PERDONAMI
Sono immobili e mute stasera la luna e le stelle,
appena velate da profonda aria di tristezza;
svanisce la speranza in vano, pietoso tentativo
di fugare ansie e dolori da mente e cuore inquieto.
Privo di sicuro ancoraggio in questo immenso mare,
naufrago novello, rifletto con la mia eterna solitudine,
idee e pensieri, ridotti ormai a doloroso rimpianto,
ricercano invano, nell’aria incantata della notte
improbabile tiepido calore di smarrito affetto.
Un vociare stizzito e insistente rompe quiete e silenzio,
ricorda l’amore vissuto e crudelmente mi avverte
che non ti vedrò piu fluttuare su letti di nuvole leggere
dietro il canto stridulo di stormi di gabbiani bianchi.
Affiora quindi violento il ricordo di un errore fatale,
accarezzavo un sogno, non mi accorgevo
che era solo un desiderio troppo ambizioso
Mi illudevo e fingevo di volare alle prime luci del mattino,
ingenuo, volevo affidare i miei pensieri ad un soffio di vento,
allo stormire delle foglie, per portarti una carezza nei capelli,
mille baci sulle guance e il mio affetto nel palmo della mano.
Perciò perdonami se il fruscio delle foglie non lascerà più
su frammenti di cielo sussurri e sospiri di un amore tardivo.
E Concedimi perdono se non cercherò più sulle guance
impronte di baci, ormai sbiadite dal tempo impietoso.
E pazientemente perdo nami se alle prime ombre della sera
quando parlo alla luna mi sfiora ancora un sogno.
E’ solo una lieve illusione che da spazi infiniti,
da eterne luci serali, possa io riprendere la forza
per riuscire a lenire vecchie ferite profonde.
Adesso tutto è fermo e senza tempo e ovunque silenzio,
le cose e gli spazi sembrano di pietra
vivo in una realtà metafisica confinato quasi
in un quadro di De Chirico o Morandi.
Non vedo piu Le barche verdi e le vele allegre della baia.
Non ti vedo passeggiare sulla spiaggia ai limiti dell’acqua.
Ti vedo attenta a non cancellare le orme profonde
lasciate sulla sabbia, speri forse che potrebbe trovarle
e seguirle un uomo piu fortunato di me.
Non cercare più il mio cuore con i tuoi occhi di fuoco,
mentre brucia la mia anima a brandelli.
E perdonami se il sogno si è fatto rimpianto
e ciò che è cancella lo splendore di un amore vero.
Perdonami se ho usato per te parole dolci, soffici e leggere.
Perdonami………. Per non aver capito
Perdonami ……….per non averti dato ……..
Perdonami………..
Contributo di , 29 novembre 2010 17:32.
Flavio, ho letto nella parte di chatt che questo tuo scritto è una cosa appena pensata, normale, senza pretese…non ti conosco, ma se questo è il normale, non oso pensare cosa potrebbe essere lo straordinario.Non commento lo scritto, non ho le competenze per farlo, ma ho apprezzato il sentimento che traspare, ciao.
bella flavio,molto triste ma bella bravoo!!!
Flavio, ammiro la tua semplicità nel passare emozioni, intensa l’interiorità,e la passione. BRAVO.
Rimpianti, rimpianti rimpianti per aver inseguito un sogno non condiviso con la persona amata. Ormai ” tutto è fermo””” , le speranze cadono dietro le sue ” orme profonde “, e non resta al poeta che invocare il perdono che sa già non gli verrà concesso. Forse le parole dolci, soffici e leggere sono state qualcosa di ” non sincero “, che ti creano un rimorso??? Come sempre i tuoi scritti sono da centellinare e gustare con calma ed ammirazione
Flavio carissimo, con mirabile maestria hai creato uno scenario e lo hai fermato in un’immagine come pietrificata.
Hai scelto la coreografia più adatta,tanto che chi legge viene immerso in questo immobilismo e silenzio interiore e paesaggistico, e soffre con te.
All’esterno: mute e spente luna e stelle, assenza di vento che non muove le foglie per trasportare carezze e amore.
Interiormente il silenzio si manifesta con: disincanto,disillusione, solitudine,inquietudine, scientifico bilancio, dolore, forse resa.
Ma in tutto questo silenzio, si ode un urlo. E’ un urlo di silenzioso frastuono.. un urlo che scava e affonda nella ferita..una forza misteriosa che annienta, stende, forse il peggior sentimento che esiste..
Quest’urlo si chiama: rimpianto!
Difficilmente ci si salva da un rimpianto..è un nemico non leale, può far credere d’essere vinto , messo ko..per rispuntare di soppiatto in un momento inaspettato e colpire alle spalle, trovandoci impreparati.
E poi, il rimpianto procura quella disagevole condizione che si chiama inadeguatezza, tanto che ogni mossa sembra stupida e inopportuna…
e così… muoiono i sogni.
Caspita!!!…Mi hai impegnato non poco!!!
Non ti dico bravo perchè tu sei superbo, maestoso.
Profonda…coninvolgente…emozionante e straordinariamente bella!!
Flavio, dopo quanto hanno detto gli altri e senz’altro meglio di me, non mi resta che aggiungere una sola cosa: come al solito, mi lasci sbalordita x la tua bravura nell’esprimere così sapientemente i tuoi sentimenti attraverso la poesia. BRAVO, BRAVO, BRAVO!!!!!!