Barare col cuore
Spiaggia deserta, rami , conchiglie
portati dalle onde,orme di gabbiani,
non sono al lavoro oggi,ho disertato,
per una volta non ho voluto assistere
impotente alle troppe ingiustizie.
Hanno fatto strada quelli pronti a
tutto, quelli che ti pugnalano alle spalle,
quelli che per il traguardo hanno in mente un
aumento, in quel grado in più che da l’illusione
del potere.. ma su chi su che cosa?
Le pacche sulle spalle, quei sorrisi..e mormorii,
dei vecchi compagni, lo sguardo di ammirazzione
dei giovani rampanti..ecco passa il fenomeno,
con quello in missione ti senti
più sicuro.. .Ma no è solo un uomo, un vecchio fortunato,…E vorrei darveli se potessi
questi gradi..vorrei con essi darvi anche
tutti quegli anni senza fiato, senza vita.. .
e riprendermi il mio tempo..la mia gioventù..
ma che vita sarebbe..diversamente.. .
Oggi qui passeggio, a tenermi compagnia
solo la mia ombra passo dopo passo, guardo
l’orizzonte..osservo traiettorie di gabbiani,
ascolto l’acqua..cosi semplicemente,
dove la memoria capita, dove la fantasia inciampa.
Sarebbe bello..incontrarti qui adesso e parlarti
della curiosa sensazione che provo..ma piove
silenzio fra noi..,
silenzio per me equivale a pensare,
e se tu non rispondi, io ti rispetto,
aspetterò che finisca quel tuo sano pensare..
sta zitto, continua a tacere,e se ti perderai
verso il passato, o verso il futuro..
sapro ritrovarti
in nuovi pensieri..in nuove parole..
e sarai più uomo ,
reciterai come un grande attore
il copione della vita..non lascerai
la mente barare.. non lascerai che ti coinvolga
in strane storie..cancellerai pensieri, parole,
immagini..che non ci appartengono, che ci
confondono dentro di noi.
Noi una vita insieme..io il baro..
tu semplicemente il cuore..
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Immortale desiderio
di sete antica.
Venere passione.
Nell’aurea rosa
Di primavere amarilliche.
Io
Io tua viola del pensiero.
Sole innamorato
In fibre dell’anima
Come un virtuosismo di Mozart,
infinito tra cielo e terra.
Tu
Respiro di dolce culla di braccia.
autore:Simona
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Bagliori accecanti,
nel profondo buio,
odor di tempesta,
profuma la notte,
sapore del sale,
che prende la gola.
Uomo di mare,
di certo non sono,
ma cerco la stella,
che faccia da guida,
alla speranza,
al nostro futuro.
Il mare certo
non ha compassione,
ma più forte ancora
è la disperazione,
che spinge a vincere
ogni paura.
In questo viaggio
verso la vita
inseguo forse
una vana chimera,
lasciando alle spalle,
le mie radici.
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Amami con dolcezza,
con rabbia,
ribelle gioventù.
Icona sacrale
come roccia resistente
quercia possente.
Rimembranze, nostalgie
In età immemore,
gioie e dolori
in baluardi di pace,
speranza rosea
in aurora di bellezza animosa
in celata tenerezza.
Notte,
buio lacrimevole
in maturo approccio
sotto un manto stellare
in pagine di cielo
in ascesi del cuore…
idillio sacro profano;
soave radiosità
dell’essere…
attimi struggenti
in sospiri
in oblii negativi.
Sofferta solitudine
edulcorata
nelle vivaci armonie
vibranti
in musicali lirismi travolgenti
nella placidità del mare
in sole cocente
occhi divini…
Autore:Simona
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