Primavera nell’aria.
All’improvviso un tuono!
Un lampo squarcia il cielo
rischiara il buio
strappa vesti e
drappi all’oblio.
Un vento si leva forte
alza la sabbia
cambia volto ai deserti
scompiglia mausolei
fa tremare troni,
denuda circuiti che vanno
dal cuore ai pensieri
rianima membra rassegnate.
Diventa brivido, scintilla di fuoco,
come guizzi di scorpione sotto la sabbia,
che caccia fuori la testa
e si raggomitola con il vento nel ventre
salta da duna a duna e gli balla sulla testa.
Vento che come musica, contagio,
passa da uomo a uomo
a ridestare orgoglio, speranza,
coraggio, assopiti,
a spezzare catene e gioghi rugginosi.
Semi ammollati
all’improvviso germogliano fiori
dal profumo prezioso, stordente,
della dignità e libertà
sazianti più del pane.
Uccelli d’acciaio
ubbidienti al demone
ubriacato da disumano potere
fan pioggia di fiamme
tingendo di sangue e di morte i granelli.
Ora la notte è buia e cupa
ma tornerà a brillare.
Per ormeggiare in paradiso
spesso si attraversa l’inferno.
Angeli e demoni in lotta.
Luna e stelle
ora indignate ora plaudenti
stanno a guardare.
autore: Semplice
Contributo di
, 22 febbraio 2011 19:04.
Il vento, quanti ricordi…..
Capace di mutare la natura, di soffiare sull’animo delle genti alimentando il fuoco dell’indipendenza, dell’amore, reca con se suoni, profumi che invadono l’aria che ci circonda, storie di gente passata, passioni. Al di là di ogni tragico evento, degli echi di dolore di cui può essere apportatore, il vento risveglia sensazioni di libertà latenti nel nostro animo.
Versi sferzanti, aggressivi, pungenti ! Semplice, quando l’ indignazione, la sorpresa , lo sdegno ti assale le tue parole diventano dure, spietate , dolorose e coinvolgenti! Non sai quanto mi hanno colpito in questo frangente. Vissi ,da bambina ,alcuni anni a Bengasi di cui ho ricordi splendidi e brutti. Ricordo gli amici , anche libici, con cui i giochi e le lezioni erano piacevoli e che non ho mai dimenticato. Brutti, perchè dovemmo lasciare il paese , abbandonando tutto in pochi giorni e tornare in Italia a ricominciare. Adesso, il mio dolore va naturalmente a tutti coloro che lottano per conquistare la libertà e la democrazia, ma anche agli italiani che devono “ fuggire” lasciando lavoro e speranze. La tua poesia tocca il cuore e ci porta a pensare a quanto dolore esiste nel mondo per conquistare un minimo di dignità! Molto, molto brava!!
Semplice, una poesia significativa, il vento come metafora di insospettate energie che d’improvviso si levano e cambiano, dal basso, la storia di Paesi statici, in sofferenza, ma non piegati, nè rassegnati… I fiori che sbocciano, quali ideali di libertà, di progresso, di pace sociale.Una ventata di ottimismo che, speriamo, possa farsi certezza di un futuro accettabile per tutti, nonostante il sangue versato,…..purtroppo la storia si ripete…
Mi è piaciuta tanto la tua poesia. Bravissima!!!! Grazie.
Poesia molto audace, preziosa…sofferta che porta te autrice ai confini tra l’amore, la solidarieta’ e l’odio per il tiranno…tra la rabbia e la dolcezza, quasi inerte e chiusa nella triste spirale dell’inerzia che tristemente ci blocca …ma non per questo l’anelito di una debole voce che diventa prima eco , poi fragore si appoggia con tutto il suo impeto a quel vento caldo del deserto, il vento della nostra coscienza che vorrebbe sovrastare quella che non sa e non vuole amare nel nome di un ridicolo potere che vorrebbe farci somigliare a Dio,…dimenticandoci che Dio ama…e tu sensibile autrice ci risvegli…