Dedico questo saluto all’amica Maria. E’ uno stralcio, molto profondo, della malinconica nostaglia di Fernando Pessoa, un poeta che ho amato molto.
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Saluto tutti coloro che mi leggeranno,
togliendomi il cappello a larghe falde,
quando mi vedono sulla mia porta
appena la diligenza spunta in cima al colle.
Li saluto e auguro loro sole,
e pioggia, quando la pioggia è necessaria,
e che nelle loro case, presso
una finestra aperta,
ci sia una sedia prediletta
ove possano sedersi leggendo i miei versi.
E che leggendo i miei versi pensino
che io sono una cosa naturale:
quell’albero antico, per esempio,
sotto la cui ombra si sedevano da bambini,
con un tonfo, stanchi di giocare,
e si asciugavano il sudore della fronte accaldata
con la manica del grembiule a righe.
Fernando Pessoa
Questa poesia è stata scritta da francesca, il 3 giugno 2015 at 14:12, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui