La stanza buia,
in penombra;
luce fioca del mattino,
tra le persiane;
vorrei urlare forte il mio dolore,
la mia immane solita
solitudine,
ma l’urlo,
mi muore in gola,
la gente non capirebbe,
ma solo,riderebbe;
ognuno di noi si tiene la sua
solitudine
personale e i suoi guai;
ognuno di noi cammina un
po’ solo,
cercando un sorriso,
una voce amica,
una mano da stringere,
un amico da ritrovare,
un amore da incontrare.
Contributo di
, 10 ottobre 2015 10:09.
Bel patos…la “solita solitudine” …accentua ancor più lo stato d’animo. Bella! Avrei visto l’urlo di Munch come immagine
Gli intellettuali dicono che chi sa affrontare la solitudine è dotato di una grande virtù. Ma quando essa non è sorretta almeno da un sentimento che ci lega anche da lontano, non è sostenibile
e si estrinseca in sofferenti malinconie che rendeno sempre uguali e grigie le tue giornate..l’espressività poetica in questa poesia è notevole.