Emily Dickinson
Poetessa statunitense, fu definita la “Zitella del New England per la sua vita ritirata e priva di avvenimenti di rilievo. Era nata da una famiglia ben in vista per aver sostenuto le istituzioni scolastiche del territorio.
Emily frequentò il college femminile di Mount-Holyoke ma non portò a termine gli studi perché non avendo amicizie preferiva starsene chiusa nella sua camera da sola.
Il rapporto con i suoi genitori non fu idilliaco,infatti condannava suo padre perché non le aveva dedicato il tempo di cui aveva bisogno ,a sua volta suo padre , per farsi perdonare , le comprava molti libri ma le imponeva di non leggerli perché potevano confonderle le idee .
Questo fu anche un motivo per cui Emily visse la maggior parte della sua vita nella casa dove era nata senza uscire e senza comunicare con alcuno .
Il suo unico amore fu la natura,ma aveva enorme paura della morte.
Vestiva sempre di bianco come simbolo di purezza e si innamorò di un pastore protestante, ma fu solo un amore platonico. Austera e allo stesso tempo sensuale,sapiente nel coniugare le letture di cui si era nutrita riuscì a trasmettere attraverso la sua poesia tutte le emozioni e la tenerezza che provava al cospetto della natura .Leggere fu la sua grande passione, il peccato che suo padre temeva commettesse e che lei poi commise fino alla fine della sua vita.
Mi son nascosta nel mio fiore,
così che, quando appassirà dentro il tuo vaso,
per me tu senta, senza sospettarlo,
quasi una solitudine.
Cominciò a dedicarsi alla poesia,una poesia che trascrive l’esperienza di una donna che seppe abbracciare la condizione della solitudine e farne uno strumento provocatorio di conoscenza e di avvicinamento all’uomo ,una donna che visse nel silenzio e in quel silenzio riuscì a creare la sua poesia
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La “Speranza” è quella cosa piumata –
che si viene a posare sull’anima –
Canta melodie senza parole –
e non smette – mai –
E la senti – dolcissima –
nel vento –
E dura deve essere la tempesta –
capace di intimidire il piccolo uccello
che ha dato calore a tanti –
Io l’ho sentito nel paese più gelido –
e sui mari più alieni –
Eppure mai, nemmeno allo stremo,
ha chiesto una briciola – di me
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A 25 anni Emily cominciò ad avvertire disturbi nervosi e fastidi agli occhi,per cui si chiuse nella sua camera senza uscirne più perché era sicura che per scrivere era necessaria la fantasia e che la solitudine e il rapporto con se stessa potessero portarla alla felicità.
Nel 1870 si ritira definitivamente dalla realtà per vivere fino in fondo la propria solitudine e la propria poesia.
Morì ad Amberst nel 1886.
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Ho sempre amato
e te ne do la prova:
prima di amare ,
io non ho mai vissuto pienamente.
Sempre amerò,
e questo è il mio argomento:
l’amore è vita
e la vita ha qualcosa di immortale.
Se dubiti di questo,
allora io, amore
nient’altro ho da mostrare,
nient’altro che il Calvario.
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C’è un altro cielo,
sempre sereno e bello,
e c’è un’altra luce del sole,
sebbene sia buio là –
non badare alle foreste disseccate, Austin,
non badare ai campi silenziosi –
qui è la piccola foresta
la cui foglia è sempre verde –
qui è un giardino più luminoso –
dove il gelo non è mai stato,
tra i suoi fiori mai appassiti
odo la luminosa ape ronzare,
ti prego, Fratello mio,
vieni nel mio giardino!
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Cuore! Lo dimenticheremo!
Tu ed io – questa notte!
Tu potrai dimenticare il calore che dava –
Io dimenticherò la luce!
Quando hai finito, ti prego di dirmelo –
Così che io possa subito incominciare!
Presto! perché mentre tu indugi
Io potrei ricordarlo!
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La Bellezza – non si crea – È –
La insegui, e si dilegua –
Non la insegui, e si insedia –
Cogli al volo le Pieghe
Nel Prato – quando il Vento
Vi fa correre le sue dita –
La Divinità vedrà
Di non fartelo mai fare –
La poesia della Dickinson,fu sottoposta a correzioni e censure,in quanto i contemporanei,non avendola capita, la vissero come il prodotto di una immaginazione confusa ,ristretta e persa nella lettura della Bibbia e nella ricerca dell’amore. Nella sua poesia adottò una tecnica che tendesse ad una immagine scaturita dalla vita quotidiana e allo stesso tempo evidenziare il concetto di una connotazione emotiva fino a raggiungere una unione di pensiero e di senso. In vita la Dickinson pubblicò solo poche poesie anonime,ma nel secondo decennio del ‘900 ebbe inizio quella rivalutazione che avrebbe indotto i critici a considerarla la più significativa e sensibile poetessa dell’ ‘800 americano.
There is not room for Death
Nor atom that his might could render void
Since thou art Being and Breath
And what thou art may never be destroyed 4
Non c’è spazio per la Morte
Né atomo che la sua forza possa rendere vano
Perché tu sei Esistenza e Respiro
E ciò che sei non potrà mai essere distrutto
Emily Brontë, 2 gennaio 1846
“A Me?” Io non ti conosco –
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Dove sta la tua Casa ?
“Io sono Gesù – Un tempo di Giudea –
Ora –
del Paradiso” –
Carri – hai tu – per portarmi?
Qui è lontano da lì –
“Le Mie Braccia –
Cocchio sufficiente –
Confida nell’Onnipotenza” –
Sono macchiata –
“Io sono il perdono” –
Sono piccola –
“Il più Umile
E reputato Primo in Cielo –
Vieni nella mia Casa”
Elaborazione fatta da :Porzia
Contributo di
, 21 maggio 2011 03:39.
LA MIA POETESSA PREFERITA,E SEMPRE BELLO RILEGGERLA
Brava Porzia!
Hai presentato una poetessa che è tra le mie preferite.
Si coglie in ogni sua poesia la preziosità, l’assoluto valore della parola, la sua predilezione per i versi brevi che sono tuttavia un concentrato di essenziale profondità.
Lei scrive con l’anima, e mette in campo una grande sensibilità ed intelligenza, lascia trapelare le sue paure per un mondo dal quale è separata. Il suo strumento di comunicazione con l’ambiente esterno è dunque la scrittura, attraverso cui essa afferma la propria individualità, l’amore per la vita talmente intenso da non poter paradassalmente trovare sbocco nella realtà oggettiva.
Utilizza poi gli elementi della natura (nuvole, api, fiori, ecc) così come i colori, i suoni per cogliere grandi verità e creare autentici momenti di meditazione anche dolorosa.
La sua poesia è a mio avviso, una sorta di volo verso uno spazio di libertà, perchè ama la libertà del cuore e del pensiero , in contrapposizione all’ambiente oppressivo, austero, in cui vive. L’autosegregazione allora può rappresentare anche una forma di rifiuto, di affermazione comunque del proprio IO.
Grazie Porzia!
COMPLIMENTI ……….
Porzia grazie, non conoscevo la Dickinson, è subblime – quanto dovrò ancora leggere per coglire tanti concetti a me sconusciuti.
Salve a tutti, concordo con il commento di Silvana in particolar modo sul concentrare in brevi versi l’essenza del pensiero espresso come si evidenzia in questi che con piacere cito:
“Muore la parola
appena è pronunciata:
così qualcuno dice.
Io invece dico
che comincia a vivere
proprio in quel momento”.
E cosa altro aggiungere in questi altri qui di seguito che vi allego, dove la semplicità di spirito evidenzia il senso della vita:
“Se io potrò impedire ad un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano –
Se allevierò il dolore di una vita o allevierò una pena –
O aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido
Non avrò vissuto invano”.
mi domando come ha fatto una donna cosi sola senza contatti senza esprimere sentimenti per nessun esseree umano sempre chiusa a dire queste cose
è veramente strabigliante e senza parole una domanda puo esere che lee cose le conoscesse attraverso tutti i libri che leggeva sapete rispondermi? E UN MIO DUBBIO GRAZIE VI ASCOLTO
Ciao niko non sono all’altezza di colmare il tuo dubbio ,ma credo,penso che la bravura della Dikinson nello scrivere e mettere a nudo i suoi sentimenti siano dovuti alla sua trasgressione,come diceva suo padre ,nel leggere tantissimi libri tanto da interiorizzare i sentimenti più dispatati.Grazie per averci mostrato i tuoi dubbi ,spero solo che il mio pensiero sia stato in piccola parte esauriente .Ciao e a presto .
Un particolare non è emerso nella disamina della storia di questa poetessa così amata ed ammirata . Scrisse sempre e solo per se stessa, preferendo che i suoi scritti rimanessero ” intimi “, tanto da chiedere alla sorella Lavinia di bruciare i suoi scritti, alla sua morte. Lavinia scoprì una quarantina di quaderni con i suoi manoscritti, assemblati dalla stessa autrice con ago e filo. Riconoscendo il valore poetico , non mantenne la promessa, anzi si adoperò affinchè avessero una degna pubblicazione. Scelta ottima che trasmise a noi posteri, pagine di una bellezza unica!
grazie Edis per questo tassello che mancava ,mi piace la tua minuziosità nei commenti