Via dal caos,
dalla città,
la grande bolgia,
fiumi di catrame,
dove, novelli Caronte,
vaghiamo disperati,
tra gabbie di cemento,
simili ad arnie,
consumiamo l’esistenza.
Non c’è nemmeno
il tempo per sognare.
Via, lontano,
perduto tra cielo e mare
respiro la mia libertà.
Lievi tutti i miei sogni
ritrovano lo spazio,
lascio che siano le onde
a cullare l’anima,
che sia la brezza,
a portarti i miei sospiri.
Contributo di
, 15 giugno 2014 08:46.
Credo che questa bella poesia te l’abbia ispirata il mare, dove adesso sei, vero Antonino? Ascolta la canzone di Paoli e pensa….quante volte l’abbiamo ballata nelle balere sulla spiaggia, magari di notte, prima di un bel bagno di mezzanotte. Quanti ricordi! Goditi questi bei giorni, il caos cittadino può attendere. Ciao, un abbraccio salato.
Si è vero ,a volte nella vita si sente il bisogno di silenzio e di pace,nelle citta’vi è troppo frastuono x tutto,,,,serve 1 angolino di pace x poter continuare la propia vita con serenita’,,,,bravo come sempre,,,,,