Quante speranze dentro barconi,
che solcano un mare buio,
verso un posto di sole accecante,
zittisce le loro paure,
accende speranze vane,
si infrangono sugli scogli,
dell’isola agognata,
nascondono il dolore
dentro cappucci improvvisati.
Lacrime che confondono con salsedine,
cuori così stretti per non ascoltare
il dolore lasciato sulla terra ferma.
Ferma perché da tempo
immemore,
nessuno
aiuta quei ragazzi,
donne, mamme e bambini,
prigionieri di sogni,
che altri hanno rubato.
Aiutiamoli a ritrovare i sogni che non hanno più
di una vita che non hanno vissuto.
Autore: robbi
Contributo di
, 18 aprile 2011 01:42.
Cara Roberta, la tua sensibilità, il tuo altruismo giunge dove altri non hanno osato, il tuo guardo di pietà per l’umana gente che soffre, fuggendo verso altri lidi in cerca di benessere, di pace? chissà?… Che tristezza vivere in un mondo ineffabile. Coplimenti Robby, brava.
quanta delicatezza in questa poesia,e quanta c0mprensione per tutto il patire di quelle povere creature allo sbando,quanta pena……