Il mio cuore ebbe un breve sussulto
quando le tue mani si strinsero alle mie.
Fu una sensazione sconosciuta
che, pur giovane e ingenuo,
non mi mise paura.
Ma quel turbamento fu tale
che mi desse la spinta d’iniziare ad amare
Uomo ero diventato,
e non ci credevo.
Ero cresciuto ,
e non mi pareva vero.
Mi misi sull’uscio
aspettando un tuo ritorno
Volevo capire, volevo vedere
quanto di nuovo
c’era in me.
Le ore passarono, i giorni
trascorsero aspettando qualcuno
che non arrivò .
Col cuore trafitto e le lacrime agli occhi
ad ogni squillo correvo felice
ad aprire la porta,
ma quel fascio di luce
continuò a prendersi
gioco di me
autore:Domè
Contributo di
, 1 dicembre 2010 02:47.
Ciao Domenico la lettura della tua poesia mi ha fattovenire un sobbalzo al cuore ,mi ha fatto ricordare il mio primo amore forse non corrisposto che mi faceva gioire e sperare che potessi rivederlo al più presto ed io come una bambina correvo da una finestra all’altra sperando di vedere il mio amore .Purtroppo è rimasto solo un ricordo. ti abbraccio egrazie per farci ritornare indietro col tempo
Caro Domenico io penso che come tutti i primi amori, al momento ci hanno fatto soffrie, ma… adesso li ricordiamo con struggente nostalgia questo mi passa il tuo scritto sempre molto belli.
Vi ringrazio di cuore, per i vostri commenti. Esso, rappresenta un lieve ricordo , di un bellissimo periodo. Quando; incominciavo ad avere i primi approcci , quando l’inesperienza mi portava a vivere di sogni e d’ illusioni. Quando:;un ingenuo e sprovveduto ragazzino stava crescendo e non si rendeva conto di questa trasformazione. Questo periodo di transizione, carico di delusioni, di incertezze, di paura , vissuto all’ombra di quelle mura domestiche , Vissuto di semplici sensazioni che, in un rapporto impari, venivano viste immense e irraggiungibili,Tanto , appunto, di essere prevalentemente e solamente platoniche . Comunque , il messaggio, credo , da come evince dai vostri commenti, era chiarissimo. Sono felice che, anche in voi, abbia rispolverato quei periodi della vostra fanciullezza, dove i primi amori, erano visti come qualcosa di speciale, di indimenticabile, di assoluto e, forse, incancellabili dai nostri ricordi… Ciao,,,, un abbraccio a voi tutti………..
Chi nn si ricorda il primo amore?Quasi sempre un grande amore che nn avremmo piu provato in tutta la nostra vita….le lunghe attese solo per vederlo passare ..il cuore in gola perchè lui si propio lui ,ti aveva guardato passandoti accanto lo sfiorare delle sue dita quando ti ha passato quel foglietto dove c’era scritto :TI AMO….Non si sono provate piu quelle emozioni e nemmeno quei forti dolori quando lui ti ha confidato che lo aveva detto solo per ingelosire la bellona della classe…..Mi hai fatto tornare indietro ,Domenico,cosi velocemente e facendomi piombare in una gioia bellissima come bellissimi sono sempre i tuoi versi
Il primo amore: ricordo indissolubile, indimenticabile, inossidabile…
Eppure non era che, solo, un ragazzino con un’idea di peluria sopra il labbro,con brufoli sparsi qui e là sul viso, molto impacciato…
o viceversa… non era che una ragazzina, nè bimba nè donna, che arrossiva di un colpo o rideva senza un motivo.
Altri amori più grandi, più maturi, più intriganti, più impegnativi, sicuramente abbiamo avuto nel tempo..e allora cos’è a rendere il primo così speciale da riservargli un posto d’onore?
Non è “lui” o “lei” che ricordiamo, quanto l’ingresso nel nostro cuore del Dio chiamato Amore.
Quella forza magica, quell’energia straordinaria,quella dimensione misteriosa che annulla spazio e tempo, che sfida ogni logica di gravità producendo quella chimica della gioia di vivere,quella scintilla che inonda di luce il cervello e quando… questa energia scende in campo, cambia la vita.
Molto bella Domenico, tenera, affettuosa carezza di te uomo verso quel ragazzino di anni fà.
Domenico, la tua bellissima poesia ha aperto una finestra sul mondo incantevole dei primi turbamenti giovanili, le incertezze, le emozioni forti legate ai vissuti del primo amore.
Io ho interpretato la porta che si apre come metafora del desiderio impellente di affacciarsi alla vita. Descrivi lo stupore, l’incanto di un’attesa attraverso la quale si manifesta quell’impulso universale che accende i sentimenti , creando la magia dell’amore.
Il primo coinvolgimento emotivo resta sempre vivo in noi poichè traccia il confine tra la fanciullezza e l’adolescenza. Una stagione, quest’ultima, straordinariamente feconda di fuochi d’artificio, arcobaleni in cieli azzurri, ma anche tempeste di lacrime. Un bagaglio necessario per elaborare la maturità affettiva, con cui impariamo a riconoscere ed accogliere l’amore, ad alimentarlo per mantenerlo vivo.
Leggendoti, ho riaperto con piacere il libro dei miei ricordi e rivisitando momenti indimenticabili, mi sono emozionata.
Grazie davvero, Domenico!!