Pablo Picasso ha dipinto questo quadro a 16 anni: Il tema e il titolo del dipinto, infatti, sono Scienza e carità (1897, Museo Picasso, Barcellona).
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Quannu vasu ‘stà vucca,
russa, di cirasa,
acchianu ‘nparaddisu.
Tra li to’ vrazza,
mi perdu nna nuttata,
pigghiannu, comu
pagghia, focu.
A vita, u corpu,
m’hà rrubbasti,
comu ‘na malatìa,
cà un duna scampu.
Mittisti li catini,
a ‘stù me cori,
chi sulu
nnò tò amuri
trova paci.
Malattia
Quando bacio questa bocca,
rossa, come ciliegia,
mi sembra di salire in paradiso.
Tra le tue braccia,
mi perdo la notte,
prendendo fuoco
come paglia.
La vita, il corpo
m’hai rubato,
come una malattia
che non dà scampo.
Hai incatenato,
questo mio cuore,
che solo
nel tuo amore
trova pace.
Autore:Antonino8.pa
Contributo di
, 16 novembre 2011 03:00.
Le poesie in vernacolo fanno sempre un certo effetto su chi le legge.E’ sempre una gioia leggere i tuoi versi Nino sopratutto quando inneggiano ad un amore travolgente che ti accompagna fino alla fine dei tuoi giorni.Complimenti sempre Nino
Paragonare un amore ad una malattia fa pensare ad un sentimento un po’ morboso , che trova la sua ” medicina ” solo nel consumare corpo ed anima in un rapporto che non dà sollievo duraturo. Belli ed intensi i tuoi versi, Antonino, che ,penso, letti ed analizzati in dialetto ,abbiano quelle sfumature che solo il siciliano sa imprimere
Grazie Antonino, solo tu puoi esaltare i versi d’amore con tanta passione e dolcezza.
Come sempre esaltante e BRAVO . un ABBRACCIO amico mio.