seicento, tanto più che l’autrice del dipinto è una donna: la scena fa riferimento all’episodio più celebre della storia dell’eroina biblica, condottiera ebrea ed avversaria dell’esercito assiro, comandato da Oloferne. Secondo il racconto biblico, Giuditta avrebbe finto di essere attratta da Oloferne, per poi ubriacarlo e ucciderlo, decapitandolo, con l’aiuto della sua ancella Abra.
La Giuditta dipinta da Artemisia è molto interessante. Guardate il suo volto: ha uno sguardo sicuro e non prova alcun rimorso per ciò che sta facendo, quasi divertita dall’omicidio che sta effettuando.
Adesso guardate Oloferne: disperato, cerca di liberarsi come può dall’aggressione, aggrappandosi anche alla veste dell’ancella, ma è già troppo tardi; c’è già molto sangue che sgorga dalla ferita e che si sta riversando sul materasso su cui si era addormentato, ubriaco.
Si tratta di una rappresentazione di Oloferne e Giuditta molto violenta: la pittrice utilizza dei colori forti, che conferiscono alla scena un’atmosfera molto aggressiva.
Restano comunque intatte la forza e la straordinaria potenza di questo dipinto, uno dei più entusiasmanti del suo tempo.
Contributo di francesca, 5 marzo 2022 16:19.
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Artemisia Gentileschi, pur essendo vissuta in una famiglia di artisti, non ha avuto vita facile per l’imperante maschilismo del suo tempo. Le sue opere, sebbene di grande valore artistico, hanno avuto riconoscimento postumo. Possiamo ricordare che nel 2020 la National Gallery di Londra le ha dedicato una mostra e che nel 2017 il Museo di Trafalgar Square, aveva acquistato un suo autoritratto per arricchire la propria galleria. Grazie Francesca per averci presentto questa sua opera di grande significato interiore.
Grazie a te, Giuseppe. Ho avuto il piacere di visitare la Mostra di Artemisia a Palazzo Reale di Milano, devo dire che oltre ad affascinarmi con le sue opere, mi ha commosso ascoltare la sua storia narrata da una voce femminile. Oggi, 8 Marzo, ancor più è da applaudire una grande artista e Donna come lei! Buona giornata.
Grazie, Francesca, di aver compiuto la fantastica impresa di occuparti della mostra di Artemisia Gentileschi, che ho avuto la fortuna di visitare, e della quale ti ringrazio, assieme a Giuseppe. Lorenzo