Perchè le coppie di un tempo resistevano così a lungo mentre oggi i dieci anni di matrimonio sono una chimera?
In realtà la ragione è molto semplice, quasi banale.
Il matrimonio dei nostri nonni era una piccola società: l’uomo lavorava per portare il denaro alla moglie che faceva la spesa e si occupava di casa e figli. Erano COSTRETTI ad impegnarsi a superare tutte le difficoltà (e a volte a sopportare delle angherie) perché non esisteva alternativa. Se l’uomo fosse rimasto da solo, non avrebbe saputo cucinare la pasta al burro e se la donna non fosse stata maritata non avrebbe trovato i soldi per comprare quel pacco di pasta da cucinare. Dovevano collaborare e conveniva farlo cercando di stare meglio possibile. Per questo nei matrimoni si festeggiavano spesso le nozze d’oro.
Oggi è molto diverso.
Gli uomini sanno fare la spesa e preparare la pasta oltre che lavorare. Le donne hanno imparato a guadagnarsi da vivere oltre che ad occuparsi dei figli e della casa. Oggigiorno, quando un uomo ed una donna si sposano, non lo fanno più per riuscire a vivere ma per RICERCARE LA FELICITA’. Per trovare una persona che migliori la loro vita. Non perché ne hanno bisogno, non perché è indispensabile. Oggi ci si sposa per il desiderano stare meglio, di essere FELICI.
Per questo motivo, quando ci si accorge che quell’obiettivo non è più raggiungibile, non si trova nessuna ragione per non divorziare. Perché ognuno sa di poter vivere anche da solo. Così ci si lascia. E spesso lo si fa anche con leggerezza, consci della propria capacità di sopravvivere anche da “single”.
Questa è la ragione per la quale i matrimoni di oggi durano pochi anni mentre quelli di cento anni fa erano eterni, nient’altro. In fondo la ragione è molto semplice.
Io non so se tutto questo sia un bene o un male, sicuramente è bene rendersene conto per capire che la FELICITA’ è qualcosa da conquistarsi ogni giorno con fatica, anche con la persona che si ama.
(dal web)
Contributo di
, 19 febbraio 2019 20:26.
Sarà vero, ma io non credo sia solo per questo che una volta i divorzi erano meno, anni fa non c’era il divorzio ma i separati in casa erano molti, oggi è possibile.
Lo dimostra il fatto che molte copie divorziano anche dopo trent’anni di matrimonio. I giovani sono più indipendenti, ma io non credo che questo incentivi i divorzi.
La felicità non è di questo mondo ed è bene aggiungere tanti altri ingredienti alla convivenza, anche se è felice. Comunque, accontentiamoci della serenità, che è anch’essa gran cosa. Grazie Francesca.
Chèra la mè Francesca , sì tutto vero , un tempo c’era la reciproca naturale schiavizzazione ,per il solito gioco delle parti: il maschio procacciava il cibo e la femmina covava le uova. Ma perchè ridurre il tutto a questo minimo esistenziale , c’era anche il rispetto dell’altro, c’era la progettualità del matrimonio, c’era la capacità del compromesso e della comprensione. E’ arrivato il 68 e la “giusta” emancipazione della donna , ma è arrivato soprattutto il “consumismo” , dove i valori fondanti la famiglia sono stati sortituiti con “l’avere cose” , perchè “l’avere cose ” era ed è la felicità. Siamo invece caduti in un egocentrismo patologico dove la felicità è quella che vediamo davanti allo specchio. Non c’è più l’altro ma una moltiplicazione infinita di noi stessi.
Quindi la felicità e fare ciò che si vuole? Avere tutto il desiderabile ? Senza impegni ? Eppure solo un’altra persona può essere un arricchimento , che però comporta il sacrificio, la comprensione , l’accettazione dell’altro da noi. Se non c’è ogni tanto la nebbia o la pioggia , come possiamo gioire per il cielo azzurro ? E’ chiaro che dobbiamo amare la nostra libertà , ma come dobbiamo amare la libertà dell’altro ? L’amore è un sentimento molto complicato che però deve nascere , per essere veramente completo, con l’accettazione del nostro soggetto d’amore …che non dovrà mai nessere lo specchio per non diventare un vuoto , infecondo, stupido narcisismo
Non sono d’accordo con quanto ho letto, tutti i giorni leggiamo di femminicidio, tutti i giorni muore una donna che si ribella alla prepotenza maschile, mentre nel passato subivano come delle serve, ai piaceri maschili, e alla loro prepotenza.
Beato 68 dove il mondo femminile su un piede di guerra ha iniziato a farsi valere per quello che è, dunque l’arroganza maschile è iniziata a cambiare erano in due a portare i soldi in casa,
si non c’entra l’amore, l’uomo capisce solo il potere economico.
Certo la donna è indipendente si è alla pari e questo l’uomo fa fatica a metterlo in pratica.
a lungo andare avviene lo scioglimento ed è un bene per tutti e due, ma di certo qui non si parla di felicità
scusa Alba, prova,visto che il mio commento non era arrivato,sono tutti belli i commenti ma il tuo mi piace, perche’ hai scritto parole e fatti veri.Come donna vissuta in qui periodi e non solo, brava Alba Un caro saluto a te ,è francesca.ciao