E’ forse l’autunno
Nell’odore dei campi
dei fiori irrorati
in polle di brina,
nell’amor di vita agreste,
nella somma libertà
della vita marina.
Ma nel mare in tempesta
della sofferenza,
dopo grandi piogge torrenziali,
risplenderà
il divino sole,
subito dopo la bonaccia
nel clima del mio cuore,
nelle attese di arcobaleni,
in sguardi di anima.
Nella morte di questa cupa stagione,
dopo un effimero inverno
di glacialità della vita quotidiana,
nelle porte del mio cuore,
in aliti di vita,
unico destino
in voci di altezze dell’anima.
Io
Come primavera florida
dipinta di rosa
nella coronazione della
soave felicità
bacerò l’aurora
nelle ali fulgenti della vita.
Simona Nurchis
Contributo di
, 12 novembre 2015 13:27.
Come sempre Simona, sai interpretare i malesseri dell’anima quando qualcosa finisce, fosse anche una stagione. Hai dato, però, al tuo finale un’esternazione gioiosa, quasi una finestra che si apre sulla vita, una nuova vita, come una celebrazione dei sentimenti.
Molto bella e profonda.
Bentornaya Simona ,e’ sempre un piacere leggere le tue poesie ,sai interpretare i malesseri dell’anima ,fosse pure la stagione che finisce con la tua particolare sensibilita’ .Ma il tuo finale e’un’esplosione gioiosa ,si apre una nuova vita ,Veramente bella !