Aprivo l’uscio e portavo
 nell’odore di muffe antiche
 ciuffi d’erba tra le suole.
 Alto come il mento
 il grande desco fumante
 e il nonno fatto di tabacco e sorrisi
 mi chiamava con il volto del saggio
 per insegnarmi il cammino delle fole .
 Cantilena , cantilena , sempre la stessa
 sui gradini di sasso , sulle panche di ferro ,
 sul ciliegio sbuccia ginocchia
 e sul tasso e sull’olmo e sul pioppo ,
 lanciavo il grido di cucciolo felice ,
 eco di profumi ed odori
 della campagna aperta .
 E si vedeva la stella della sera
 come bottone da panciotto
 e la rana e la mucca e il pipistrello ubriaco .
 Io , piccolo  piccolo , stretto
 all’anca calda di mia madre
 attendevo come sempre la notte ,
 lieve come il mio respiro.
Contributo di , 29 dicembre 2013 02:08.


Che bella infanzia, serena , bucolica, circondata dagli affetti ” di una volta” , foriera di un futuro tranquillo.
Bella struggente , questa immagine d’infanzia molto calda ed avvolgente . bravo franco
L’infanzia dovrebbe essere cosi’ x tutti i bambini del mondo , circondata da affetti e valori indelebili. Solo cosi’ i bambini possono crescere forti e maturi ,trasmettendo poi questi valori d’infanzia alle generazioni future.