Si accavallano tra le cime
bianche, grigie , nere.
Lungo coste spoglie
tra abeti severi,
colgono un raggio sparuto
e s’illuminano leggiadre.
Si scostano un attimo
portate dal vento.
Sostano sopra un borgo
per disperdersi lente
nel freddo mattino
di una nascente primavera.
Questa poesia è stata scritta da francesca, il 29 marzo 2016 at 12:09, nella categoria: francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui
Sperduto nel meriggio
Tra grigiore e noia,
malinconia,
e poi chiami tu,
e le nuvole vanno via,
e mi torna la voglia
di far qualcosa,
grazie a te,
a te.
Questa poesia è stata scritta da francesca, il 27 marzo 2016 at 21:10, nella categoria: stefano medel. Lascia un tuo commento qui
Aprire il cuore non e’ difficile.
Aspettare che
il freddo del mattino attenda la
luce del sole, quando i raggi
tardano
a venire.
Aprire il cuore non e’ difficile
se si smette di aspettare nuovi
canti e nuovi sogni.
I pensieri, le ansie , la continua e
rinnovata ricerca di un vecchio
amore.
L’ansimante attesa di un
sentimento che cerca
invano la sua tenerezza , si placano
alla vista del mare.
Una finestra sul cuore non puo’
aprirsi solo quando tutto e’ passato,
ed un alito
di vento diventa, cosi’ per gioco,
un nuovo respiro, forse una nuova
speranza.
Ed io sono ancora li, davanti a
quella finestra mentre gocce di
pioggia mi impediscono di vedere,
e la brina che scivola sulle pareti
del cuore fanno trasparire leggero
il tuo debole sorriso.
Vorrei aspettarti ancora li’,
potessi aspettarti
per sempre.
Questa poesia è stata scritta da francesca, il 22 marzo 2016 at 22:47, nella categoria: luigi4lc7.lc. Lascia un tuo commento qui
Prendo il calco della mano
per non perdere il mezzo
delle cose che ho scritto.
Farfalle ingenue e fugaci
che svolazzano timide
nel giardino dei sogni.
Com’è facile perdersi
nelle cose già dette
nei pensieri tortuosi
di una vita che lunga
si dipana nel giorno
e nella notte rivive.
Rifugiarsi nel guscio
delle frasi d’amore
che nei fragili temi
si disperdon nel vento.
Questa poesia è stata scritta da francesca, il 21 marzo 2016 at 21:26, nella categoria: francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui
Lo stato sociale
Ci vuole ignoranti,
stupidi ed incolti,
lontani dai libri
e dalla cultura;
perché è sull’ignoranza,
che si regge il regime
e lo stato sociale;
che vuole tutti
ignavi
e cretini,
pronti a calare le braghe
e solo a subire;chi ha il potere,
vuole esercitarlo sui deboli,
ed è meglio,
che non siano intelligenti.
Questa poesia è stata scritta da francesca, il 20 marzo 2016 at 21:33, nella categoria: stefano medel. Lascia un tuo commento qui