A piedi nudi, i sassi gli rotolavano sotto,
i sassi lo facevano traballare come un bambolotto.
Fermo, serio, pensieroso, osservava il mare.
Osservava le onde.
Le onde che non si fermano mai.
Le onde che nessuno sa da dove arrivano,
nessuno sa chi le fa, nessuno sa a che servono.
Riccioli biondi appena mossi dalla brezza mattutina,
occhi neri profondi che scrutano ora lontano l’orrizzonte ora la riva.
La spuma bianca si dissolve ogni volta: la piccola paffuta manina la raccoglie.
Sparisce.
VOGLIO FERMARE IL MARE!
Raccoglie sassi, li mette uno sull’altro, sceglie i più grandi freneticamente.
Si guarda attorno, ne prende uno , lo soppesa, lo rigira, lo scarta, ne prende un altro piatto, lo appoggia con delicatezza sugli altri con i quali ha già formato il “suo muro”…………………
VOGLIO FERMARE IL MARE!
il mare pare capire e fa in modo che le onde fermino prima delicatamente .
<Pescatore che vai in mare, come posso fermare le onde?>
L’uomo sorride.
Il bimbo lo guarda remare donolando sulla piccola barca che diventa sempre più piccola.
I riccioli biondi appena smossi dalla brezza del mattino.
Guarda il “suo muro” che deve fermare il mare: un’onda più alta delle altre l’ha fatto cadere.
Non piange, non ride: pensa.
VOLEVO FERMARE IL MARE!
Contributo di
, 29 aprile 2011 09:33.
Ingenuità di un bambino nel voler affrontare un’impresa impossibile! Anche da adulti, spesso, cerchiamo di raggiungere mete ardue ed irrealizzabili ,e riceviamo delusioni atroci.Il bambino pensa e noi?
molte volte pensiamo di essere capaci di sollevare il mondo ,forse abbiamo la presunzione di crederci forti ed infallibili ma basta poco per distruggere ciò che volevamo fare e per dimostrarci che tante volte non siamo niente
Realista ma molto dolce….bravo!!!