Dormo poco, ho un ginocchio che fa le bizze; la struttura ossea incomincia a cedere sotto il peso della carta di identità. Ma non mi arrendo. Ho un piccolo frutteto e un orto abbastanza grandino dove raccolgo, con fatica, un po’ di tutto:stagione permettendo. Alle mie figlie, facevo notare, erano venute anche loro insieme alla mamma a cogliere le ciliegie, che se mollo io il bosco avanzerà perchè nessuno, nessuno continuerà a pulire e a coltivare.
Primo, perchè non hanno tempo, secondo, non sono capaci. Non hanno “studiato” il libro dei nonni, non sanno il periodo delle semine, concimazioni, sostegni per i pomodori e fagioli…insomma sono all’oscuro di tutto o quasi.
Cosa ne sanno delle fasi lunari e che il periodo in cui tagliare i sostegni è a luna calante, così dureranno degli anni. Magari le figlie sanno, perchè hanno sfogliato diverse pagine di quel libro senza titolo che si chiama: Esperienza. Hanno seguito da bambine il babbo e qualcosa in loro è rimasto. Hanno visto come si fanno gli innesti, le potature,le ramature, ma non avranno certamente nè il tempo nè la forza per tali lavori. Ecco che il loro sapere, non sarà sufficiente ad arrestare l’avanzare del bosco e il “salvatico” , come si dice da noi, avanzerà. Lo si vede laddove certi appezzamenti non coltivati sono ingoiati da frassini, castagni, carpìni e rovi.
I ragazzi di ieri, gli zufoli e trommette, li facevamo da noi.
L’ingegneria idraulica, l’avevamo appresa dai nonni, ogni rigagnolo rimaneva nel suo “letto” e non faceva danni in caso di abbondanti pioggie. C’è solo una misera speranza, che la città diventi invivibile e le giovani coppie, si spostino verso le colline verso la natura. I bambini avranno la fortuna di sentire suoni e orchestre composte da uccelli e, capiranno quello che scriveva il famoso scrittore Enrico Pea.
“La gente dei monti sa far di tutto, è marinara e contadina…piega i marmi e aggioga i buoi, …canta in rima e si commuove…”
Ecco quello che vorrei, che i giovani passassero con facilità, dalla penna alla zappa e al piccone. Che sapessero usare la falce e tirare il rastrello…e sentire il sudore che ti cola nella schiena e negli occhi, insomma: una sana palestra. Poi, poi, anche il computer e il cellulare.
Se lo faccio io, perchè non loro che hanno più forza? Sento già le varie voci: ” Ma questo vuol dire regredire, è ritornare indietro di anni ecc. ecc. Siete sicuri di quello che dite? Preferite i vostri ragazzi con i pendenti alle orecchie, con tatuaggi da tutte le parti, capelli lunghi
sulle spalle o code di “cavallo”? Con tutto il rispetto per questo nobile animale. Vi piacciono di più con quelle torture fissate alle sopracciglia o con anelli al naso? Non voglio fare di ogni erba un fascio, ci sono tantissimi bravi ragazzi, ma i calli nelle mani, lo dico con convinzione, sono una buona palestra di vita.
Scusatemi Amici mi sono sfogato un po’. Ho fatto tutto questo preambolo, per dirvi che non capisco cosa succede nella valle di Eldy.
Forse un po’ di questa palestra di vita sopra descritta, farebbe bene a tanti . Mi vengono i brividi leggere tanta pochezza, tanta sciocchezza, tanta stupidità da parte di persone che , per fortuna, non conosco.
Da qualche parte dovreste trovare il mio racconto :IL TRENO DI ELDY, col quale vinsi il primo premio. Magari un giorno Francesca lo potrà ri-pubblicare perchè l’ho scritto con lo spirito dell’unire e non dividere, teste di rapa. Loro mi assegnarono il primo premio, capito? Loro, si pavoneggiavano , perchè, quel treno immaginario, toccava tutte le città d’Italia : Il Treno di Eldy, non quello del toscano. …
Giulio Salvatori detto : Il Maledetto Toscano.
Contributo di
, 27 maggio 2020 15:06.
Eh si, caro Giulio, credo proprio che “Il treno di Eldy” debba essere ripostato. Lo farò prossimamente. Ciao
Mi accomuna a te il ginocchio destro che ogni tanto quando faccio le scale mi duole, dicono la cartilagine che a forza di dai e dai si sbriciola. In piano e in salita vado è la discesa che mi frega. Per l’orto sono come solito un teorico , per sfizio ho studiato tutte le piante soprattutto quelle medicinali , ma più che tosar il pratino con la “macchina” non so fare . Per i giovani , caro Giulio, penso proprio che di “necessità faranno virtù” , si sta già tornando alla terra e non è male per tante ragioni ….e buon raccolto.
Ho ritrovato “il treno di Eldy” dell’ ormai lontano 2011 , riproposto nel 2014 con 30 commenti (trenta).Commentai anche io ricordando lo scomparso Angelo ,che avevo conosciuto pochi mesi prima e che mi aveva lasciato un grande vuoto. Ti sei definito “ortica dell’orto” , pianta che pizzica un po , ma è medicinale ,poi il risotto o le frittelle con l’ortica sono roba da re! Allora c’erano ancora le “alte sfere” , mi pare per poco , ma soprattutto c’erano tanti amici ,non tutti scomparsi per sempre ed una grande voglia di partecipare. …..Il mio solito ma!
“Forse un po’ di questa palestra di vita sopra descritta, farebbe bene a tanti . Mi vengono i brividi leggere tanta pochezza, tanta sciocchezza, tanta stupidità da parte di persone che, per fortuna, non conosco.” Ogni Botte da il Vino che ha… e si raccoglie quello che si e’ seminato=quello che una Societa’ ha offerto. Pero’ c’e anche il detto che dice: Con il Tempo, Pazienza ed Amore ad Apprendere maturano le acerbe Nespole e diventano gustose e dolci per noi ed altri. Amiamo la Poesia della Vita, acculturiamoci nel Bene e nella Bellezza che ci circonda “perche’ la Vita e’ Bella” Signori, buona notte.
Chi vuole ragionare, oggi, è un benefattore dell’umanità. Oggi le “regole” le stabiliscono e l’esercito di capre le segue. Molto meglio quando il benedetto toscano, non maledetto come si definiva lui, esponeva e s’era liberi. Ma dovrà finire la nottata e tornare il confronto. Con quest’augurio vi saluto. E spero. Ciao a voi tutte e tutti.
Pensieri notturni e diurni Giulio, tanti bei ricordi degli inizi del viaggio in Eldy di tutti noi. Siamo quelli che hanno resistito finora e siamo ancora qui, felici di poter rivivere quei momenti e quelle emozioni che non si possono scordare. Condivido il tuo richiamo alla realtà… la tua “lezione” comportamentale valida per tutti, giovani soprattutto ma anche per i meno giovani come noi. Un saluto e avanti tutta, siamo ancora in piedi e i dolori non ci fanno paura, sappiamo resistere.
Pensieri notturni e diurni, con tanti bei ricordi di un tempo. di Giulio, bellissimo il tuo post,tanto ti piace e pensi cosa fare nel tuo orto, bello e comodissimo seminare e raccogliere tutto quello che hai semina, che davvero è molto preziosa per la tua famiglia. tutte le qualità di verdure nei periodi stabiliti per la sua bella crescita.usando i suoi prodotto per evitare gli insetti, mantenere l’orto ben pulito. vangare zappare e seminare, è per una donna è un lavoro molto duro, e poi deve essere abituata, i figli non sono molto per questo lavoro. mia mamma diceva, la terra e bassa , se fosse all’altezza di una scrivania, la lavorerebbero tutti.poi gli alberi da fruto basta spruzzare i suoi velene per gli insetti che portano le malattie alle piante da frutto,Insomma e anche un fattore di risparmio, di passione,Scusa Giulio e bello vedere l’orto nei suoi periodi di raccogliere tutte le verdure che con pazienza hai seminato,ora raccogli i suoi frutti,Noi qui in citta’ non siamo comodi nei nostri palazzi non esiste un Orto allora ti dico bravo Giulio sarai stanco, ma riesci fare una bella scorta di varie verdure per l’inverno. ora vi gustate i frutti di stagione e non solo. Comunque bravissimo segui le orme di tuo padre.fa bene alla salute questo movimento, ma stanca.Complimenti per il tua buona volonta sono i ricordi dei tuoi genitori. Un saluto e avanti tutta.Ciao Giulio e grazie del tuo post. Evviva la bellissima Versilia.
Forse sono stato un po’ “pesantino”, ma ormai sono tanti anni che mi conoscete. Vi ho fatto conoscere gli angoli più nascosti di questa Versilia, perchè la Versilia, non è solamente la costa marina. E la Versilia ( scusate le ripetizioni ) è solamente quella bagnata dal fiume che scende dalle Apuane, l’altra, è quella turistica che hanno portato, per convenienza, i confini oltre Viareggio, o al confine con il fiume Magra. Chi conosce questi posti,mi può smentire.Si! E’ tanto che ci conosciamo, anche se virtualmente, e come sottolinea Franco, come non ricordare : Rosaria, Angelo, ….Angelo poi, mi chiedeva semore tante cose della mia terra. Mi fermo qui, perchè anch’io mi commuovo. Grazie per avermi letto e, grazie a Francesca, che mi sopporta.
Giulio quanti ricordi mi fai ritornare, quante volte andavamo a rastrellare l’erba per aiutare il papà e gli zii che con la loro falce tagliavano l’erba nei vasti prati. La zappa noi ragazze l’adoperavamo poco, solo per sollevare il terreno dalle piante di pomodoro zucchine e altre verdure. Avevamo poi la raccolta delle mele che era pesante e non poco, pensando che eravamo giovani, in alto sulle scale ci andavano i nostri padri. eravamo una compagnia di cugini che lavoravano per la nonna a cui volevamo un mondo di bene. A quei tempi non sapevamo neppure che fossero i tatuaggi e pendenti, ma sapevamo riconoscere le erbe da raccogliere. I boschi erano posti non solo per passeggiare come faccio ora, ma per raccogliere la legna, le stuffe a quei tempi riscaldavano solo con la legna. Si chiama selvatico anche da noi il bosco che si avvicina se nessuno lo taglia. Il libretto di Eldy è arrivato anche a casa mia, ma io sono entrata in Eldy nel 2013. Un saluto Giulio e non pensare agli anni, chiudi gli occhi e vai, non senti il male.
quel concorso ,se ricordi GIULIO,io sono arrivata seconda e mi hanno regalato l’unico libretto con la raccolta dei lavori dei concorrenti,un portachiavi ,una matita.Naturalmente ne ho fatte diverse copie e le ho spedite agli amici.Anche tu hai la tua ,mi hai ringraziata mandandomi un bellissimo tuo disco,e’ tutto dovevo ditelo un caro saluto con un caro ricordo