Poesie di Eldy

TI PORTO poesia di poeta che desidera restare anonimo

TI PORTO

Ti porto nel mio cuore
pensiero fuggente
mio amore.

Ti porto nella mente
senza te
non esiste niente.

Ti porto nell’anima mia
con te mi perdo
così sia.

Questa poesia è stata scritta da paolacon.eldy, il 20 ottobre 2013 at 12:15, nella categoria: anonimo. Lascia un tuo commento qui



Cosa importa? poesia scritta da Antonino8.pa

Cosa importa ?

Tu,
nient’altro ha importanza,
la vita, l’amore,
solo parole,
suoni stonati,
se non ci sei tu.
Il tempo si ferma,
quando mi abbracci,
quando sento
il tuo cuore
che batte per me.
Cos’altro ha importanza,
se non che morire,
e rinascere con te.

Mafai-rinascere-1959


Questa poesia è stata scritta da paolacon.eldy, il 19 ottobre 2013 at 22:14, nella categoria: antonino8.pa. Lascia un tuo commento qui



Toc. toc.toc. poesia scritta da Carla1.ro

Toc. toc.toc.

Toc. toc. toc.
è il tuo amore che  bussa
una porta si schiude
un si del mio cuore
un rifugio caldo, dolce , tenero
ha trovato morbidi cuscini per adagiarvisi.

L’amore
il tuo amore
ora ha una casa
accogliente, gioiosa ,briosa
per vivere
felice e speranzoso
il mio cuore
la mia casa
io e te insieme.

Questa poesia è stata scritta da paolacon.eldy, il at 19:14, nella categoria: carla1.ro. Lascia un tuo commento qui



Abitudini poesia scritta da Franco Muzzioli

 


Bianchi sassi di Pollicino

per non perder le tracce
di un cammino quotidiano
e giunger vivi al tramonto.
Son le certezze dell’essere
i ritmi circadiani del corpo
che stanno su rotaie amiche
per non uscir dal buio del dubbio.
Tutto così si svolge
in cadenze pensate e provate
movimenti sicuri sempre uguali
oltre le incertezze del caso
oltre le paure del dopo
esorcizzare il tempo e basta.

Questa poesia è stata scritta da paolacon.eldy, il at 17:17, nella categoria: francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui



RICORDI DI CACCIA poesia scritta da Rodolfo Danese

 


RICORDI DI CACCIA

Un giorno ormai lontano con gli amici
a caccia me ne andavo.
Come d’uso ormai da tanto tempo,
la squadra s’organizzava
e la battuta di caccia iniziava.
Tra una schioppettata e l’altra
allegramente per la campagna
si vagava aspirandone i profumi
delicati che le nari appagavano
ed il cor d’allegria colmo rendeano.
Già nel carniere alcune prede avea
quando all’improvviso sul limitare
d’un filar di vite, dai colori
dell’autunno ramato, davanti
a me una beccaccia si parò.
La guardai ,mi guardò.
Il fucile già spianato le puntai,
ma quegli occhi a me trafitti
di sparare m’impedirono.
Con la voce le gridai, volò via
e tra gli alberi fulminea sparì.

Disegno era del fato che quel
dì la mia vita di cacciator segnò.
Tra i filar d’ulivi camminavo,
quando un tordo sul ramo si posò
e lo sguardo mio incrociò.
Di sparare il coraggio mi mancò
Ed il tordo, assai perplesso ,via volò.
Tornai a casa, con l’animo turbato,
Il carnier posai e le prede mie osservai.
Nell’inerzia della morte mi gridavano
chiedendomi il perché di
tanta disumana crudeltà.
D’allora il fucile, sempre lustro,
bella mostra di sé fa nella vetrinetta.
Lo guardo e mi ricorda giorni felici
trascorsi in compagnia degli amici.
Il ricordo ormai è assai lontano
ma a caccia virtuale ancor vado.
Mi piace osservar nell’aere il volo
degli uccelli, che con le evoluzioni
loro il ciel riempiono e l’alma
colmano di splendide emozioni.

Questa poesia è stata scritta da paolacon.eldy, il at 15:33, nella categoria: Rodolfo Danese. Lascia un tuo commento qui



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