Nottata interminabile,
quando il sonno,
fugge e và via,
e si nasconde,
nel paese di alice,
tra sogni
e miraggi,
incubi e
fantasia;
allora la notte,
diventa,
eterna,
sempiterna,
immane,
un guanto nero,
di velluto,
che ammortizza
e spegne i rumori,
mentre chiudi gli occhi,
o guardi la tele,
e fissi l’orologio,
aspettando l’alba;
mille pensieri,
mille cose,
e nessuna;
vorrei restare
avvolto
nell’alveo
della notte,
non essere più trovato,
lasciato in disparte,
in pace,
in pace;
ascoltare
il frinire degli insetti
e dei grilli,
che una volta,
udivi da bambino,
il cicalare
delle civette,
un fischio lontano,
una sirena,
momenti della notte.
Autore: Stefano Medel
Contributo di
, 18 maggio 2011 11:27.